E-commerce in Italia 2014: statistiche in positivo, ma nuove regole in arrivo

L’e-commerce in Italia nel 2014 sta attraversando un vero e proprio periodo di crescita. Lo confermano anche i dati che sono stati diffusi nel corso della IX edizione di Netcomm Forum. Il fatturato complessivo negli ultimi anni è aumentato del 20% e per il 2014 è stimato oltre 13 miliardi di euro. In crescita anche il numero degli acquirenti italiani, che sono passati da 9 a 16 milioni nel giro di 3 anni. Il commercio elettronico sta riuscendo a penetrare sempre più nel mercato ed è passato ultimamente dal 3 al 3,6%. Non si tratta soltanto di quello indirizzato ai capi di abbigliamento, ma anche il food e l’arredamento costituiscono campi ormai importanti.

Molte aziende che si basano sull’e-commerce stanno crescendo, ma i consumatori sembrano essere davvero anche più pronti delle stesse imprese, perché quello che predomina è uno sfondo di internazionalizzazione, che rende sempre più facile gli acquisti in rete.

La situazione in Italia

Sono state rese delle statistiche molto incoraggianti, che confermano quanto in Italia ormai ci si rivolga sempre di più al commercio elettronico. Secondo i dati più recenti, 20 milioni di italiani hanno comprato online almeno una volta nella vita. Il web costituisce un punto fondamentale per informarsi sugli acquisti, anche se poi questi non sempre avvengono direttamente in rete. L’Italia, dal punto di vista della crescita dell’e-commerce, è riuscita a superare anche altri Paesi. In ogni caso, comunque, prevale una situazione molto particolare nel nostro Paese: si tende ad acquistare più servizi che prodotti. Tutto dipende dalle abitudini degli italiani, che in questo caso si stanno dimostrando all’avanguardia. Il problema forse potrebbe essere rintracciato ancora nelle aziende, che, nella maggioranza dei casi, non hanno ancora capito fino in fondo quali potenzialità nasconda il commercio su internet. E’ stato calcolato che soltanto il 4% delle aziende fa commercio elettronico. Di conseguenza ci ritroviamo nel paradosso che l’offerta è inadeguata ad una domanda sempre più alta.

Gli investimenti

Gli investimenti promettono bene, anche perché le stesse imprese italiane, che hanno deciso di affidarsi a questo settore, vanno avanti sfidando la competitività a livello globale. Gli esperti, comunque, fanno notare che ci sono ancora molte opportunità da sfruttare, soprattutto quelle offerte dai mercati che si basano sul made in Italy. Dovrebbe essere migliorata anche la copertura finanziaria, che possa permettere un accesso più generalizzato alla banda larga. Tuttavia le previsioni per il futuro parlano di vendite che nel 2018 raggiungeranno i 307 miliardi di dollari, con il coinvolgimento di 130 milioni di acquirenti.

Le nuove regole

E’ stata varata una nuova direttiva europea, che ha stabilito nuove regole per l’e-commerce. Il tutto a partire dal prossimo 13 giugno. L’obiettivo è quello di offrire garanzie maggiori e di agire nel nome della trasparenza e della sicurezza, soprattutto quando i contratti sono a distanze elevate, raggiungendo livelli transfrontalieri. Gli utenti avranno più tempo per pensarci e per restituire la merce, se non si ritengono soddisfatti. Fino a questo momento i giorni sono 10, ma dal 13 giugno saranno 14. Entro questo tempo il consumatore è tenuto a manifestare la volontà di restituire la merce e poi, da quel momento in poi, avrà altri 14 giorni di tempo per l’effettiva restituzione. Il negoziante, sempre in questi 14 giorni, è obbligato a rimborsare la somma. Inoltre dovranno essere indicati chiaramente i costi extra che il consumatore dovrà sostenere, se vorrà restituire la merce. Devono essere specificate tutte le voci di spesa, le imposte e le differenti modalità di pagamento. Nuove regole anche per quanto riguarda i contratti formulati a distanza. In questi casi, prima che il prodotto venga spedito, il venditore deve mandare un contratto in forma cartacea, in modo che il cliente lo possa visionare e firmare.

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