È mancata la scrittrice romana Rosetta Loy aveva 91 anni ed è stata una delle storiche voci della “generazione anni trenta” alla quale appartenevano anche Eco e Bufalino.
Con lei Umberto Eco e Gesualdo Bufalino condivisero e portarono avanti la voce di un’intera generazione.
Rosetta Loy è mancata all’età di 91 anni a Roma, la sua amata città, dove è nata nel 1931. Si è distinta nel corso degli anni per la propensione alla scrittura, ma la scoperta di questa passione non fu in età adolescenziale. Loy iniziò a inseguire il suo sogno di diventare giornalista all’età di 24–25 anni e fu notata vincendo il primo premio al festival Viareggio Opera.
Ha concentrato parte del suo percorso sul denunciare e non dimenticare gli orrori e la persecuzione antisemita. Ha sempre fatto sentire la sua voce nonostante potesse essere pericoloso per se stessa e la propria incolumità.
Loy è stata una scrittrice autentica e concisa che ha saputo distinguersi egregiamente nel raccontare la realtà dei fatti senza indugio. L’autrice vinse il premio Campiello con l’opera Le Strade di Polvere dove racconta un intreccio di storie dolenti e una staffetta generazionale che parte dalla fine del settecento e arriva fino all’unità d’Italia ha ottenuto un posto tra i grandi delle letteratura italiana.
Rosetta Loy, come anticipato poc’anzi, è nata a Roma nel 1931 in anni già complessi ma meno di quelli che l’avrebbero investita durante la seconda guerra mondiale.
Ha iniziato seriamente il suo percorso nel mondo della scrittura già da donna adulta, ovvero all’età di 24/25 anni. Questo non vuol dire, però, che non scrivesse prima ma anzi lei stessa ha rivelato di aver scritto il suo primo racconto all’età di nove anni.
Da quel momento non ha mai smesso e ha rivelato che si chiudeva in camera e leggeva alla sua migliore amica Isabella i nuovi racconti a cui era ormai affezionata. È stata, difatti, la sua prima ammiratrice.
Le sue opere ruotano attorno a storie di vita che raccontano particolari, gesti e usanze che captano in pieno la realtà delle generazioni raccontate.
Nell’opera La Bicicletta, con la quale ha ottenuto la fama a Viareggio, racconta di un intreccio di storie familiari che avvengono e ruotano all’interno di una grande casa di campagna. Ambientazioni descritte minuziosamente e scenari storici riprodotti in modo preciso. Vicende che entusiasmano e stimolano alla lettura perché il lettore si immedesima completamente e con facilità nei suoi personaggi.
Il suo percorso è anche una testimonianza reale e concreta del periodo della seconda guerra mondiale. Racconta infatti il momento del pre guerra ma anche scrupolosamente l’arrivo del fascismo e lo svolgimento del conflitto. Per poi però arrivare a raccontare e a scrivere delle speranze del post guerra.
Rosetta Loy nel 1997 scrisse La Parola Ebreo che è una riflessione personale sulla sua infanzia e sulla sua esperienza in merito alle leggi razziali.
Un’autrice che è e rimarrà sempre un pilastro della scritta italiana. I funerali si terranno domani alle ore 10,30 a Roma presso la chiesa dell’Immacolata Concezione, Grottarossa.
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