E’ nato in California il figlio del presidente di Sel Nichi Vendola e del suo partner canadese Eddy Testa. Il bambino venuto alla luce attraverso la pratica della maternità surrogata è stato chiamato Tobia Antonio. La madre genetica che ha prestato l’ovulo da fecondare – secondo alcune fonti – sarebbe californiana, mentre secondo altre indiscrezioni a portare a termine la gravidanza sarebbe stata una donna di origine indonesiana residente negli Stati Uniti. Risulta difficile però che la paternità di Vendola e del compagno sia riconosciuta in Italia. Anche se il disegno di legge sulle unioni civili verrà approvato alla Camera, infatti, la legge italiana non riconosce la possibilità di adottare per le coppie omosessuali. La regolamentazione dei casi di figli nati da maternità surrogata, tanto per le coppie omo che per quelle eterosessuali, potrà rientrare nella nuova legge sulle adozioni che riformula e rivede quella del 1983 e su cui è pronto un disegno di legge apposito alla Camera. Immediate sono giunte le reazioni tra i politici e sul web.
I due papà convivono dal 2004 a Terlizzi (Bari), paese natìo di Vendola, dove Eddy afferma di non aver mai subito discriminazioni. ”Piuttosto io e Nichi ci sentiamo discriminati da uno Stato che non riconosce i nostri diritti, che quasi non ci vede, e che sembra troppo condizionato da una classe dirigente ipocrita e arretrata”
I tweet e i post dei vipVittorio Sgarbi su Facebook non usa mezze parole e posta questo messaggio: ”I neonati si attaccano alle tette, non ai coglioni”
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#unioniciviliI neonati si attaccano alle tette, non ai coglioni
Pubblicato da Vittorio Sgarbi su Lunedì 29 febbraio 2016
Il consigliere comunale Giorgio Cafaro twitta ”Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore tra una American Express e la passera di una indonesiana americana”
"Questo bambino è figlio di una bellissima storia d'amore"..tra una American Express e la passera di una indonesiana americana. #Vendola
— Giorgio Cafaro (@CafaroGiorgio) 29 febbraio 2016
Il sindaco di Padova Massimo Bitonci su Facebook invoca il tribunale dei minori
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La paternità di #Vendola indigna #Bitonci: "intervenga il tribunale dei minori".
Pubblicato da Massimo Bitonci su Domenica 28 febbraio 2016
La replica di VendolaIn relazione ai commenti che la notizia a suscitato nel mondo della politica e non, il leader di Sel, Nichi Vendola ha risposto alle polemiche sulla nascita di suo figlio in una nota: ”Non c’è volgarità degli squadristi della politica che possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca”. E poi ”Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dalla espressione ‘utero in affitto’. Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita“. “Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network – aggiunge – mi ricordano quel verso che dice: “ognuno dal proprio cuor l’altro misura” (anche se capisco che citare Dante non faccia audience)“.
Matteo Salvini”Vendola e compagno sono diventati papà, affittando utero di una donna californiana. Questo per me non è futuro, questo è disgustoso egoismo“. Così il leader della Lega Matteo Salvini su Twitter commenta la notizia, per poi rincarare la dose a ‘Fuori onda’ su La7: ”Faccio i miei migliori auguri al bimbo di Vendola, figlio dell’egoismo di due adulti. Al centro commerciale si comprano i dvd o le stoviglie, non i bambini”.
Maurizio Gasparri Anche Maurizio Gasparri è intervenuto sulla questione: ”Questa è la sinistra italiana. A parole sono contro l’utero in affitto. Ma poi usano questo turpe metodo per inventarsi genitori dei figli di altri”. Il senatore di FI chiede poi ”un po’ di trasparenza su scelte e costi. Chi paga chi? Quanto? Coerenza e chiarezza. Per noi l’impegno continua. Inutile che corrano per rafforzare adozioni gay e utero in affitto già facilitati dal testo incostituzionale imposto al Senato con tecniche da trafficanti di persone”.
Gian Luigi Gigli“Certamente per il Vendola-compagno del papà del piccolo Tobia, la donna che ha venduto i propri ovociti e quella che ha affittato l’utero hanno fatto solo un gesto altruistico. Per noi invece si è trattato di sfruttamento proletario del loro stato di bisogno econonico da parte del ‘compagno’ Vendola“. Lo dichiara in una nota il deputato Gian Luigi Gigli, capogruppo di ‘Democrazia Solidale-Centro Democratico’ in Commissione Affari Costituzionali. “Aspettiamo solo di conoscere il magistrato progressista di turno che provvederà a fare di Nichi il genitore adottante del piccolo Tobia. Ogni giorno che passa diventa più evidente l’eterogenesi di una sinistra che, da paladina dei diritti umani, si è trasformata in promotrice dei desideri individuali“.
Mario AdinolfiLa notizia ha fatto il giro dei social network ed è stata commentata anche dal giornalista Mario Adionolfi che su Facebook ha scritto: ”Nato da una mamma californiana, porta il cognome del compagno, i 135mila euro li ha messi Vendola. Auguri Tobia, piccolo reso orfano di madre perché due ricchi “di sinistra” hanno deciso così senza chiederti nulla, considerandoti una cosa acquistata e dunque cosa loro, loro proprietà a cui imporre l’assenza dell’unica persona di cui un bimbo così piccolo ha totalmente bisogno: la mamma”.
Adriano Zaccagnini”Congratulazioni a Vendola e Testa, ma non condivido la tecnica della maternità surrogata, soprattutto se fatta dietro pagamento di denaro”, afferma Adriano Zaccagnini, deputato di Sinistra Italiana – Sel. ‘‘Nulla in contrario se una donna vuole per altruismo concedere il suo corpo per una gravidanza ad una coppia che non può concepire un figlio. Ma per soldi diventa un lavoro come un altro, una transazione come altre e il figlio un oggetto di un desiderio di chi se lo può permettere. In questo mondo ci sono tanti bambini senza genitori da aiutare, sostenere o adottare. Non abbiamo bisogno di dare legittimità ad una pratica del genere”.
Fabrizio Marrazzo“Facciamo gli auguri a Nichi Vendola e al suo compagno. Ora spero vicenda personale non venga strumentalizzata dalla destra. In Italia c’è bisogno di un dibattito maturo sui diritti dei bambini e dei genitori gay. Io, per esempio, e come me tanti altri, vorrei avere il diritto di adottare un bambino. Credo che su questo, con i giusti toni, la politica dovrebbe confrontarsi, allargando le adozioni alle coppie gay, ai single e rendendola meno impossibile di quanto sia oggi per tutti“. Così si è epresso Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center.