Dopo giorni di ricerca, i vigili del fuoco hanno ritrovato pochi minuti fa, a Casamicciola Terme, nell’isola di Ischia, il corpo di una donna, che è quello dell’ultima (e dodicesima) vittima della frana che il 26 novembre ha colpito la cittadina dell’hinterland di Napoli.
Anche se non ancora identificato il cadavere, non ci sono dubbi che possa essere quello di Maria Teresa Arcamone. La donna si trovava nel parcheggio vicino a via Celario, sotto il fango indurito, in zona rossa. A questo punto non risultano altri dispersi.
Da quel maledetto 26 novembre sono passati dieci lunghissimi giorni. E a Casamicciola, nell’isola di Ischia, tutto si è fermato, tranne i lavori dei volontari e dei vigili del fuoco che dal fango, giorno dopo giorno, hanno estratto i corpi, ormai senza vita, dei dispersi, di quelli che non ce l’hanno fatta a salvarsi. Ogni giorno un colpo al cuore in più, mentre altrove si consumavano polemiche sull’abusivismo, sui condoni, sul fatto che l’isola vicina a Napoli non sia proprio il posto migliore dove sentirsi al sicuro.
Oggi è stato scritto l’ultimo capitolo di questa tragedia, che ha spezzato via la giovinezza di molti e i sogni di tutti, anche quello di Maria Teresa Arcamone, che è l’ultima vittima accertata – anche se si aspetta ancora conferma -, l’ultimo corpo estratto dai detriti dai vigili del fuoco. Ci sono volute lunghissime e complicate ricerche, ma dal parcheggio del Rarone, a pochi metri da via Celario, lì dove è confluito gran parte della frana che si è staccata dal monte Epomeo.
E sono i carabinieri di Ischia, comandati dalla capitana Tiziana Laganà, a occuparsi di quello che potrebbe essere l’ultimo, doloroso capitolo di una tragedia senza precedenti, nella storia recente dell’isola d’Ischia, che ancora e di nuovo piange in silenzio.
Alle ricerche di Arcamone, che di anni ne aveva solo 31, e che lavorava in uno dei bar più conosciuti di Forio, La Lucciola, aveva contribuito anche il suo fidanzato, nonché il suo grande amore Salvatore, lontano da Casamicciola e quindi da Ischia per lavoro al momento della tragedia. Il marinaio di professione, dal 26 novembre, non solo ha perso la compagna, ma ha dovuto salutare prima del tempo anche la sorella Giovanna Mazzella, il cognato Maurizio Scotto e il nipotino, che aveva soli 22 giorni, Giovangiuseppe.
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