L’uomo fermato oggi, con l’accusa di aver ucciso l’ex moglie a Troina (Enna), è stato arrestato. Nel suo passato, denunce per stalking.
L’ennesimo femminicidio si è consumato in strada e la vittima è una 56enne raggiunta da diversi colpi di pistola. La coppia era separata da tempo e lui era ossessionato, tanto che aveva patteggiato una condanna a 8 mesi per atti persecutori.
Non è un volto nuovo alle forze dell’ordine Maurizio Impellizzeri, l’uomo che oggi è stato fermato per aver ucciso a colpi di pistola l’ex moglie Mariella Marino.
L’omicidio è avvenuto nella frazione di Troina, paesino di 8.000 abitanti n provincia di Enna. In via Sollima l’uomo, che non riusciva ad accettare la separazione ed era letteralmente ossessionato, ha aspettato la 56enne fuori dal supermercato, poi le ha sparato diversi colpi di pistola ed è fuggito.
Lei ha cercato di salvarsi, correndo in una casa vicina per mettersi al riparo ma purtroppo non ce l’ha fatta. Subito i sospetti sono ricaduti sul 60enne perché come abbiamo detto, non è un volto nuovo e diverse volte era stato denunciato per la continua aggressività, l’ultimo episodio proprio pochi giorni fa.
Era anche stato condannato per atti persecutori, pena sospesa, per un percorso di riabilitazione. Però quando è uscito è tornato a perseguitare l’ex moglie minacciandola più volte di morte nelle modalità che poi tristemente si sono avverate davanti agli occhi sconvolti dei passanti. Sono stati loro a lanciare l’allarme ma la 56enne è morta prima dell’arrivo dell’ambulanza perché i colpi hanno raggiunto punti vitali.
Una tragedia che passa anche per i racconti dei residenti di zona, tanti dicono che Impellizzeri avrebbe chiesto loro di intermediare per aiutarlo a riconciliare il matrimonio. In merito al femminicidio, non ha confessato il gesto ma tanti lo indicano come colui che ha premuto il grilletto.
Da un anno i due, dalla cui unione sono nati tre figli, erano separati e il marito era rimasto nella casa comune. Invece Mariella era tornata da sua madre.
Dopo alcune ore di ricerche, i carabinieri di zona hanno trovato il fuggitivo e lo hanno fermato, poco fa è appunto giunta la convalida dell’arresto e l’accusa è quella di omicidio volontario aggravato.
Anche se dalla sua bocca non sono uscite parole di rimorso o confessione, è stato lui stesso a consegnare l’arma del delitto. Rintracciato nella casa di campagna, si è fatto portare via senza opporre resistenza e in assoluto silenzio. Da tempo le forze dell’ordine tenevano Maurizio sotto controllo e più volte avevano perquisito la sua abitazione e il luogo dove lavorava, per cercare armi dopo le segnalazioni della donna che impaurita, parlava di atti persecutori.
In effetti in autunno ricevette l’ultima denuncia ma non venne mai arrestato e nemmeno delle armi c’era traccia. Poi, il triste risvolto di oggi e molti con la testa fra le mani, soprattutto i residenti di zona, si chiedono se la tragedia potesse essere evitata e se i continui appelli da parte di Mariella siano stati presi troppo alla leggera.
L’ennesimo femminicidio, a Enna, lascia tutti ammutoliti per la brutalità con cui è stato messo a segno in pieno giorno e davanti a tutti. Mesi di stalking verso l’ex moglie, minacce di morte e poi le promesse che vengono mantenute. L’ha fatto veramente Maurizio Impellizzeri, uccidendo la sua ex moglie a Troina.
L’omicidio è avvenuto questa mattina, una come tante in cui la quotidianità è stata spezzata da 3 colpi di pistola sparati all’esterno di un supermercato in via Sollima, nel rione San Basilio. Specialmente quella di Mariella Marino, morta intorno alle 10.30 per mano dell’imprenditore 60enne che non riusciva a farsi una ragione del loro divorzio.
Una vita passata insieme, tre figli maggiorenni ma dei rapporti in continua tensione. Impossibile per la donna sopportare ancora il brutto carattere del marito, così ha deciso di lasciarlo scatenando la sua ossessione nel volerla riconquistare a tutti i costi e minacciandola di morte poiché non cedeva.
Stando alle testimonianze, Mariella ha cercato di fuggire quando ha visto l’ex marito che la puntava con l’arma, però è stata colpita proprio vicino all’abitazione della conoscente dove si stava andando a rifugiare. Il suo assassino poi è salito su un fuoristrada ed è scappato.
Questo non è bastato, è stato catturato poco dopo. Resta però l’amaro in bocca perché Mariella non si sentiva protetta, nemmeno allontanandosi dal tetto coniugale. Ora sappiamo che i suoi appelli erano seri e le autorità forse potevano fare di più. Sconvolti i tre figli e tutti coloro che la conoscevano, in primis l’amica dove cercava rifugio questa mattina, che per lo shock non è riuscita a dire nemmeno una parola sull’accaduto.
Ci uniamo al cordoglio per questo tragico femminicidio, l’unico atto che ha fatto finalmente arrestare l’uomo, che invece in passato è riuscito sempre ad evitare il carcere nonostante le continue segnalazioni.
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