Il caso della bimba scomparsa 27 anni fa sul monte Faito sembra essere vicino a una svolta. Si attendono infatti i risultati del test del Dna su una ragazza sudamericana.
Si tratta di una giovane di 31 anni, figlia di un noto politico del posto. Quando la madre di Angela ha visto la foto della ragazza si è detta convinta che si tratti proprio della figlia, ma sarà l’esame del Dna a fugare ogni dubbio. A breve potrebbe essere messa la parola fine al caso che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia e non solo per 27 lunghi anni, durante i quali Catello e Maria non hanno mai smesso di cercare la figlia.
Era la mattina del 10 agosto del 1996 quando la piccola Angela Celentano, 3 anni, scomparve nel nulla durante una gita con i genitori e le sorelle sul Monte Faito. Quella domenica, come ogni anno, la famiglia di Angela aveva preso parte alla consueta uscita con il gruppo evangelista di cui faceva parte.
Poco dopo le 13 i genitori della bambina si resero conto che la piccola non era più nei paraggi. Partirono immediatamente le ricerche e la denuncia di scomparsa, ma della bambina nessuna traccia. Nel corso di questi 27 anni tante sono state le piste che si sono susseguite, ma nessuna ha mai portato al ritrovamento di Angela Celentano.
Una testimonianza dell’epoca parlò della presenza di un uomo, mai identificato, sul Monte Faito proprio la domenica in cui scomparve la piccola, ma la pista si rivelò un buco nell’acqua. Le indagini hanno passato al setaccio diversi componenti della famiglia Celentano, in particolare uno zio, ma anche in quel caso si è concluso tutto con un nulla di fatto. Nel 2010 sembrava essere arrivata la svolta con la cosiddetta pista messicana. Nel maggio di quell’anno i genitori di Angela vennero contattati tramite mail da una certa Celeste Ruiz, che scrisse di essere proprio quella bambina scomparsa. Nel messaggio, la giovane riferì di essere stata rapita in Italia da due uomini, che l’avevano poi portata in Messico. Nel messaggio c’era anche una foto della presunta Angela, che ritraeva una ragazza somigliante alla piccola scomparsa nel ’96.
I genitori si aggrapparono a quella flebile speranza che si spense poco dopo, quando si palesò la vera Celeste. Il suo vero nome era in realtà Braisse ed era una dottoressa a cui era stata rubata l’identità. Nel marzo dello scorso anno, dopo anni d’indagine, la Procura ha definitivamente archiviato il caso.
Maria e Catello non hanno mai smesso di sperare che la figlia sia ancora viva e ora quella speranza potrebbe riaccendersi, con l’arrivo in Italia dei campioni di Dna appartenenti a una 31enne sudamericana.
«Tra pochi giorni conosceremo i risultati degli esami e poi dovremo valutare come comunicarli»
ha detto il legale Luigi Ferrandino, che da anni segue i genitori di Angela Celentano, in questa storia intricata, piena di ombre e poca luce. La nuova pista ha portato gli inquirenti in Venezuela e poi in nord Europa. La ragazza che ha riacceso le speranze dei Celentano ha 31 anni ed è un volto noto nel Paese sudamericano, poiché lavora nel mondo della moda ed è figlia di un politico del posto.
«Quando ha visto la fotografia, Maria ha detto piangendo: è lei, mia figlia»
ha raccontato l’avvocato Ferrandino.
In comune con Angela, a parte la somiglianza, anche una voglia sulla schiena. Saranno ora i risultati del Dna a chiarire se si tratti proprio di quella bambina scomparsa, ormai diventata una donna.
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