Il 16 maggio scorso, di ritorno da un matrimonio, Gaetano Di Vaio era rimasto vittima di un grave incidente in moto, e da allora era ricoverato all’ospedale di Giugliano, Napoli.
Profondo cordoglio da parte dei colleghi per la notizia della scomparsa del produttore e regista partenopeo.
Gaetano Di Vaio non ce l’ha fatta
Gaetano Di Vaio, il produttore, regista e attore napoletano noto per la serie “Gomorra”, non ce l’ha fatta. Dopo dopo sette giorni di speranza, è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto dare. Dal 16 maggio scorso, Di Vaio era ricoverato in condizioni disperate all’ospedale di Giugliano, dopo essere rimasto vittima di un gravissimo incidente in moto.
A seguito dello schianto, le cui cause sono ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri di Giugliano, aveva riportato delle lesioni molto gravi. La prognosi era riservata, e nonostante i tentativi di risvegliarlo dal coma, due arresti cardiaci hanno avuto esito fatale.
Il ragazzo del Bronx che aveva raccontato il suo riscatto
La vita di Gaetano Di Vaio è stata una storia di riscatto e rinascita. Cresciuto nel quartiere di Piscinola, nella periferia nord di Napoli, ha affrontato un passato difficile da ragazzo di strada. La tossicodipendenza e lo spaccio lo hanno portato prima in riformatorio e poi al carcere di Poggioreale, dove ha scontato sette anni di reclusione. Durante la detenzione, ha studiato e costruito le basi per un futuro insperato.
Ha fondato due case di produzione, la Bronx Film e la Partenope Pictures Entertainment, e ha recitato nel ruolo di ‘o Baroncino in “Gomorra – La serie”. Ha scritto, insieme a Guido Lombardi, il libro “Non mi avrete mai”, che racconta la storia di Salvatore, l’alter ego di Gaetano Di Vaio, nato a Scampia, sesto di dieci figli, e con il padre disoccupato. Da molti cineasti napoletani e non solo, Gaetano Di Vaio era considerato un punto di riferimento. “Tutti amavamo la sua energia, la voglia di riscatto e la generosità di dare possibilità anche agli altri” è il ricordo affidato all’Ansa dal produttore Gianluca Curti.