Israele sta attraversando un momento complicatissimo, che mostra la popolazione in rivolta ed oggi giovedì 23 marzo si terrà la Giornata della Paralisi Israeliana, dove sono attesi 500mila cittadini in protesta contro le riforme avanzate governo Netanyahu che, però, procede noncurante nella propria linea politica e si apprende che la legge sulla ricusazione del primo ministro è stata approvata.
Le autorità israeliane devono affrontare quindi sia una profondissima crisi interna, che sta portando la comunità globale ad intervenire per placare il malcontento internazionale nato anche dal conflitto inasprito dalle Forze di Sicurezza israeliane, che hanno attaccato ripetutamente la Palestina, generando una situazione molto pesante, fatta di botta e risposta militari reciproci che mettono a dura prova la popolazione di entrambe le fazioni. Il governo Netanyahu, nonostante tutto, è deciso a portare avanti le sue riforme compresa quella giudiziaria dal ministro della giustizia Levin, che cede sostanzialmente nelle mani della classe politica l’imparzialità dell’Alta Corte, uno stravolgimento giudiziario che andrebbe anche a modificare le nomine dei Giudici privando del potere attuale la Corte Suprema, che è sempre stato un organismo sopra ad ogni organizzazione statale e governativa e che ha garantito fino ad oggi un imparzialità rivolta verso tutti, cittadini comuni e politici o statali venivano giudicati attraverso la stessa modalità e, se ciò dovesse realmente venire meno, si andrebbe a creare una sorta di dittatura israeliana che getterebbe nel caos Israele danneggiandolo irrimediabilmente.
La Giornata della Paralisi a Israele
Oggi Israele sarà attraversato dalla Giornata della Paralisi israeliana organizzata in segno di protesta contro la riforma giudiziaria proposta dal governo Netanyahu, che va a danneggiare in maniera significativa la democrazia israeliana. Sono attese manifestazioni di protesta in tutto il paese e per esempio a Gerusalemme è apparsa una bandiera gigante israeliana affiancata dalla dichiarazionediindipendenza, entrambe attaccate alle mura della città vecchia e fin dalle prime luci dell’alba e manifestanti hanno sfilato con cartelli sul quale si leggeva: ” Fedeli alla dichiarazione di indipendenza”.
Tel Aviv invece fa da cornice all’enorme clessidra allestita dall’organizzazione time is running out che rappresenta il tempo che sta per scadere per il settore hi tech a Israele.
Yair Adato, amministratore delegato di una startup, ha precisato che: “protestiamo perché ci teniamo al paese e ci teniamo all’hi tech.
Protestiamo perché vogliamo restare Israele, amiamo questo paese e noi siamo Patrioti, ma abbiamo bisogno che il governo ci aiuti a restare.”
Per quanto riguarda invece il villaggio giovanile del Green Village, i cittadini protestano allestito una mostra nella quale 3 persone erano mascherate da Ministro della Giustizia Levin primo ministro Netanyahu e presidente del comitato legale Rothman e sono stati rappresentati con in mano marionette manovrate che rappresentavano i giudici. gli organizzatori hanno precisato in merito alla rappresentazione attuata che: “è l’aspetto che avranno i giudici israeliani giorno dopo la revisione burattini dei politici. “
I manifestanti in questa Giornata della paralisi in Israele Hanno cominciato già dall’alba a riversarsi verso le arterie principali cercando di bloccare il traffico, per creare scompiglio per attirare l’attenzione il più possibile mostrando il proprio dissenso. si sono unite moltissime categoria di lavoratori a questa manifestazione da artigiani e professionisti fino ad arrivare grandi imprenditori e opposizione politica tutti uniti nel contrapporsi contro la riforma giudiziaria che priverebbe Israele di una democrazia e andrebbe ad istituire una dittatura con la classe politica al potere che diventerebbe inattaccabile.
I cittadini in protesta hanno preso di mira le zone notoriamente più ricche di snodi dove il traffico è maggiore e viene così rallentato maggiormente per avere l’attenzione globale. Durante le prime ore della mattina è stata bloccata Kaplan Street a Tel Aviv e successivamente anche gli svincoli autostradali sono stati presi di mira. Anche il porto di Ashdod è stato bloccato dai manifestanti della Marina, che hanno bruciato pneumatici impedendo l’accesso alla zona. Le forze dell’ordine sono intervenute terra indirizzare cittadini bloccati verso percorsi ed alternativi. La polizia ha precisato che: “Sì consentirà la libertà di parola ogni persona, ma non sarà consentito interrompere l’ordine pubblico.”
Per la mattinata sono state organizzate e sono attualmente in atto diverse manifestazioni effettuate dai riservisti militari, localizzate all’esterno delle case come dal ministro Deri e anche il ministro dell’istruzione Kisch. A casa di quest’ultimo sono stati arrestati quattro riservisti dell’Aeronautica, che sono stati poi rilasciati tranne un unico soggetto che è stato trattenuto più lungo e poi anch’esso rilasciato.
Ad Habima è in corso una manifestazione davvero toccante dato che marciano assieme moltissimi bambini che espongono cartelli con lo slogan: “sei caduto nella generazione sbagliata”.
Anche la zona intorno all’aeroporto di Tel Aviv Ben Gurion dove si sono ritrovati i manifestanti dato che era in programma una manifestazione alla quale avrebbe dovuto prendere parte il ministro dell’Agricoltura assieme al ministro dell’economia. Siccome sono state attuate nei confronti dei manifestanti lanci di uova, successivamente, gli stessi hanno fatto irruzione all’interno dell’edificio dove doveva essere tenuta la conferenza dei ministri.
Anche gli studenti universitari hanno manifestato fuori dall’università per poi intraprendere una marcia verso King George Street. Le organizzazioni degli studenti scritto: “stiamo progettando un futuro migliore e non daremo una mano dittatura. Vezzale non ha aperto i battenti questa mattina. Gli studenti e docenti stanno scendendo in piazza per lottare per la democrazia.”
Cinque manifestanti sono stati arrestati a Raanana junction, sospettati di aver disturbato l’ordine pubblico stessa cosa all’interno del Green Village per due cittadini in protesta.
Si apprende che questi hanno riferito che uno dei loro leader Shikma Bressler è stato arrestato durante una manifestazione organizzata da centinaia di lavoratori presso l’azienda della Difesa sulla Route 4 sullo svincolo di Hashalom a Tel Aviv.
Sono previste durante la giornata diverse manifestazioni e protesta che vanno a colpire ambiti differenti e i luoghi simbolo e, nonostante il disegno di legge prosegua nel suo percorso, anche dopo l’appello del presidente di Stato israeliano Herzog ammonizioni tutto il mondo denotano il fatto che non è un’opzione plausibile per Netanyahu e il suo governo rinunciare alle riforme avanzate, anche a costo di rischiare una guerra civile all’interno di Israele.
Proprio mentre Israele si alza in piedi a protestare contro i disegni di legge penalizzano la Nazione, la Knesset ha approvato la norma che protegge Netanyahu ovvero la legge sulla ricusazione.
La Knesset ha approvato la legge sulla ricusazione
La Knesset, il Parlamento israeliano, approvato il disegno di legge che di fatto è stato avanzato per proteggere il primo ministro Benjamin Netanyahu da un possibile ordine di ricusazione da parte del tribunale. In sostanza vengono eliminate logistiche e motivazioni per la quale il primo minustro può essere accusato e venire successivamente privato della carica.
Il disegno di legge ho ricevuto il voto finale giovedì mattina 23 marzo e 61 membri si sono detti favorevoli alla norma e 47 invece contrari. Il disegno è stato approvato la sua seconda lettura e in quella definitiva e finale ovvero la terza dopo ore di accesissimo e discussioni al plenum che si sono protratte durante la nottata fino a questa mattina presto.
L’opposizione politica di Netanyahu in prima persona Lapid avevano avanzato moltissime obiezioni al disegno di legge, che in tutta risposta è stato accelerato dalla coalizione. Si tratta di normative attuate per tutelare e per salvaguardare Netanyahu fatte appositamente su misura per proteggerlo da possibili problematiche legali. Le discussioni e le deliberazioni in merito alla legge sono iniziate mercoledì sera e la legge è riuscita a passare intorno alle 6 di giovedì 23 Marzo.
In sostanza la Corte Suprema non potrà ordinare primo ministro di prendere un congedo e di essere allontanato temporaneamente o permanentemente. La decisione, così, è accelerata e spinta dai depitati e questa velocità ha fatto scaturire dubbi in merito alle vicende giudiziarie di Netanyahu, che potrebbe essere costretto a dimettersi a causa del possibile conflitto di interessi inerente il fatto che supervisiona lui stesso il tentativo della coalizione governativa di rivedere radicalmente la magistratura mentre lui stesso è sotto processo accuse di corruzione.
Le accuse a carico di Netanyahu sono frode abuso di fiducia e corruzione si è spesso parlato di doni costosi accordi segreti per manipolare i media ma lui, ovviamente, nega caricamente l’accaduto.
La nuova legge sulla ricusazione prevede che soltanto una maggioranza di tre quarti dei voti dei ministri o parlamentari può costringere il primo ministro a prendere un congedo e questo è attuabile soltanto in maniera temporanea e per motivi di salute mentale e fisica.
Lapid ha criticato duramente all’approvazione della legge i membri della coalizione che ha definito “come ladri nella notte, approvato una legge personale insieme e corrotta contro una voce fondata sulla ricusazione”.
L’ex primo ministro precisato anche che: “i cittadini di Israele sanno poco prima delle vacanze di Pasqua Mentre il costo della vita alle stelle che ancora una volta Netanyahu si preoccupa solo di se stesso.”
Il deputato Avigdor Libermann ha dichiarato che presenterà una petizione all’Alta Corte per l’annullamento della legge precisando che: “non permetteremo allo Stato di Israele di
diventare una monarchia di Netanyahu”.
Il leader laburista Merav Michaeli ha precisato che si tratta di: “una legge è vergognoso È vergognoso al cui unico scopo è impedire che l’età 9 che ha mandato in prigione Questa è la nostra seconda guerra d’indipendenza e dobbiamo vincerla”.
Emerge chiaramente come la posizione politica di Netanyahu e il popolo affermano che i cambiamenti proposti calpesteranno aspetti in ogni ambito, partendo da quello scolastico, sanitario ma anche nella sicurezza stessa di Israele.