La ricercatrice Maria Vittoria Prati è morta nell’esplosione che ha coinvolto la sua auto a Napoli. Con lei c’era un laureando che rimane ricoverato in ospedale.
La 66enne aveva riportato ustioni di terzo grado su quasi tutto il corpo e le sue condizioni erano apparse già molto gravi. Nonostante i medici del Cardarelli hanno fatto di tutto per salvarla, purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Terribile incidente avvenuto venerdì a Napoli, dove una donna di 66 anni stata ricoverata a causa di gravissime ustioni di terzo grado riportate in seguito a un incendio che ha colpito la sua macchina. Con lei c’era anche il laureando Fulvio Filace, che è stato portato d’urgenza in ospedale in condizioni gravi.
Non quanto quelle della conducente però, infatti la ricercatrice del Cnr, a bordo dell’auto sperimentale, ha riportato ustioni di terzo grado nel 90% del corpo. L’incidente è avvenuto il 23 giugno scorso sulla tangenziale di Napoli. Dopo l’impatto tempestivamente segnalato ai soccorritori del 118, questi sono arrivati per verificare cosa fosse accaduto e al loro arrivo, hanno dovuto estrarre i due passeggeri dalle lamiere.
La conducente, Maria Vittoria Prati, era una ricercatrice e ingegnere del Cnr della città partenopea, che stava testando una vettura. Parliamo al passato perché la donna ha lottato fra la vita e la morte per alcuni giorni ma purtroppo non c’è stato nulla da fare poiché le ustioni erano molto gravi e quando è arrivata al Cardarelli il quadro era già molto critico. Oggi è avvenuto il decesso.
Da trent’anni l’ingegnere era un nome importante nello studio dei combustibili alternativi e proprio a questo scopo si trovava alla guida di una nuova auto con alimentazione ibrida che mescolava gasolio ed energia prodotta da un pannello solare. Purtroppo l’esperimento è andato male e a un certo punto questa è esplosa.
I carabinieri sono intervenuti sul luogo dell’esplosione in concomitanza con i soccorritori del 118 e la polizia stradale. E mentre quest’ultima chiudeva temporaneamente la zona al traffico per rimuovere il mezzo, con l’aiuto anche dei Vigili del fuoco, gli agenti hanno iniziato a indagare su quanto accaduto.
Terribile la dinamica dei fatti e anche molto difficile da ricostruire al momento perché le indagini sono solo all’inizio. Importanti saranno le parole di Fulvio, il laureando che era con lei e che ora si trova nel reparto grandi ustionati del Cardarelli, dove è morta la ricercatrice.
La prognosi del giovane di 25 anni rimane riservata, ma sappiamo che è stato sottoposto a un intervento chirurgico ed è in programma per lui una nuova operazione.
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per fare luce su questo incidente, per ora contro ignoti. Viste le circostanze però, una vettura-prototipo gemella è stata sequestrata per accertamenti da parte dei periti, insieme ai resti di quella incidentata. L’obiettivo è capire quale sia stato il malfunzionamento e se questa tragedia si poteva evitare, quindi la domanda è: chi è stato troppo superficiale decidere che l’auto fosse pronta per il test drive?
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