Fabrizio Pulvirenti è guarito dal virus Ebola. Il commissario dello Spallanzani ha annunciato ufficialmente la guarigione del paziente, il quale ha tenuto una conferenza stampa. Ha spiegato che con i colleghi che lo hanno curato si è creato un rapporto di affetto. Non ha saputo risalire con precisione al momento del contagio, però ha detto di avere intenzione di ritornare in Sierra Leone. Cecilia Strada, presidente di Emergency, ha detto di essere sicura che allo Spallanzani il medico italiano si potesse salvare.
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Adesso il sangue di Fabrizio, che contiene gli anticorpi attivi contro il virus, sarà mandato in Africa per creare plasma in grado di guarire malati. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenendo sulla questione, ha detto che la storia del medico italiano di Emergency è una storia di ordinario coraggio. Proprio ad Emergency sarà data una medaglia ad alto valore per la sanità italiana.
Le misure di sicurezza
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Lo Spallanzani di Roma, è una struttura che, come quella del Sacco di Milano, equipaggiata per affrontare casi di questo genere. Il paziente è stato portato con un volo dell’aeronautica militare a Pratica di Mare e poi è stato trasferito con un’ambulanza speciale. Nello stesso reparto i malati di tubercolosi e di epatite, nei confronti dei quali sono state adottate tutte le disposizioni di sicurezza.
Il medico affetto dall’Ebola si trovava al primo piano di un ex reparto che è stato equipaggiato per le infezioni ad alta contagiosità. E’ come se fosse in una sorta di mini ospedale a sé stante, che ha anche un ingresso a parte ed è separato dal resto dell’edificio. In tutto si tratta di 16 stanze, 4 delle quali sono destinate ai malati e le altre riservate al personale sanitario. Le stanze hanno un sistema di condizionamento a senso unico, in modo da impedire la diffusione di virus. All’interno si fanno turni di 8 ore, indossando cappello, maschera, tuta impermeabile, stivali e guanti.
Si fa attenzione al lavaggio delle mani e tutto il materiale utilizzato viene appositamente distrutto. Al primo piano dell’edificio si arriva con un ascensore privato, anch’esso ad alto isolamento. Il medico affetto dal virus si trovava disteso su una barella avvolta nel cellophane e non poteva toccare nemmeno gli oggetti. Sono state più volte simulate delle specifiche procedure, per preparare i farmaci e i disinfettanti. Tutto è stato progettato in ogni minimo dettaglio.
Il ministro Lorenzin, in prossimità dell’arrivo del medico allo Spallanzani, si è augurata che non ci fosse ressa davanti all’ospedale, per non mettere a rischio le azioni degli operatori sanitari, che devono seguire i protocolli nella massima serietà. Intanto nel reparto speciale in cui è stato ricoverato il medico è stata predisposta anche una zona ad alto isolamento per accogliere le persone con sospetta diagnosi di Ebola che dovessero presentarsi spontaneamente al pronto soccorso, secondo quanto dispone il ministero della salute.
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