Il corpo della 23enne era in un campo al confine fra le province di Mantova e di Brescia, nascosto fra la vegetazione.
Scomparsa da Castiglione delle Stiviere fra il 19 e il 20 gennaio, da subito è stato incolpato il fidanzato, l’ultimo ad averla vista. Ora si trova in carcere.
Trovato il corpo di Yana Malayko
Dopo giorni di ricerche il corpo della ragazza è stato trovato in una zona di campagna a Lonato, proprio quella che gli inquirenti ipotizzavano. Qui l’avrebbe portata il suo fidanzato, ora in carcere a Mantova con l’accusa di omicidio.
Era nascosto fra i rovi in un campo il corpo di Yana, l’ucraina di 23 anni di cui non si avevano più notizie dal 20 gennaio scorso. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto intorno alle 16 e sul posto è giunto anche il procuratore di Mantova, Manuela Fasolato.
Le forze dell’ordine avevano ipotizzato la medesima zona e infatti in questi giorni le ricerche si erano concentrate in questa area. Ad aver occultato il corpo probabilmente è stato il suo compagno Dumitru Stratan, il 34enne moldavo che subito è stato accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.
Dal 21 gennaio è in carcere ma si rifiuta di collaborare con gli inquirenti e negli interrogatori, si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere, rifiutandosi di dare indicazioni utili per trovare la ragazza.
La relazione fra i due era terminata da poco e forse potrebbe essere proprio questo il movente del gesto, anche perché la giovane era esasperata dai continui litigi e dal disinteresse del fidanzato per la ricerca di un lavoro.
In questi giorni si erano fatti forti gli appelli della famiglia di Yana. Suo padre Oleksander ha chiesto più volte aiuto sui social per trovare la ragazza, probabilmente morta.
“Era arrivata in italia per avere una vita migliore, invece ha trovato la morte. chiedo al ragazzodi dirmi dove si trova il corpo di mia figlia”.
Anche la madre Tatiana si è unita all’appello dell’uomo, così come 500 persone che sono scese in piazza a Castiglione delle Stiviere in questi giorni per mostrare la loro solidarietà, esponendo cartelli contro la violenza di genere.
Le indagini
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, nella sera fra il 19 e il 20 gennaio Yana e Dumitru hanno avuto uno scambio di messaggi, in seguito la 23enne è stata attirata in una trappola.
Così i due si sono incontrati nell’appartamento che lei condivideva con la sorella del killer, che in quel momento non era in casa. In quel frangente Dumitru l’avrebbe uccisa e poi caricato il corpo in un sacco dell’immondizia per farlo sparire.
Ora sulla salma verranno effettuati alcuni accertamenti per stabilire le cause del decesso.
Yana stava cercando di rifarsi una vita dopo una relazione che non andava e dagli ultimi dettagli trapelati dalle indagini è emerso che l’uomo che ora è in carcere avrebbe pedinato e minacciato più volte la giovane nell’ultimo periodo, questo dettaglio è stato rivelato da quello che era il compagno attuale.
Dumitru la perseguitava con messaggi e continue chiamate e pochi giorni prima della scomparsa, la 23enne aveva ricevuto una minaccia via sms con su scritto “Ti uccido”.