Il mondo del basket e non solo piange Tonino Zorzi, storico giocatore della Pallacanestro Varese e allenatore di molte squadre di basket.
È morto oggi all’età di 88 anni nella sua Gorizia, città dove era nato nel 1935. Dal 2011 fa parte dell’Italia Basket Hall of Fame, il massimo riconoscimento conferito dalla Federazione Italiana Pallacanestro. Zorzi è anche stato eletto miglior giocatore della Pallacanestro Varese di ogni tempo, squadra che ha rappresentato al meglio durante gli anni dal 1954 al 1962, dopo i primi anni di successi all’Agi Gorizia. Poi le presenze in Nazionale e la carriera da allenatore, ruolo con cui ha conquistato la Coppa delle Coppe con la Partenope Napoli nel 1970.
Classe 1935, Tonino Zorzi ci ha lasciato oggi alla veneranda età di 88 anni, dopo una vita dedicata al basket italiano sia come giocatore nel ruolo storico alla Pallacanestro Varese, che come allenatore, nelle panchine di diversi team.
Per cinquant’anni grande maestro di questo sport sulle panchine di tutta Italia, Zorzi era conosciuto affettuosamente come il Paròn. Il basket non può che ringraziarlo per l’enorme contributo in campo e in panchina, dove è stato uno dei più grandi e longevi della storia di questo sport in Italia.
L’ultima apparizione in pubblico risaliva al 2019 in un Old Star Game fra le squadre di Venezia. Non abbiamo molti dettagli sul decesso, sappiamo solo che si trovava nella città che gli aveva dato i natali e da cui mai si era voluto allontanare. Era ricoverato da tempo in una struttura protetta per problematiche di salute legate all’avanzare dell’età.
Tradiva i suoi anni il Paròn in panchina, dove seguiva con entusiasmo ogni mossa dei suoi ragazzi, cercando di tirare fuori loro solo il meglio. L’ultima avventura da allenatore è stata con il Basket Ferentino nel biennio 2006-2007, poi si è dedicato al ruolo di vice allenatore nelle panchine di altre squadre importanti come il Virtus Bologna e lo Scandone Avellino.
Tonino Zorzi ha iniziato a giocare nel 1950 nelle file dell’Agi Gorizia, che lo accoglie appena 15enne, poi nel 1954 passa alla Pallacanestro Varese, team a cui rimarrà collegato per sempre nonostante il ritiro del 1962. Con questa squadra ha vinto il campionato 1960-61.
Zorzi è stato il miglior marcatore della Serie A nella stagione 1954-55, poiché ha totalizzato 527 punti. Ha dedicato 12 intensi anni da cestista ma oltre 50 a disegnare schemi sulla lavagnetta, a chiamare time-out e a chiedere un passaggio fatto bene o un giro palla che portasse alla soluzione più logica: la vittoria.
Perché come ogni allenatore che si rispetti, quello chiedeva ai suoi ragazzi, di esprimersi al meglio ma anche di dare fiducia ai compagni di squadra perché è importante dimostrare all’avversario e non a sé stessi. Forte e deciso, come la sua voce baritonale dall’accento marcato come tanti allenatori del medesimo sport, Zorzi era promotore di un basket collettivo, di fatica, lacrime e sangue, in cui i risultati si ottengono solo con la collaborazione di ogni elemento della squadra.
“Faccio la minestra con i ceci che ho” ripeteva spesso e anche per questo forse non arrivò mai alle panchine delle squadre più importanti. Solo una volta sfiorò quella della Scavolini Pesaro ma decide di non concretizzarla perché aveva preso un impegno con Reggio Calabria e non l’avrebbe tradito.
A lui sono collegati nomi importanti come Matteo Boniciolli che lo definì padre della patria dei canestri italiani, ma anche Vittori, Dalipagic, Garbosi e un altro genio della panchina, Ettore Messina.
L’ultima apparizione pubblica risaliva al 2019 in occasione della Old Star Game fra le squadre di Venezia. La prima invece fu nel lontano 1950 quando iniziò ad andare a canestro con l’Agi Gorizia. Poi passò alla Pallacanestro Varese dove ottenne il titolo di migliore marcatore della Serie A nel biennio 1954-55. Con lo stesso team vinse lo scudetto nel 1960-61.
A 18 anni arrivò il debutto in Nazionale e la gara era quella importantissima e significativa degli Europei di Mosca del 1953. Le presenze con gli azzurri sono state 22, non molte ma teniamo presente che in quell’epoca la Nazionale appariva solo nei grandi tornei. Parlando sempre di presenze, furono 215 quelle totali e 3.948 punti in Serie A.
Alla fine della carriera agonistica, nel 1962 abbracciò la carriera di allenatore, diventando poi uno dei coach più longevi. Alla guida di diverse squadre italiane, Zorzi diede il meglio di sé conquistando ad esempio una storica Coppa delle Coppe con la Partenope Napoli nel 1970, centrando inoltre 5 promozioni dalla Serie A2 alla A1 (con la Reyer Venezia, con la Viola Reggio Calabria e con la Pallacanestro Pavia).
È stato anche vice- allenatore di Sandro Gamba in azzurro portando all’argento europeo di Roma nel 1991. Dopo la carriera in panchina ha aiutato Matteo Boniciolli a vincere la Coppa Italia ad Avellino nel 2008 e l’EuroChallenge alla Virtus Bologna. Ricordiamo Zorzi anche per il quasi salvataggio della Viola Reggio Calabria nel 2004-05, ultimo anno della carriera. Il suo nome è legato molto anche a quest’ultima squadra, in cui è andato e tornato più volte.
Nel 2008 è arrivata per lui l’onorificenza di Allenatore Benemerito di Eccellenza, mentre dal 2011 fa parte dell’Italia Basket Hall of Fame, il massimo riconoscimento conferito dalla Federazione Italiana Pallacanestro.
Lo ricordiamo con alcune parole dette da lui stesso in più occasioni: “Allenare mi piace, mi diverte e in più mi pagano per fare quello che farei ugualmente. Sono per un basket lineare, per il contropiede e per il passaggio. Odio quelli che vogliono dimostrare qualcosa facendo tutto loro in campo, disdegnando il canestro facile”.
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