Il conflitto in Ucraina continua senza sosta e la Russia ha affermato di prepararsi alla controffensiva, dopo che le stesse autorità di Kiev hanno comunicato che avrebbero attuato una contromossa dopo aver osservato una certa sofferenza tra le truppe russe. La comunità internazionale e in particolar modo gli Stati Uniti hanno espresso la loro opinione in merito alla, possibile, fornitura di armi verso la Russia, nonostante non siano state trovate prove concrete.
La situazione tra Mosca e Kiev è molto tesa e anche i rispettivi alleati mostrano un certo nervosismo reciproco che sta portando le relazioni internazionali a inasprirsi sempre più. Emerge una netta contrapposizione tra Occidente e Oriente, che vede sempre più vicina Mosca e Pechino, che hanno ampliato ulteriormente la loro unione dopo una visita del presidente Jinping che ha avuto così modo discutere direttamente con Putin dell’alleanza illimitata e profonda tra le due potenze globali.
Durante la visita di Xi in Russia, si è verificato un altro inatteso viaggio, ovvero quello del premier giapponese Kishida che ha voluto incontrare personalmente il presidente ucraino Zelensky, per mostrare il proprio sostegno all’Ucraina e all’esercito di Kiev. Inutile sottolineare quanto l’astio tra Cina e Stati Uniti sia aumentato nelle ultime settimane e nonostante ciò le due Nazioni cercano in apparenza di mantenere rapporti equilibrati, necessari allo sviluppo economico e commerciale. Si evince chiaramente una netta spaccatura in merito alla linea di pensiero politica e sociale tra Washington e Pechino.
Russia e Cina contrapposte a Stati Uniti e Kiev
Gli Stati Uniti non hanno ancora prove concrete che mostrino la certezza in merito all’opinione, più volte divulgata dagli Usa, che vedrebbe la possibilità di una fornitura di armi da parte di Pechino nei confronti di Mosca, ma nonostante ciò sono emerse dichiarazioni in merito alla delicata faccenda. Il capo del pentagono Lloyd Austin ha precisato, nell’eventualità che ciò avvenisse, tale azione: “prolungherebbe il conflitto è certamente amplierebbe la guerra potenzialmente non solo nella regione ma livello globale”.
L’astio, negli ultimi giorni, nasce anche dal malcontento generato dalla questione dei proiettili all’uranio impoverito, emersa dalla Gran Bretagna che ha ospitato per fornirli alle truppe ucraine e con la notizia ha generato un caos internazionale, il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Medvedev ha precisato in merito: “l’Ucraina dovrebbe soppesare le conseguenze dell’uso di proiettili ad uranio impoverito forniti dal occidente. Se necessario le truppe di Mosca arriveranno anche a Kiev e Leopoli. “
Nelle scorse ora era emersa anche l’ipotesi di un ritiro del gruppo Wagner dall’Ucraina, poi però il fondatore e storico alleato di Putin Prigozhin ha precisato che fino a quando la Russia avrà bisogno aiuto loro rimarranno sul territorio.
Presidente russo Medvedev ha anche sottolineato oggi, 24 Marzo, che le truppe di Mosca si stanno preparando ad una controffensiva ucraina dato che le autorità di Kiev hanno affermato che le truppe russe: ” quando le forze.”
Medvedev ha sottolineato in merito alle truppe ucraine che: “Loro si stanno preparando per un’offensiva, lo sanno tutti. Il nostro stato maggiore lo sta calcolando e sta preparando le proprie soluzioni”.
Ma il discorso ha voluto sottolineare, in particolar modo, che nell’ipotesi in cui l’Ucraina voglia tentare di riconquistare la penisola della Crimea sotto il dominio russo nel 2014 allora verranno utilizzate tutte le tipologie di armi senza remore.
L’affermazione dell’ ex capo di stato Russo è arrivata nel momento in cui Mosca si è resa conto che potrebbero, nel giro di pochi giorni, ritrovarsi in una posizione difensiva dopo le affermazioni esternati dalle autorità ucraine in merito alle notizie emersi direttamente dalla linea del fronte.
Giovedì 23 Marzo invece Prigozhin ha precisato che, a suo avviso, l’esercito ucraino poteva essere circondato e la situazione sfruttata per spingersi zona occupata di Zaporizhzhia.
Il mercenario ha precisato che l’Ucraina ha concentrato oltre 80mila soldati intorno alla città di Bakhmut e anche per preservare la zona di Zaporizhzhia.
Nonostante l’attenzione globale crescente la Russia non rinuncia ad attaccare copiosamente il territorio ucraino e nella notte sono stati effettuati i bombardamenti che hanno colpito obiettivi civili e ucciso diverse persone nella regione settentrionale di Sumy.
Da quanto è stato riferito direttamente da funzionari ucraini e riportato anche dai media internazionali, sembrerebbe che I mercenari Wagner stiano deportando in Russia i cittadini trovati nelle aree occupate della città di Bakhmut, ma la notizia, come precisa anche la CNN, non è ancora stata verificata in maniera indipendente.
Le ultime dichiarazioni inerenti il conflitto in Ucraina
Oggi si è tenuto il Consiglio Europeo al termine del vertice il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha parlato del conflitto tra Russia Ucraina e del ruolo la Cina all’interno del quadro generale.
Sanchez ha affermato in merito che: “Al Consiglio è stata discussa le possibilità di risoluzione della guerra in Ucraina, incluso il ruolo di attori esterni importanti come la Cina. Come sapete viaggerò la settimana prossima a Pechino in visita ufficiale, è un viaggio a cui diamo la massima importanza. La guerra sarà oggetto delle discussioni a Pechino, in occasione della mia visita analizzeremo con dettaglio la posizione cinese”.
Mentre la preoccupazione globale aumenta il merito relazioni tra Cina e Russia, emergono invece le dichiarazioni di Lavrov che avverte della possibilità di essere attaccati dagli Stati Uniti e dagli alleati.
Il ministro degli Esteri Russo ha detto in merito:
“Nessun paese è attualmente protetto da “incursioni ostili” da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. In generale nessuno oggi è al sicuro da ‘incursioni’ ostili da parte degli americani e dei loro alleati della Nato. Numerosi paesi sono attualmente minacciati e ricattati”.
Secondo l’opinione dell’Alto diplomatico russo: “la situazione dentro e intorno all’Ucraina non è che una manifestazione di una collisione su larga scala che coinvolge i tentativi di un piccolo gruppo di paesi occidentali di ottenere il dominio del mondo, contro una tendenza multipolare. Nella loro strategia c’è anche quella di scoraggiare completamente la Cina nell’area indo-pacifica“.
Lavrov ha precisato poi che: “la feroce interferenza dell’Occidente negli affari interni di nazioni sovrane, inclusa la fraterna Bielorussia, e condannando il blocco economico di Cuba durato anni. Pur agendo secondo le peggiori tradizioni coloniali, gli americani e i loro sostenitori stanno cercando di dividere il mondo in ‘democrazie’ e ‘regimi autoritari'”.
Il ministro ha voluto poi sottolineare il malcontento generato dall’affermazione del capo della diplomazia dell’Unione Europea Borrell che il funzionario russo ha definito come razzista siccome ha, a sua volta, definito l’Europa nel giardino e il resto del mondo una giungla.
Mentre accade tutto questo emerge un rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani sono stati catalogati migliaia di casi di vittime civile anche numerosissimi casi di tortura, detenzione arbitraria ma anche stupro e soprusi nell’arco temporale che va da agosto 2022 a gennaio 2023.
Il commissariato, anche chiamato OHCHR,
Riferisce nel rapporto del 24 Marzo: “La situazione dei diritti umani in tutto il paese rimane grave a causa dell’attacco armato in corso da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina”.
I dati riportati nel rapporto hanno registrato da agosto fino a gennaio 1605 persone uccise e 4382 ferite. Ma viene sottolineato anche che, molto probabilmente, si tratta di numeri che devono essere ampliamento in maniera consistente e sicuramente si tratta di cifre molto più alte, dato che si tratta soltanto dei casi che l’organismo è riuscito ad accertare durante il controllo.
Sono stati documentati anche casi di sparizioni forzate e per la precisione si tratta di 185 uomini, 24 donne e cinque ragazzi ma anche detenzioni di civili non facenti parte del conflitto. Sembra che i cittadini siano stati sorpresi nelle loro case ma anche sui posti di lavoro o per strada durante quelli che vengono chiamati i processi di filtrazione, che si sono trasformati poi in sparizioni e rapimenti.
Sono emersi numerosi casi anche di finte confessioni estorte ai detenuti e il rapporto rivela quante volte i prigionieri erano costretti: “a confessare di aver fornito assistenza alle forze armate ucraine, per costringerle a cooperare con le autorità di occupazione o per intimidire coloro che hanno opinioni filo-ucraine”.
Ma anche umiliazioni e minacce di essere mutilati o giustiziati, privazione del sonno esposizione a temperature gelide e spesso sono stati minacciati di stupro.
Dopo queste tragiche notizie si apprende invece di uno spiraglio positivo nella questione delicatissima della deportazione dei bambini ucraini in territorio Russo mandato di arresto per Putin collaboratrice Maria Lvova-Belov.
La donna ha dichiarato che 56 bambini ucraini sono attualmente collocati in Crimea, a Krasnodar Krai, e stanno attendendo il ricongiungimento con le loro famiglie.
Lvova-Belova ha riferito: “Attualmente 56 bambini rimangono nelle località termali del Krasnodar Krai e della Crimea. Sono al sicuro e in contatto con le loro famiglie. C’è un piano d’azione per ogni bambino in modo che si ricongiunga alla famiglia”.