Precipitato in un volo di 100 metri, così è morto Pier Nicola Palmieri, chirurgo vascolare al Policlinico San Matteo di Pavia.
Stando alla ricostruzione, il 59enne di origini lombarde si sarebbe perso sulle montagne dell’Alto Adige mentre tentava di tornare a casa. Poi forse un piede poggiato male lo ha fatto precipitare fino a un torrente, con un impatto terribile che gli è stato fatale.
Pier Nicola Palmieri aveva 59 anni e lavorava come chirurgo vascolare presso il Policlinico San Matteo di Pavia. È morto in maniera tragica mentre praticava una delle sue più grandi passioni: l‘escursionismo. Si trovava proprio su una montagna in Alto Adige, precisamente in una zona fra Moso e Corvara in Passiria, quando è caduto precipitando per circa 100 metri fino all’impatto nel torrente Passirio.
È stata la sua famiglia a lanciare l’allarme non vedendolo rientrare. Palmieri era in vacanza e i familiari lo attendevano in albergo ma dopo alcune ore, non vedendolo e non riuscendo a contattarlo, hanno chiamato i soccorsi. Hanno indicato loro il posto dove si era recato e sono stati mobilitati una cinquantina di uomini fra carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco volontari. In supporto anche unità cinofile e droni. Poi il tragico ritrovamento fra sabato e domenica, dopo più di 24 ore di ricerca: il corpo giaceva senza vita nel torrente e le operazioni di recupero non sono ste facili per la morfologia del territorio e le condizioni meteorologiche in peggioramento.
Dirigente medico di primo livello, Palmieri lavorava come chirurgo vascolare dagli anni Novanta e aveva seguito vari corsi di perfezionamento, fra cui uno all’Università di Milano nel 1998. Proprio qui aveva prestato servizio come medico specialista ambulatoriale, poi c’erano state altre esperienze a Vigevano e Cremona, fino all’arrivo nella città lombarda nel 2001.
Era uno dei medici più importanti della struttura, nonché membro della Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare.
Difficile ancora accertare con precisione la dinamica dell’incidente avvenuto in montagna. Pier Nicola Palmieri era amante di questi luoghi e non era la prima volta che si avventurava in un’escursione. Lo faceva anche in gruppo ma non aveva problemi con gite solitarie a contatto con la natura, così pochi giorni fa si era avventurato di buon mattino presso la zona montuosa dove scorre il torrente Passirio.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, era arrivato sul luogo tramite un autobus ma quando al rientro è salito nuovamente sul mezzo per tornare in albergo, si è accorto di aver preso quello sbagliato (direzione passo del Rombo invece di quella giusta dalla parte opposta, a San Leonardo) e così dopo le prime fermate è sceso dal mezzo.
Dunque si sarebbe incamminato per tornare a casa a piedi, a quel punto non si sa bene cosa sia successo. Nonostante l’attrezzatura idonea e la grande esperienza, si ipotizza che possa aver messo male un piede e quindi che sia precipitato lungo la scarpata fino a schiantarsi nel letto del fiume, anche a causa della scarsa visibilità. Qui i soccorritori hanno trovato il corpo in una pozza di sangue a causa di importanti traumi fra cui uno cranico.
Il ritrovamento del corpo, avvenuto tra sabato e domenica a notte fonda, è stato possibile grazie all’aiuto di un contadino che avrebbe riferito agli uomini impegnati nelle ricerche, di aver incontrato il chirurgo, il quale gli ha chiesto delle informazioni riguardo la strada da seguire.
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