Luca Ruffino, presidente di Visibilia Editore, è morto oggi all’età di 60 anni. Stando alle prime informazioni, si sarebbe suicidato.
L’uomo, il cui nome completo era Luca Giuseppe Reale Ruffino, è stato trovato cadavere nella sua casa di Milano e le forze dell’ordine al momento stanno vagliando solo l’ipotesi del gesto volontario, questo ci fa pensare che gli indizi in possesso degli agenti sono molto forti e li portano ad approfondire questa direzione in particolare, prima di prenderne in considerazione altre.
Il presidente di Visibilia Editore, Luca Ruffino, è stato trovato morto oggi nella sua casa di Milano per cause ancora non chiare. Stando alle informazioni diffuse, che sono le primissime perché le indagini sono appena all’inizio, sembra che il 60enne si sia tolto la vita, quindi parliamo di suicidio e ci sarebbero prove inconfutabili in merito.
Il manager a capo dell’ex società di Daniela Santanché, si sarebbe tolto la vita sparandosi un colpo con una pistola regolarmente detenuta. Il fatto è successo questa notte ma solo poche ore fa è stato diffuso sul web e riportato da tutte le maggiori testate giornalistiche.
Il ritrovamento è stato fatto da suo figlio, che nella tarda serata di sabato ha cercato più volte a mettersi in contatto con lui ma senza successo, per questo motivo si è recato nell’abitazione del genitore e qui la macabra scoperta segnalata poi ai carabinieri. Il gesto estremo sarebbe legato a questioni personali ma e si ipotizzano gravi problemi di salute, però non abbiamo certezze in questo senso.
La Procura di Milano e la polizia stanno indagando per capire cosa abbia spinto Ruffino a uccidersi e per far questo saranno importanti le parole del figlio, anche se è visibilmente sconvolto e non sappiamo se fosse a conoscenza dei problemi di salute oppure l’abbia scoperto grazie alle indagini dei carabinieri.
È stato un duro colpo per lui, che ora attente l’autopsia del corpo che avverrà in questi giorni. L’ultimo evento a cui aveva preso parte è stata un riunione del Consiglio di amministrazione di Visibilia Editore, tenutati giovedì scorso.
Ci sono delle indiscrezioni che circolano su questa morte, sembra infatti che Ruffino abbia inviato dei messaggi scritti su dei bigliettini, destinati ai parenti, in cui avrebbe spiegato le ragioni del gesto. Quindi, un gesto premeditato lucido e su cui era sicuro che non ci sarebbero stati ripensamenti all’ultimo momento.
Dagospia aveva anticipato la morte e poi la notizia è stata ufficialmente resa pubblica.
Storicamente legato all’amministrazione di condomini, a ottobre scorso il manager era subentrato a Visibilia rilevando le quote della senatrice e ministra Daniela Santanché.
Oltre a questo ruolo, era presidente e amministratore delegato di Sif Italia, che si occupa della gestione di patrimoni immobiliari, quotata a Euronext Growth Milano.
Sono arrivati tantissimi messaggi di cordoglio da chi lo conosceva, compresi amici e colleghi. Anche noi ci stringiamo al dolore dei familiari, in primis il figlio che lo ha trovato nella casa di via Spadolini, ma anche l’altro.
Ruffino era un imprenditore con una grande esperienza, con un passato anche nel Consiglio di amministrazione di FerrovieNord, Fiera Milano e Milano Serravalle Engeenering.
Ma il suo cavallo di battaglia era sicuramente il ramo dei condomini, tanto che è diventato il primo amministratore di condominio ad avere uno studio quotato in borsa, come abbiamo detto poco fa.
Il compleanno era stato il 24 luglio, ora, a pochi giorni di distanza, una morte orribile. L’imprenditore si è sparato alla testa per fermare probabilmente le sofferenze dovute ai problemi di salute, che pochi conoscevano. Non era indagato nell’inchiesta in corso su Visibilia e infatti non è mai stato sentito dai pm in merito.
Una persona pulita, un grande lavoratore che in tanti non hanno mancato di omaggiare sui social con un pensiero. Si attende ora l’autopsia per avere informazioni maggiori.
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