Calcio in lutto per la morte di Luisito Suarez, grande calciatore dell’Inter degli anni Sessanta e Settanta. Aveva 88 anni.
Con lui nel ruolo di centrocampista il club ha vinto 3 scudetti, due Coppa dei Campioni e due Intercontinentali. Inoltre, è stato allenatore di calcio e campione d’Europa con la nazionale spagnola nel 1964. È considerato uno dei migliori calciatori della sua generazione, regista della grande Inter guidata da Helenio Herrera Gavilan.
È morto Luisito Suarez
Tanti sentono il suo nome per la prima volta perché oggi il calcio odierno ruota intorno ad altri bomber, ma lo è stato anche Luisito Suarez in un tempo che sembra lontano ma che i nostalgici ricorderanno con molto affetto, anche a distanza di tanti anni.
I tifosi dell’Inter più avanti con l’età, sicuramente hanno ancora in mente le sue imprese nel ruolo di centrocampista dell’Inter di Helenio Herrera. Nel club ha militato dal 1961 al 1970, un decennio in cui è stato fondamentale nella conquista di titoli importanti come 3 scudetti.
Il calciatore spagnolo che si è fatto valere anche nella nazionale del suo Paese, ci ha lasciato oggi all’età di 88 anni. Un grande lutto nel mondo del calcio e un nome storico nelle fila dell’Inter. Da tempo però era lontano da quel mondo, nonostante dopo la carriera aveva intrapreso il ruolo di allenatore alla guida del settore giovanile del Genoa e poi era approdato in altri club, fra cui la sua amata Inter.
Purtroppo era malato da tempo, ma non sono stati resi noti ulteriori dettagli in merito. Sappiamo che ha vissuto fino all’ultimo in serenità, con al fianco le persone che gli erano più care.
Luisito ha ispirato tante generazioni e conquistato traguardi importanti anche a livello individuale, come il Pallone d’oro nel 1960, diventando il primo e unico spagnolo ad aggiudicarsi il riconoscimento messo in palio dal periodico francese di calcio France Football.
In tanti oggi piangono la sua scomparsa e su Twitter, l’Inter ha pubblicato una vecchia foto in bianco e nero con poche parole a commentare la tristissima notizia.
Il calciatore perfetto che, con il suo talento, ha ispirato generazioni.
Ciao, Luisito.#FCIM pic.twitter.com/3QUJW7Qcx4— Inter (@Inter) July 9, 2023
Brevi cenni della carriera
Luis Suarez Miramontes era conosciuto più semplicemente come Luisito, appellativo che negli anni Sessanta indicava uno dei migliori calciatori del momento, che dal Barcellona era passato al club italiano dell’Inter, insieme a uno degli allenatori storici, l’argentino Helenio Herrera, preso dalla stessa squadra.
Si è affermato come uno dei migliori registi del panorama internazionale del calcio e ancora oggi è fra i massimi interpreti del ruolo di centrocampista nella storia di questo sport.
Un talento unico e un grandissimo interista.
Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d’Italia, d’Europa, del Mondo.“Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez”.
Ciao Luisito.#FCIM pic.twitter.com/odfKbe5TOh— Inter (@Inter) July 9, 2023
La carriera da esordiente a livello professionistico è iniziata negli anni Cinquanta con il Deportivo la Coruna, squadra locale poiché lui era nato nel 1935 proprio nel comune della Spagna nordoccidentale, in Galizia.
Nel 1954 arrivò al Barcellona, sotto la guida di Helenio Herrera che ritroverà successivamente anche all’Inter. In quegli anni si aggiudicò la Coppa delle Fiere per due anni e conquistò il Pallone d’oro nel 1960.
Un grande riconoscimento riservato al miglior calciatore europeo dell’anno. Il rapporto con l’allenatore era eccellente, tanto che quando Herrera arrivò nel club neroazzurro, chiese esplicitamente che venne ingaggiato e questo avvenne nel 1961 per la cifra di circa 300 milioni di lire.
Iniziarono i primi successi che gli valsero una platea di fan sempre più grande, specialmente fra i tifosi, però dopo una bella stagione d’esordio, subì un infortunio al menisco che non fu troppo grave ma comunque determinò un cambiamento di ruolo e divenne pilastro della mediana.
Con l’Inter, Luisito vinse 3 scudetti, 2 Coppe Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Erano gli anni della Grande Inter, identificata da un ciclo di vittorie importante avvenuto negli anni Sessanta, periodo storico in cui era una delle squadre migliori di sempre a livello italiano ma anche europeo. E Luisito era un grande protagonista.
Conseguì dei titoli importanti anche con la Nazionale Spagnola, vincendo l’Europeo del 1964 e partecipando ai Mondiali del 1962 e 1966. Con questa maglia ha collezionato 32 presenze e segnato 14 reti.
Concluse l’attività agonistica nel 1973 per passare al ruolo di allenatore. L’Architetto, come venne soprannominato per le sue capacità di creare la situazione perfetta per il contropiede, Luisito aveva una grande propensione al gol e di fatto era uno dei registi dei match. Il suo ritiro venne accolto con tristezza dalla tifoseria ma anche a bordo campo seppe fare un ottimo lavoro.
Prima guidò il settore giovanile del Genoa, poi rimpiazzò Masiero sulla panchina dell’Inter con risultati non buonissimi, al contrario di quelli alla guida dell’Under 21 iberica, dove conseguì il miglior risultato in qualità di tecnico. Portò la squadra a vincere il campionato europeo di categoria nel 1986.
Dal 1992 fu di nuovo all’Inter e così anche nel 1995, con l’insediamento del nuovo presidente Moratti che lo volle in attesa dell’ufficialità del nuovo allenatore Roy Hodgson.