Addio alla leggenda dell’atletica leggera Jim Hines. Era stato protagonista nelle Olimpiadi messicane del 1968, senza però prendere parte alle proteste.
E’ morto Jim Hines, primatista negli anni ’60 dei 100 metri, all’età di 76 anni. L’atleta è stato il primo a scendere sotto la soglia dei 10 secondi nella disciplina, conquistando l’oro alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968. L’atleta afroamericano non prese parte, durante la manifestazione che passò alla storia per le vicende politiche, alle proteste di Smith e Carlos.
Lutto nel mondo dell’atletica. E’ morto Jim Hines, il primo uomo a scendere sotto la soglia dei 10 secondi nei 100 metri. Uno dei miti di questa disciplina, oro alle Olimpiadi del 1986 che oltre allo storico record di Hines passarono alla storia per la protesta di alcuni atleti afroamericani contro il razzismo.
Tantissimi i messaggi di cordoglio per la leggenda dell’atletica. Anche la pagina ufficiale dei Giochi Olimpici ha ricordato Hines tramite un post, nel pomeriggio di oggi: “Diciamo addio a una vera leggenda – si legge in didascalia con la data di nascita e quella di oggi – il primo uomo a correre sotto i 10 secondi nei 100 metri”.
Hines, spentosi all’età di 76 anni, è nato in Arkansas ma cresce e studia in California. Gli studi li conduce alla McClymonds High School di Oakland , poi nel 1964 lo sport inizia a far parte della sua vita. Prima con il Baseball, dove però non ebbe successo. Successivamente viene notato da un allenatore di atletica, che rimane colpito dalle sue doti di velocista. Da quel momento Jim si dedicherà solo alla corsa.
E’ il 1968 il suo anno. Prima l’atleta vince le nazionali, a Sacramento. Hines spacca i 10 secondi con un 9,9 entrando nella storia. Poi a Città del Messico, alle Olimpiadi, dove piazza a cronometro elettronico il tempo di 9,95 secondi. Saranno Charles Greene e Ronnie Ray Smith a salire sul podio insieme al centometrista che con il suo record del mondo entra nella storia.
La finale passa agli annali anche per essere stata la prima corsa interamente da atleti neri. Per gli Stati Uniti vince anche la staffetta 4×100, con un altro record mondiale. A fine carriera si dedica al Football, ma anche in questo caso senza lasciare il segno – come nel Baseball -.
Le Olimpiadi di Città del Messico del 1968 passarono alla storia anche per tanti avvenimenti e controversie, oltre che per i risultati sportivi. Storica la protesta, arrivata al termine della gara dei 200 metri, di Smith e Carlos, atleti afroamericani che al termine della corsa sul podio tirato in alto il pugno guantato in segno di lotta, ascoltando a capo chino l’inno americano.
A quella protesta però Jim Hines non prese parte. Lui non si unì al “black power”, decidendo di defilarsi. Tommie e John invece, per quel gesto vennero cacciati, per quel gesto, diventato poi iconico.
Un gesto che aveva coinvolto anche un’atleta Sovietica, Vera Cavslaska, che alzò lo stesso pugno – durante l’inno – a fine gara, per protestare a seguito dell’invasione dell’URSS in Cecoslovacchia. Jim si fece da parte nella protesta, ma scrisse comunque la storia sulla pista d’atletica con il suo iconico 9,95.
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