All’età di 86 anni è morto Rolando Picchioni. Uomo di ineguagliabile spessore politico e culturale. Unico il suo contributo per il Salone del Libro di cui è stato Presidente.
Si è spento questa notte, a Torino, nell’ospedale di Santa Caterina da Siena, Rolando Picchioni. A maggio avrebbe compiuto 87 anni. Poco prima di Natale aveva subito un delicato intervento di angioplastica coronarica che non gli ha lasciato scampo.
Conseguita la laurea in Lingue e Letterature straniere presso l’ateneo di Torino, muove i primi passi nella Democrazia cristiana (Dc) per poi approdare al Partito Democratico (Pd). Nei primissimi anni settanta riveste l’incarico di assessore per la Provincia di Torino. Dal 1972 al 1983 viene eletto deputato della Camera mentre sarà Sottosegretario ai beni culturali dal 1979 al 1981.
Rivestirà poi la carica di Consigliere regionale dal 1990 per arrivare poi a ricoprire quella di Presidente del Consiglio regionale per tre anni, dal 1995 al 1998.
Ma il suo vero “amore” sarà per il Salone del Libro. Condurrà la manifestazione libraria torinese per anni divenendone il cuore pulsante. A fargli da spalla Ernesto Ferrero che assumerà le vesti di direttore artistico.
Il ruolo di Segretario generale della Fondazione per il libro, la musica e la cultura lo assumerà a partire dal 1999, per diventarne poi Presidente nel 2005.
Dieci anni più tardi, nel 2015, arriva l’accusa di peculato (art. 314 c.p.) che in qualche modo segnerà il declino del Salone internazionale e lo proverà fortemente. Le indagini, e le inevitabili difficoltà economiche a cui dovrà far fronte la Fondazione, sanciranno la fine del suo apporto alla manifestazione torinese.
Picchioni sarà assolto dalla Corte dei conti nel corso del 2022 quando i giudici decreteranno che la Fondazione, essendo un ente di diritto privato, non può rendersi responsabile del delitto di peculato, essendo il reato suscettibile di essere integrato solo da coloro che rivestono una funzione pubblica. Il procedimento penale a suo carico però faceva il suo corso.
Poco prima di morire Picchioni ai suoi cari confidava: “Questa montagna di calunnie senza vergogna mi indeboliscono sempre più”.
Adesso i giudici non potranno che dichiarare estinto il processo per morte del reo.
Oggi arriva il cordoglio delle istituzioni. Il sindaco della città torinese, Stefano Lo Russo, ha dichiarato: “Ho appreso con dispiacere della scomparsa di Rolando Picchioni, protagonista della politica e della cultura torinese e nazionale. Le più sentite condoglianze alla famiglia”.
Un’incommensurabile perdita per il panorama politico-culturale torinese, e non solo.
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