Ecce Bomber. Atteso un anno e più, deriso e considerato l’ennesimo attaccante arrivato in Italia con le stimmate del goleador e tornato precipitosamente a casa senza aver mostrato miracoli, Edin Dzeko anche ieri sera ha segnato una tripletta. Confermando di essere il vero scoglio a cui può aggrapparsi la Roma per sognare in grande. I numeri, del resto, sono tutti dalla parte della punta bosniaca.
Nell’estate del 2015, erano accorsi in 4.500 a Fiumicino per andare a prendere Edin. Le delusioni dell’anno scorso – con qualche lampo isolato – avevano spento ogni tipo di entusiasmo. Poi è arrivato Luciano Spalletti e ha cominciato a dargli fiducia. Sapendo che quello spilungone esplode sempre nel secondo anno in una squadra. A Wolfsburg ne aveva fatti solo otto di gol il primo anno, a Manchester con il City si era fermato addirittura a due. Il secondo anno, in entrambi i club, aveva poi vinto il campionato (toccate ferro, se volete).
Con il Viktoria Plzen ha segnato la sua prima tripletta giallorossa, trascinando la Roma ai sedicesimi di Europa League. In campionato, è a 10 gol, a 5 in Europa League: vale a dire 15 reti in 19 partite. E poi ci sono le tre con la Nazionale bosniaca. Dzeko insacca ogni 97 minuti. Quasi come se la Roma partisse da 1-0 sempre. Il suo record è della stagione 2008/2009, al Manchester City: 36 gol stagionali.
In estate sarebbero potuto andare via, le proposte c’erano. E’ rimasto. Spalletti ha cambiato modulo e accantonato il falso nove, mettendo vicino a Edin l’egiziano Salah. Ora i due fanno paura: 18 reti in campionato. Ma non è solo l’allenatore il segreto del ritrovato senso del bomber da parte di Dzeko. Sono pure gli allenamenti specifici e segreti a cui si sottopone. E la dieta. Un nutrizionista lo segue passo dopo passo. E’ il suo angelo custode. E lui ringrazia in campo, dove invece ha smesso di essere a dieta. Semmai, è la Roma a esserlo quando lui non segna. In tutte queste occasioni, i giallorossi non hanno vinto: due con il Porto, con Cagliari, Fiorentina, Torino, Empoli e Atalanta in campionato, con il Plzen all’andata e con l’Austria Vienna all’Olimpico in Europa League. Ecce bomber, insomma. Che se non c’è, sono dolori.