Dylan Dog, 30 anni fa nasceva l’Indagatore dell’Incubo

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Dylan Dog compie 30 anni: il 26 settembre 1986 usciva, infatti, il primo albo dedicato all’Indagatore dell’Incubo, personaggio nato dalla fantasia di Tiziano Sclavi e destinato a fare la storia del fumetto italiano. Camicia rossa, giacca nera, jeans e scarpe Clarks, l’investigatore privato più famoso del comics made in Italy, è apparso quasi in sordina alla fine del secolo scorso – il primo albo fu il mitico L’alba dei morti viventi – per diventare, dai primi anni Novanta in poi, un vero e proprio fenomeno di costume.

Amatissimo dai giovani per le atmosfere neogotiche e surreali che caratterizzano le sue avventure, Dylan Dog ha, ormai da 30 anni, milioni di lettori in tutta Italia, affascinati dal carisma del personaggio sospeso tra occulto, filosofia e (immenso) amore per la vita. L’ironia è il suo punto forte, insieme ad una spiccata capacità d’intuizione – il famoso ‘quinto senso e mezzo‘ – e ad un’ottima abilità nell’usare la logica – strumenti indispensabili per affrontare le incredibili avventure di cui il nostro è protagonista.
Non proprio un cacciatore di mostri, infatti, Dylan Dog è piuttosto un detective dell’occulto, un Indagatore dell’Incubo appunto, (spesso) dalla parte di orride creature che altro non sono se non la metafora delle ansie e delle paure di oggi; debolezze che il creatore del personaggio, Tiziano Sclavi, ha genialmente tradotto così: con una serie horror unica nel suo genere, in cui gli eroi, alla fine, sono proprio loro, i mostri e i bistrattati.

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Oggi, 26 settembre 2016, partiranno dunque le celebrazioni dedicate al trentesimo anniversario dalla nascita di Dylan Dog, a cominciare dall’Horror Day in programma a Milano che prevede, per tutti gli appassionati della serie, una ‘zombie walk‘ per le vie della città: a partire dalle 16.00, infatti, cosplayer di zombie e di personaggi di Dylan Dog, attraverseranno il centro cittadino in compagnia degli autori del fumetto. Oltre ad anteprime e a proiezioni di film storici – La Notte dei Morti Viventi, di George A. Romero, per citarne uno, tra i preferiti dell’Indagatore dell’Incubo – i fan dell’eroe bonelliano avranno la possibilità di incontrare i disegnatori e gli sceneggiatori che hanno reso Dylan un personaggio cult.

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Gli appuntamenti salienti di questo trentennale, tuttavia, sono però altri due: l’uscita, il 29 settembre 2016, del numero 361 della serie, Mater Dolorosa, una storia firmata da Roberto Recchioni (dal 2013 curatore di Dylan Dog) e illustrata da Gigi Cavenago con una tecnica pittorica digitale; e quella, il prossimo 28 ottobre, del numero 362, che segna il ritorno di Tiziano Sclavi a nove anni dal suo ultimo albo. La storia, dal titolo (non a caso) Dopo un lungo silenzio, affronta due temi fondamentali (sia per il protagonista che per il suo autore), la solitudine e l’alcolismo, e sarà presentato in anteprima all’edizione 2016 del Lucca Comics & Games.

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Insomma, un traguardo non da poco quello dei 30 anni dalla nascita di Dylan Dog che, dopo il restyling ‘imposto’ dal nuovo curatore della serie, Roberto Recchioni, è ancora più ironico, sorprendente e imprevedibile. Un personaggio che oltre ad appassionare milioni di adolescenti e non solo, è riuscito, grazie a magnifiche sceneggiature entrate di diritto tra i classici del fumetto italiano, a farsi amare anche da scrittori, sociologi ed intellettuali, primo fra tutti Umberto Eco. Il compianto semiologo, infatti, era un grande estimatore del fumetto e, in particolare, del personaggio uscito dalla mente creativa di Tiziano Sclavi. Il quale lo omaggiò nel ’98 ‘trasformandolo’ nel professor Humbert Coe, protagonista di Lassù qualcuno ci chiama, scritto dallo stesso Sclavi con i disegni di Bruno Brindisi.

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