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Mondo

È iniziata l’esercitazione militare congiunta Freedom Shield tra Usa e Corea del Sud

La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno iniziato le loro esercitazioni congiunte oggi, 13 marzo, che dureranno diversi giorni e si apprestano a essere una delle missioni di sviluppo militare congiunto più durature. Ciò ha provocato l’ira della Corea del Nord che ha provveduto ad avvisare delle possibili conseguenze della vicinanza tra Seul e Washington.

Kim Jong un – Nanopress.it

La tensione tra le due Coree è molto alta e nervosa e le dimostrazioni militari reciproche avvenute negli ultimi mesi ne sono la dimostrazione concreta. L’avvicinamento degli Stati Uniti alle autorità sudcoreane ha generato una dinamica pericolosa che ha portato Kim Jong un a provocazioni mirate a incutere timore e, anche, a voler imporsi a livello internazionale come potenza nucleare.

La nuova esercitazione congiunta tra Usa e Corea del Sud

Lunedì 13 marzo sono Washington e Seul hanno iniziato le loro esercitazioni militari su larga scala e si tratta di un progetto importante, che perdurerà per giorni e che ha come scopo quello di rafforzare le capacità di difesa della Sud Corea in modo da essere pronti ad una risposta dato le ripetute minacce provenienti dalla Corea del Nord.

Ieri però il leader della Corea del Nord Kim Jong un ha deciso di effettuare i primi lanci di missili da crociera sottomarini in risposta alla vicinanza tra autorità sudcoreane e statunitensi.

Mentre Pyongyang sta spingendo il piede sull’acceleratore per potenziare la sua fornitura militare, la Sud Corea invece sta iniziando l’operazione Freedom Shield, che perdurerà per undici giorni senza pause del nemmeno durante il fine settimana e sarà attuato per consentire alla Corea e agli Stati Uniti di migliorare la prontezza e studiare un’eventuale posizione combinata in caso di un attacco della Corea del nord.

L’ esercitazione sarà effettuata come una reale scena di guerra in condizioni simili a quelle che si presenterebbero nel caso di un reale conflitto.

L’esercitazione Freedom Shield mostra scenari estrapolati dal mondo reale e collocati in ambienti di sicurezza in continua evoluzione, tenendo ovviamente presente le capacità avanzate della Corea del nord e la sua potenza nucleare, ma facendo tesoro delle nozioni apprese tramite la guerra in Ucraina. Il connubio tra esperienza pregressa, nuove tecniche e possibili scenari ha per l’appunto creato il programma dell’esercitazione che si protrarranno per undici giorni in maniera continuativa.

Il Chiefs of Staff della Corea del Sud h affermato che: “Le esercitazioni militari combinate sono organizzate sulla base dei piani operativi Corea del Sud-USA per difendere la Corea del Sud dall’invasione della Corea del Nord e quindi le esercitazioni sono di natura difensiva”.

Il Lee Sung-jun che è il portavoce del sopra citato JCS ha affermato che:l’alleanza Corea del Sud-USA organizzerà l’esercitazione Freedom Shield senza intoppi, anche se la Corea del Nord cerca di interrompere le esercitazioni militari conducendo provocazioni come il lancio di missili”.

Durante il primo giorno del progetto congiunto Freedom Shield le autorità nordcoreane riferito che è stato nesso appunto per la prima volta il lancio di due missili da crociera sottomarini o anche chiamati SLCM. 

Sembra che possa essere soltanto l’inizio di una importante escalation di potenza dimostrativa militare che è partita dalla baia di Kyongpho collocata nel Mar orientale.

Le autorità nordcoreane hanno minacciato di intraprendere azioni tit for tat contro le annuali  esercitazioni militari tra le due alleate.

Emerge da fonti locali che i due missili da crociera strategici sono stati lanciati dal sottomarino Yongung Classe 8.24 da 2000 tonnellate e ciò è stato effettuato all’interno del programma esercitazioni a fuoco vivo.

Viene precisato che i missili utilizzati per l’esercitazione militare hanno la capacità di essere utilizzati normali oppure armati per essere missile nucleari.

Truppe dell’esercito sudcoreano – Nanopress.it

I media coreani riferiscono che: “Le esercitazioni subacquee a fuoco vivo hanno mostrato chiaramente l’invariabile posizione dell’esercito popolare coreano nel controllare e gestire costantemente la situazione attuale, in cui le manovre militari anti-RPDC degli imperialisti statunitensi e delle forze fantoccio della Corea del Sud sono diventate flagranti, con travolgenti e forza potente”.

Spiegando inoltre che ha:dimostrato la costante prontezza operativa del deterrente di guerra nucleare in vari spazi”.

I missili hanno percorso circa 1.500 chilometri per quasi due ore e sei minuti e hanno colpito un obiettivo nel Mare Orientale, secondo quanto riferito dai media statali nordcoreani.

Il JCS della Corea del Sud lunedì ha dato conferma del fatto che la Corea del nord ha lanciato due missili da crociera da un sottomarino vicino alle acque della città portuale di Sinpho che è situata nella provincia di South Hamgyong.

Si è tenuta una riunione a porte chiuse tra i funzionari sudcoreani militari che hanno riferito, in condizioni di anonimato, che a loro avviso i media statali nordcoreani bluffano in merito ai lanci di missili da crociera e il dubbio è che abbiano realmente e correttamente indicato la posizione del lancio ed il numero di missili sparati.

Questo perché le valutazioni effettuate dall’intelligence sudcoreana unitamente all’intelligence statunitense sembrano rivelare un quadro completamente diverso. Questo emerge dai dati condivisi in merito al tempo di viaggio e alla distanza dei missili.

Il JCS ha aggiunto che la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno analizzato la situazione, e stanno cercando di capire se gli SLCM sparati domenica possono trasportare armi nucleari e se la Corea del Nord ha testate nucleari miniaturizzate abbastanza piccole da adattarsi ai missili.

I militari hanno anche fermamente respinto l’affermazione della Corea del nord che riferiva di aver schierato nei campi di battaglia statali gli SLCM affermando anche che l’esercitazione a fuoco vivo: “miravano a confermare l’affidabilità del sistema d’arma ed esaminare e valutare la prontezza delle operazioni di attacco sottomarino a terra delle unità sottomarine, che è un’altra componente importante del deterrente nucleare della RPDC”.

Un funzionario sudcoreano ha spiegato durante il briefing che: “La Corea del Nord non ha schierato missili di questo tipo. Abbiamo valutato che la Corea del Nord ha effettuato il lancio di prova dei missili in fase iniziale… (prima del dispiegamento). La Corea del Nord ha lanciato missili di prova mentre le sue esercitazioni invernali sono entrate nel tratto finale e le esercitazioni militari tra Corea del Sud e Stati Uniti sono iniziate”.

 

Precisando inoltre che: “i lanci di missili sono avvenuti in un giorno in cui i media statali nordcoreani hanno riferito che il paese ha determinato passi significativi e pratici per utilizzare offensivamente e con forza il suo “deterrente di guerra” in risposta all’esercitazione Freedom Shield in una riunione militare chiave convocata dal leader nordcoreano Kim Jong-un.”

I missili da crociera sudcoreani in risposta al programma congiunto tra Washington e Seul

La Corea del nord ha lanciato i suoi primi missili da crociera e il lancio è stato effettuato da un sottomarino e, secondo l’esperto di Seul,  la Corea del Sud dovrebbe avere molto timore di questa scelta attuata dal leader nordcoreano.

Dopo che Seul e Washington hanno deciso di lanciare un’operazione congiunta militare di addestramento per prepararsi a un’eventuale invasione o attacco della Corea del nord,  Pyongyang ha intensificato le dimostrazioni della sua potenza militare e per contrapporsi all’alleanza vicinanza dimostrata tra Stati Uniti  e Corea del Sud.

I rapporti tra Kim Jong un e gli Stati Uniti sono tesi e la situazione è peggiorata nel corso degli ultimi anni quando si è visto un repentino peggioramento dei rapporti, a causa della volontà del leader nordcoreano di affermarsi a livello internazionale e pertanto ha deciso di farlo, nel settembre scorso in occasione del giorno del suo compleanno, quando ha proclamato la Corea del Nord potenza nucleare.

Le ripetute incursioni nord coreane nelle acque territoriali della Sud Corea, ma anche all’interno della zona cuscinetto che divide il sud dal nord, hanno provocato nelle autorità sudcoreane il timore di una presa di posizione del nord e pertanto hanno accettato di buon grado la difesa degli Stati Uniti in caso di attacco effettuato dalla Nord Corea.

Dopo ripetute provocazioni da parte del nord, che hanno mostrato un motore alimentato a combustibile solido ma anche test missilistici a corto e lungo raggio e ripetuti quindi numerosissime volte, le autorità statunitensi e quelle sudcoreane hanno deciso di avviare l’esercitazione Freedom Shield che sarà attuata mediante una simulazione al computer e durerà come sopraccitato unidici giorni mostrando scenari inediti con l’intento di potenziare la capacità di resistenza ma anche di prontezza nel caso di un attacco effettuato dalla Corea del Nord.

Missile calcistico della Corea del Nord – Nanopress.it

In queste esercitazioni gli Stati Uniti schiereranno alcune delle loro risorse strategiche più tecnologiche come l’aereo a propulsione nucleare ma anche 20 piani di addestramento sul campo con scenari di guerra realistici.

È stato comunicato che per realizzare gli scenari sono stati aggiunte casistiche inerenti ai progressi fatti dalla Corea del Nord e sono stati prese in considerazione anche gli scenari scaturiti dal conflitto tra Russia e Ucraina.

In una dichiarazione rilasciata da  US  Forces Korean ha dichiarato in merito al programma Freedom Shield  che:integrerà elementi di esercitazioni dal vivo con simulazioni costruttive” e mira a migliorare la “cooperazione tra le forze armate sudcoreane e statunitensi attraverso operazioni aeree, terrestri, marittime, spaziali, informatiche e speciali”. Ovviamente ulteriori dettagli sul programma rimangono segreti.

L’ esercitazione congiunta su larga scala ha innervosito il leader nord coreano che ha per l’appunto lanciato due missili da crociera come monito ieri ovvero il giorno precedente all’inizio delle esercitazioni.

KCNA ha spiegato che i missili lanciati hanno colpito con precisione spettacolare gli obiettivi a 1000 km di distanza, specificando che dopo aver effettuato dei modelli a forma di 8 hanno avuto anche dimostrazione della capacità diversificata di deterrenza bellica della Corea del Nord.

Se la vicenda dei missili da crociera fosse effettivamente vera significherebbe che il Nord in grado di attaccare con missili da crociera ogni luogo della Corea del Sud ma anche aree strategiche in Giappone come per esempio le discusse basi statunitensi a Okinawa e questo sarebbe possibile anche da piattaforme sottomarine in costante movimento.

I missili da crociera rendono più complicato l’atto di individuazione e risultano più difficili anche nel rilevamento radar, ma soprattutto hanno una precisione superiore rispetto ai missili balistici.

Un esperto della difesa ha spiegato che l’esercito sudcoreano dovrebbe temere questi missili e anche Jong-wo del Korea Defense and Security Forum ha riferito in merito che :
Sebbene non sia ancora chiaro se il missile possa trasportare armi nucleari nella sua punta come afferma la Corea del Nord, questa è una minaccia significativa per l’esercito, soprattutto perché non è dotato di una tecnologia di rilevamento sufficiente e capacità di offesa contro i sottomarini del Nord “.

Precisando inoltre: “Una volta nell’oceano, i sottomarini sono molto difficili da rilevare. Quindi il modo migliore per affrontare la minaccia è inviare, se possibile, sottomarini d’attacco a propulsione nucleare nelle posizioni chiave prima che i sottomarini nordcoreani armati lascino le loro basi… È tempo, se non già troppo tardi, per discutere come rispondere realisticamente a tali minacce”

La Corea del nord ha testato un missile balistico nello stesso sottomarino lo scorso maggio.  Stando a quanto riferito dagli esperti internazionali le autorità nordcoreane necessiteranno di anni prima che il regime riesca a costruire una flotta di diversi sottomarini in grado di compiere attacchi ad alto livello.

Il sottomarino costruito dall’esercito nord coreano pesa 3000 tonnellate e può trasportare almeno tre missili balistici che possono essere lanciati da sottomarini.

La Nord Corea è già in possesso di circa 70-90 sottomarini diesel che è una delle flotte più importanti del mondo, ma si tratta di modelli ormai obsoleti e capaci di lanciare soltanto siluri e non missili. Questo fai emergere la necessità di costruire una nuova flotta tecnologica e moderna.

Motore nordcoreano a combustione solida – Nanopress.it

Secondo le autorità sudcoreane i risultati dei test possono aver subito un’alterazione in quanto a loro avviso uno sviluppo missilistico sottomarino sembra essere ancora in fase iniziale. 

Kim Jong un negli ultimi anni ha cercato di migliorare e diversificare le sue forniture e svilupparle a 360° con lo scopo, almeno quello che ha dichiarato, di essere pronto per un’eventuale risp costa in caso di attacco agli alleati.

La paura delle autorità internazionali e che,a causa dell’esercitazione prolungata tra Stati Uniti e Corea del Sud, possano avvenire numerose altre provocazioni da parte del Nord e ciò potrebbe causare un incidente o un inasprimento ulteriore nelle tensioni, già profonde, tra Kim Jong un e Washington.

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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