La Cina è stata travolta da un polverone diplomatico, che la vede coinvolta insieme alle ex potenze sovietiche che sono state tirate in ballo da un commento dell’ambasciatore cinese in Francia Lu Shaye. Il diplomatico ha affermato, in un’intervista in TV, che i paesi ex sovietici non hanno effettivamente uno “status effettivo nel diritto internazionale” attirando attirando critiche internazionali e costernazione diplomatica, soprattutto nei paesi baltici.
La situazione ha generato malcontento internazionale, in quanto l’affermazione dell’ambasciatore Lu è risultata estremamente pesante e fuori luogo, in un momento di tensione diplomatica internazionale, che vede i rapporti tra Stati plasmati e difficili a causa degli eventi relativi, soprattutto, al conflitto in atto in Ucraina causato dall’invasione russa.
Ovviamente Pechino ha spiegato il suo punto di vista a seguito di numerose richieste pervenute dalle autorità e i paesi baltici, tirati in ballo dalle affermazioni dell’ambasciatore cinese, hanno chiesto un incontro per chiarire la questione.
A seguito delle pesanti affermazioni pronunciate in un’intervista televisiva dall’ambasciatore cinese in Francia, Estonia, Lituania e Lettonia hanno deciso di convocare i rispettivi rappresentanti cinesi per avere chiarimenti e ciò è stato confermato lunedì, 24 aprile, dal ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis.
inoltre, anche la Polonia ha espresso la sua preoccupazione per le dichiarazioni dell’ambasciatore cinese e ha chiesto spiegazioni, sottolineando anche l’importanza del rispetto del diritto internazionale.
Anche altri paesi dell’ex Unione Sovietica, come la Georgia, hanno espresso la loro preoccupazione per le affermazioni dell’ambasciatore cinese Lu. La questione ha sollevato timore sulla relazione tra la Cina e i paesi dell’ex blocco sovietico, che hanno a lungo cercato di proteggere la loro sovranità nazionale e i loro interessi di sicurezza.
Le affermazioni dell’ambasciatore cinese hanno anche sollevato domande sul ruolo della Cina nel diritto internazionale e sulla sua posizione nei confronti dei paesi che sembra non riconoscere come stati indipendenti pienamente.
I paesi dell’Europa orientale e centrale hanno spesso cercato il sostegno della Cina nelle loro relazioni con l’Unione Europea e con la Russia, e le recenti affermazioni dell’ambasciatore potrebbero danneggiare gli sforzi diplomatici compiti fino ad ora.
Nella sua risposta, l’ ambasciatore Lu ha detto che la questione della Crimea è “complessa e delicata” e ha precisato di rispettare il principio di integrità territoriale della Ucraina, ma ha anche affermato che la questione non è semplice come “si o no“.
Questa dichiarazione ha suscitato polemiche e critiche, poiché molti vedono l’annessione della Crimea come una chiara violazione del diritto internazionale e una minaccia per la sicurezza regionale.
Inoltre, molti si sono indignati per il tono scherzoso e leggero con cui il funzionario di Pechino Lu ha affrontato un argomento così serio e delicato. Alcuni hanno definito la sua reazione “inappropriata” e “insensibile” nei confronti delle sofferenze delle persone coinvolte.
Mentre altri hanno difeso il suo ruolo come portavoce e hanno suggerito che il suo commento fosse stato travisato o frainteso. In ogni caso, la questione della Crimea rimane una questione controversa e difficile da risolvere.
Il diplomatico cinese ha anche precisato causando nervosismo che: “Anche questi paesi ex sovietici non hanno uno status effettivo nel diritto internazionale perché non c’era alcun accordo internazionale per materializzare il loro status di paesi sovrani”.
Ha sottolineato in seguito che la questione della Crimea: “dipende da come il problema è percepito” dato che la regione era “all’inizio russa” e poi “offerta all’Ucraina durante l’era sovietica”.
Le osservazioni fatte dal funzionario cinese sono sembrate mirate a mettere in dubbio la sovranità dei paesi che sono diventati indipendenti e membri delle Nazioni unite a seguito della caduta dell’unione sovietica nel 1991.
Provengono poi in un momento nel quale la tensione è ai massimi livelli a causa di diversi fattori concomitanti che hanno incrinato rapporti e messo dubbi e timori riguardo a relazioni ben consolidate e in primis quelle con Pechino. La vicinanza tra Putin e Xi Jinping ha scatenato una reazione globale intensa e preoccupa moltissimo le autorità internazionali.
Questo tipo di osservazione ha provocato le reazioni di molti paesi, in particolare quelli dell’ex blocco sovietico e dell’Europa orientale, che hanno sperimentato la sovranità nazionale a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Pertanto, qualsiasi osservazione che sconfessa la sovranità di questi paesi e il loro status di membri delle Nazioni Unite è preoccupante e va contrastata. È importante che la comunità internazionale lavori insieme per promuovere e proteggere la sovranità nazionale di tutti i paesi membri dell’ONU e rispetti il diritto internazionale.
La Cina è stata molto attenta a evitare limitazioni nella propria politica estera a causa delle tensioni tra Russia e Ucraina. Ha dunque deciso di non condannare l’intervento militare russo in Ucraina e ha evitato di richiedere il ritiro delle truppe russe. Al contrario, ha chiesto moderazione da parte di tutte le parti coinvolte nel conflitto e ha accusato la NATO di causare tensioni.
Inoltre, la Cina ha continuato a sviluppare relazioni diplomatiche ed economiche con la Russia.
Josep Borrell, capo degli affari esteri dell’Unione Europea, ho precisato nella giornata del 24 aprile che sarebbe stata attuata una riunione del consiglio dei ministri Esteri che avrebbe affrontato proprio la questione della Cina.
Tra le notizie e fatti riguardanti l’Unione Europea e altri argomenti attuali e rilevanti, il capo degli affari esteri dell’UE, Borrell ha dichiarato che la Cina sarà uno dei temi principali della riunione dei ministri degli esteri In questa riunione si discuterà della posizione dell’Unione Europea nei confronti della situazione attuale in Cina, in particolare per quanto riguarda le problematiche riguardanti i diritti umani e la situazione politica ed economica nel paese. Si prevede che la discussione sarà intensa e potrebbe portare a nuove decisioni e strategie riguardo alle relazioni tra UE e Cina.
Borrell ha anche sottolineato che: “Negli ultimi giorni abbiamo parlato molto della Cina, ma dovremo continuare a discutere della Cina perché è una delle questioni più importanti per la nostra politica estera”.
Verrà trattata anche la questione Moldavia e Georgia, dato che le due Nazioni “vedono la guerra (in Ucraina) molto vicina, ne sentono la minaccia” ha aggiunto Borrell.
La Moldavia è un piccolo paese al confine sud-occidentale dell’Ucraina che è stato coinvolto nel fuoco incrociato dell’invasione russa e vive la situazione in prima linea e teme un coinvolgimento futuro.
Anche la Georgia, che condivide un confine con Mosca più a est, è finita nella disputa diplomatica, dopo che sono scoppiate accese manifestazioni contro un possibile piano per rovesciare il disegno politico vigente e che prevedeva sostanzialmente una sorta di polizia filorussa all’interno del paese, che ha suscitato similitudini con il metodo adottato dal Cremlino per la repressione dei dissidenti politici.
Inoltre, la crisi in Ucraina ha portato ad un aumento delle tensioni tra la NATO e la Russia, con l’espansione della NATO verso l’est, considerata dalla Russia un’aggressione. Le sanzioni economiche imposte dalla comunità internazionale alla Russia per il suo intervento in Ucraina hanno rallentato la crescita economica della Russia e causato difficoltà ai suoi cittadini.
Allo stesso tempo, la Russia ha cercato di aumentare la sua influenza in Europa orientale attraverso il sostegno a partiti e movimenti politici filorussi ma anche con l’incremento delle attività di spionaggio e propaganda.
Tutto questo, come riportato anche da CNN, ha contribuito a una crescente sfiducia e tensione tra Russia e Occidente.
L’Unione Europea ha sottolineato: “Per noi la Georgia è un paese molto importante e ricorda che ha problemi di sicurezza specifici perché il suo territorio è parzialmente occupato dalla Russia”.
Il 23 aprile l, il funzionario Ue ha sottolineato, in un pensiero condiviso su Twitter, che le dichiarazioni dell’ambasciatore cinese sono “inaccettabili” e “l’UE può solo supporre che queste dichiarazioni non rappresentino la politica ufficiale della Cina”.
Inoltre, Borrell ha sottolineato che l’UE e la Cina hanno “opinioni divergenti” su molti temi, ma che è importante mantenere un dialogo aperto e costruttivo per affrontare le questioni bilaterali e globali. Ha anche affermato che l’UE continuerà la difesa dei suoi valori e i suoi interessi, senza farsi intimidire da pressioni esterne.
Anche la Francia ha risposto tramite il ministero degli Esteri, in merito alla polemica diplomatica, nata a seguito delle affermazioni dell’ambasciatore cinese, e il ministero ha confermato la piena solidarietà ai paesi colpiti e a chiesto alla Cina di precisare la questione e la propria posizione alla rivista Reuters.
I rappresentanti dell’Unione Europea hanno espresso preoccupazione e condannato i commenti della Cina, a causa del loro tono minaccioso e delle possibili implicazioni per la sicurezza e la stabilità della regione. Alcuni paesi dell’UE hanno anche richiesto una risposta diplomatica più energica e unita da parte dell’Unione Europea in risposta a tali dichiarazioni, sottolineando l’importanza della difesa collettiva degli alleati.
Tuttavia, non tutti i paesi dell’UE sono stati unanimi nella loro risposta, con alcuni che hanno cercato di mantenere una posizione diplomatica più moderata nei confronti della Cina.
In ogni caso, la situazione continua ad evolversi e i leader mondiali stanno monitorando da vicino gli sviluppi per determinare la giusta risposta.
La Germania ha sottolineato che si aspetta una spiegazione da Pechino in merito alla sua posizione sulla sovranità degli Stati ex sovietici spiegando di aver: “preso atto della dichiarazione dell’ambasciatore cinese alla televisione francese con grande stupore, soprattutto perché le dichiarazioni non sono in linea con la posizione cinese a noi nota finora,”
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha risposto alla richiesta tedesca affermando che la Cina ha sempre rispettato la sovranità e l’integrità territoriale degli Stati ex sovietici e non ha mai interferito negli affari interni di questi paesi.
La Germania ha anche affermato che è importante garantire la stabilità e la sicurezza della regione, e che la comunità internazionale ha la responsabilità di rispettare l’integrità territoriale degli Stati e sostenere la stabilità nella regione.
La posizione assunta dalla Cina in questa questione è stata un po’ ambigua e ha creato sorpresa e preoccupazione tra diversi paesi. La comunità globale si augura che la Cina chiarisca la sua posizione e si allinei alla posizione stabilita in materia di integrità territoriale degli Stati.
Le autorità internazionali sostengono che dopo la dissoluzione dell’unione sovietica la Federazione russa e gli Stati emersi da essa hanno ricevuto un riconoscimento reciproco come stati sovrani all’interno dei loro confini e pertanto la sovranità di questi ultimi è inviolabile.
A seguito delle dichiarazioni dell’ambasciatore cinese Lu, ovviamente, il leader degli ex stati sovietici hanno reagito e chiarito la loro posizione.
La Georgia, che ha perso la regione separatista dell’Abkhazia e della Ossezia del Sud durante la guerra con la Russia del 2008, ha voluto sottolineare che verrà impiegato il impegno per proteggere la propria sovranità e integrità territoriale.
In generale, la Cina ha causato preoccupazione e tensioni nelle relazioni tra la Russia e gli ex Paesi sovietici, che già avevano subito molte difficoltà e divisioni dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991.
Edgars Rinkevics, ministro degli Esteri lettone, ha richiesto tramite un post su Twitter che la Cina fornisca una spiegazione e si ritratti completamente dalla dichiarazione controversa rilasciata dall’ambasciatore cinese Lu.
Il consigliere di Zelensky Podolyak ha affermato: “Siamo sorpresi dalle dichiarazioni cinesi (dell’ambasciatore) che mettono in discussione la sovranità dei paesi che hanno dichiarato l’indipendenza nel ’91. Il rispetto reciproco e l’integrità sono stati fondamentali per i legami Moldavia-Cina”.
Aggiungendo: “Le nostre aspettative sono che queste dichiarazioni non rappresentino la politica ufficiale della Cina”.
Precisando anche di aver sentito storie assurde riguardo alla Crimea e al suo percorso millenario.
Podolyak ha spiegato che: “Se vuoi essere un attore politico importante, non ripetere a pappagallo la propaganda degli outsider russi…”
La Cina ha sottolineato, tramite un portavoce, di aver sempre ha rispettato lo status sovrano dei paesi definiti ex sovietici distaccandosi perciò dalla stessa affermazione pronunciata dall’ambasciatore cinese.
Jean-Pierre Cabestan, professore di scienze politiche alla Hong Kong Baptist University, ha sottolineato che Lu: “è sempre stato un provocatore. Ma è un diplomatico, rappresenta il suo governo, quindi riflette alcune riflessioni all’interno della Cina sulla questione“.
Ha precisato però che: “non è il momento per la Cina di mettere a rischio i suoi rapporti con la Francia.”
Il ministro degli Esteri lituano Landsbergis ha scritto su Twitter che: “Se qualcuno si sta ancora chiedendo perché gli Stati baltici non si fidano della Cina per ‘mediare la pace in Ucraina’, ecco un ambasciatore cinese che sostiene che la Crimea è russa e che i confini dei nostri paesi non hanno basi legali”.
Moritz Rudolf, ricercatore presso il Paul Tsai China Center della Yale Law School negli Usa, ha spiegato che Pechino ha ottenuto “un successo crescente nell’essere percepita come una potenza responsabile che potrebbe svolgere un ruolo costruttivo in un processo di pace in Ucraina. “
Aggiungendo inoltre che: “Resta da vedere se la leadership di Pechino si rende conto di quanto quelle parole possano rivelarsi dannose per le sue ambizioni in Europa se il ministero degli Esteri non prende le distanze dalla (Repubblica popolare cinese) dalle parole dell’ambasciatore Lu”.
Sono sorti dubbi e supposizioni che che hanno ipotizzato che le informazioni emerse da Lu potrebbero in realtà riflettere le reali priorità della Cina.
Secondo Yun Sun, direttore del China Program presso il think tank Stimson Center con sede a Washington, è impossibile avere una risposta sostenendo che: “È impossibile rispondere alla domanda per la Cina. Il rapporto della Cina con la Russia è da dove proviene la sua influenza”.
Spiegando che questo significa che Lu avrebbe potuto fare una scegliere una risposta migliore: “Tra sabotare le relazioni della Cina con la Russia e far arrabbiare l’Europa ha scelto quest’ultima”.
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