Continua a crescere il tasso di povertà in Europa, secondo le ultime stime è cresciuta di un altro punto di percentuale rispetto al 2021 registrando un 8,3% della popolazione. A preoccupare è anche il dato relativo alle persone che sono a rischio di entrare in questa fascia di povertà che è cresciuto di 2,2 punti di percentuale arrivando perciò al 19,7% della popolazione europea.
In Italia la situazione è allarmante, ha quasi raddoppiato la media degli altri Paesi europei, registrando un tasso che la porta al 13esimo posto. 15 italiani su 100 sono considerati poveri. In questa fascia di popolazione rientrano tutte quelle persone che non possono permettersi un pasto adeguato almeno ogni due giorni.
Secondo le ultime rilevazioni fatte dall’Eurostat è in aumento il numero di poveri in Europa, in queste stime rientrano i cittadini che non hanno la possibilità economica di permettersi un pasto completo ogni due giorni.
In Italia la situazione è preoccupante ha infatti quasi raddoppiato la media degli altri Paesi europei, posizionandosi al 13esimo posto.
Secondo quanto riportato nei dati 15 italiani su 100 sono poveri in Italia, i dati sono stati aggiornati riferendosi all’anno 2022.
L’istituto di statistica europeo ha specificato che l’8,3% della popolazione nell’Unione Europea non si può permettere un pasto con carne, pesce oppure un equivalente vegetariano ogni due giorni.
La percentuale è cresciuta di un punto in più rispetto all’anno 2021. Le persone che sono considerate a rischio povertà rientrano in una percentuale di 19,7% nel 2022, ossia 2,2 punti di percentuale in più rispetto al 2021 in cui erano di 17,5%.
Questo dato riguarda sempre la popolazione totale e a rischio presente sul territorio dell’Unione Europea.
Tra i Paesi membri in cui si sono registrati i tassi più alti di persone a rischio povertà, ossia che non possono permettersi un pasto adeguato, troviamo la Bulgaria con un tasso del 44,6%, a seguire c’è poi la Romania con un tasso del 43% e poi la Slovacchia con un tasso del 40,5%.
Nelle stime però troviamo anche i tassi più bassi e quelli minori che sono stati registrato sono l’Irlanda con il 5%, il Lussemburgo con il 5,1” e infine Cipro con il 5,6%.
L’Italia si posiziona a quasi il doppio della media europea con un tasso del 15% tra Malta e la Spagna, trovandosi perciò al 13esimo posto in una classifica decisamente negativa.
In questa classifica rientra la popolazione che non ha la possibilità di avere un pasto a base di carne, pesce, pollo, oppure vegetariano ogni due giorni.
Ed è chiaramente un dato allarmante e indicatore che queste persone non hanno gli strumenti e gli elementi necessari per poter condurre una vita adeguata.
Sulla base familiare viene presa in considerazione la possibilità di affrontare le spese impreviste, di potersi pagare una settimana di ferie l’anno che si possa fare fuori dalla propria abitazione domestica, oppure di riuscire a far fronte al pagamento degli arretrati come rate di mutuo, affitto, bollette, acquisti rateali o altri tipi di prestiti.
Oltre ai pasti vengono poi considerati altri fattori come la possibilità di mantenere la propria casa in modo adeguato, o di disporre di una vettura di un qualsiasi tipo per uso personale.
Troviamo poi indicatori che vanno ad incidere a livello personale come la connessione internet, l’acquisto di abiti per eliminare quelli usurati, la possibilità di avere almeno due paia di scarpe per stagioni della misura giusta.
E infine si considera la facoltà di avere un piccolo budget settimanale da poter spendere per attività ricreative, uscite con gli amici o familiari per svago.
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