Fabiana De Angelis è la quarta vittima della strage di Fidene. La donna, colpita domenica mattina da Claudio Campiti, è morta all’ospedale Sant’Andrea dove si trovava in gravi condizioni. Ad annunciarlo è stata la direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera che ne ha dichiarato la morte cerebrale.
La donna aveva 50 anni e faceva la commercialista. Lascia due figli, uno di 14 e l’altro di 16 anni. Era stata colpita al collo e aveva riportato lesioni alla carotide e una vertebra. Il bilancio delle vittime è salito quindi a quattro, mentre domani il gip dovrebbe convalidare il fermo dell’omicida che, dal metà 2020 fino a qualche mese fa, percepiva anche il reddito di cittadinanza.
Non ce l’ha fatta neanche Fabiana De Angelis, la donna 50enne colpita domenica a Fidene, a Roma, in via Monte Gilberto, durante una riunione di condominio, da Claudio Campiti. Ad annunciarlo è stata la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea in cui era stata ricoverata subito dopo la sparatoria in condizioni gravissime.
“Gli accertamenti diagnostici effettuati in queste ore – si legge nella nota – hanno evidenziato un quadro clinico irreversibile. È stata dichiarata la morte cerebrale della paziente“. La commercialista, che lascia due figli, uno di 14 e l’altro di 16 anni, era stata colpita al collo e aveva evidenziato una lesione alla carotide e a una vertebra.
Sale quindi a quattro il bilancio delle vittime della furia omicida del 57enne, nata da antiche ruggini con il consorzio Valleverde, un’urbanizzazione nel Reatino, vicino al lago del Turano, di cui facevano parte anche Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, tutte e tre morte sul posto domenica. Sono ancora due, invece, i feriti, ancora ricoverati in ospedale: Bruna Martelli e Silvio Paganini.
Intanto, per quanto riguarda Campiti, domani ci sarà l’udienza di convalida del fermo richiesto dalla Procura e dal pm Giovanni Musarò che, assieme al procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta al killer le accuse di quadruplice omicidio (ora) volontario con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, oltre che di duplice tentato omicidio e porto abusivo di armi.
Secondo gli inquirenti, sono tanti i motivi che portano alla pista della premeditazione: il 57enne, infatti, avrebbe fatto “una sorta di ‘tiro al bersaglio’, colpendo uno dopo l’altro diversi soggetti seduti al tavolo mirando in punti vitali“, ma su Facebook spesso inveiva contro il consorzio da cui era stato denunciato e che lui aveva denunciato a sua volta.
I carabinieri, tra l’altro, stanno anche verificando la posizione fiscale di Campiti. Nonostante il risarcimento per la morte del figlio del 2012 a Sesto, in provincia di Bolzano, l’uomo – che al momento della sparatoria aveva con sé 6mila euro, oltre al passaporto che gli sarebbe servito per fuggire – si trovava in difficoltà economiche. Da aprile del 2020 fino a settembre del 2022, l’omicida percepiva il reddito di cittadinanza per un totale di poco meno di 9mila euro.
Nel pomeriggio, vicino al bar dove è avvenuta la sparatoria, si è recato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha anche deposito un mazzo di fiori. Il primo cittadino della Capitale, che già domenica aveva espresso vicinanza alle famiglie delle vittime, e aveva anche visitato al Gemelli Paganini, ha ribadito oggi la vicinanza della città sui social.
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