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Cultura

È morto l’architetto Paolo Portoghesi

Si è spento, all’età di 92 anni, Paolo Portoghesi, architetto nonché uno principali esponenti del Postmodernismo italiano. 

L'architetto Paolo PortoghesiL'architetto Paolo Portoghesi
L’architetto Paolo Portoghesi – Nanopress.it

L’architetto Paolo Portoghesi, uno dei principali esponenti del Postmodernismo in Italia, è deceduto questa mattina nella sua casa di Calcata, vicino a Roma, dove viveva da molti anni. Aveva 92 anni ed è rimasto lucido fino alla fine.

Stava scrivendo un libro sulla bellezza. Docente universitario, famoso progettista e teorico dell’architettura, Portoghesi ha realizzato numerosi lavori, tra cui la Moschea di Roma, Casa Papanice – sempre nella Capitale – e la Chiesa della Sacra Famiglia a Salerno.

Morto l’architetto Paolo Portoghesi: aveva 92 anni

L’architetto Paolo Portoghesi, noto progettista e teorico dell’architettura, nonché principale rappresentante del Postmodernismo in Italia, è scomparso all’età di 92 anni.

Portoghesi è deceduto questa mattina nella sua casa di Calcata, vicino a Roma, dove aveva vissuto per molti anni.

Paolo Portoghesi, architetto italianoPaolo Portoghesi, architetto italiano
Paolo Portoghesi, architetto italiano – Nanopress.it

La notizia della sua morte è stata annunciata dall’architetto Luca Ribichini, professore presso La Sapienza.

Tra i tanti lavori dell’architetto, si ricordano la Moschea di Roma, Casa Papanice nella Capitale e la Chiesa della Sacra Famiglia a Salerno.

Nell’ultimo periodo della sua vita, Portoghesi stava scrivendo un libro sulla bellezza. Nonostante l’età avanzata, è rimasto lucido fino all’ultimo giorno di vita.

Gli studi di architettura e l’entrata nel Partito Socialista

Nato a Roma da padre ingegnere, Portoghesi ha trascorso la sua infanzia nel Rione Pigna, situato nel cuore della capitale barocca, che sarebbe diventata la sua più grande fonte di ispirazione estetica.

Nel 1950, si è iscritto alla facoltà di Architettura e, anche in quel periodo da studente, ha pubblicato la sua prima monografia su Guarino Guarini e alcuni saggi su Francesco Borromini.

Dopo aver conseguito la laurea nel 1957, nel 1961, si è unito al Partito Socialista e, in seguito, è diventato parte dell’Assemblea nazionale durante la segreteria di Bettino Craxi.

Paolo Portoghesi ha collaborato con Bruno Zevi per la mostra su Michelangelo e ha insegnato Storia della Critica.

Nel 1964, ha fondato uno studio con Vittorio Gigliotti e inaugurato la rivista Controspazio due anni dopo, che ha diretto fino al 1983.

La direzione di importanti riviste di architettura

In seguito, l’architetto ha diretto altre importanti riviste nel campo dell’architettura e dell’urbanistica, tra cui il Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica, Itaca, Eupalino, Materia e Abitare la Terra.

Paolo Portoghesi – Nanopress.it

Paolo Portoghesi è diventato direttore del settore Architettura della Biennale di Venezia nel 1979.

In questo stesso anno, ha dato l’incarico ad Aldo Rossi di costruire il Teatro del Mondo su un natante ormeggiato nel bacino di San Marco, che sarebbe poi navigato fino a Dubrovnik.

Nel 1980, collabora con diciannove architetti famosi per creare la Via Novissima, una strada temporanea che sarebbe stata spostata da Parigi a San Francisco attraversando l’oceano.

Dal 1983 al 1993, Portoghesi ha ricoperto la carica di Presidente della Biennale di Venezia e ha concluso il suo mandato con una mostra sull’architettura sacra delle tre religioni monoteiste.

Tale esposizione è stata inaugurata nella città lagunare e successivamente spostata in altre città europee.

L’attenzione al mondo arabo di Paolo Portoghesi

Negli anni ’70, Portoghesi ha progettato il Palazzo dei reali di Giordania ad Amman, l’aeroporto e il piano regolatore di Khartoum.

In seguito, ha collaborato con Vittorio Gigliotti e l’architetto Sami Mousawi per creare le Moschee di Roma e Strasburgo.

Nel periodo 1990-2008, ha ideato un grande parco nella sua villa a Calcata, con varie forme architettoniche tipiche.

Inoltre, ha realizzato una vasta biblioteca personale in edifici restaurati, che ospita anche la sede del suo studio.

Daniela Caruso

Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione e in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, da diversi anni lavoro nel mondo digitale. Appassionata di disegno, canto, viaggi e di prodotti di bellezza.

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