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Categories: Ambiente

Ecoreati in Italia: 947 infrazioni contestate in 8 mesi

La legge contro gli ecoreati in Italia sta funzionando? A quasi un anno dall’entrata in vigore dell’attesa normativa, Legambiente ha presentato i risultati dei primi 8 mesi di azione per valutarne l’impatto durante un’audizione alla Camera: in totale sono state contestate 947 infrazioni, denunciate 1.185 persone e sequestrati 229 beni di valore complessivo pari a 24 milioni di euro. Un risultato che dimostra se non altro quanti disastri ambientali venivano commessi prima senza che fossero considerati reati o prevedevano semplicemente una contravvenzione: ora invece inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale radioattivo, impedimento del controllo e omessa bonifica, oltre che morte e lesioni correlati all’inquinamento, sono tutti reati punibili con anni di carcere.

Il report di Legambiente intitolato Ecogiustizia è fatta evidenzia come la regione italiana in cui sono avvenuti il maggior numero di ecoreati è il Lazio, seguita da Campania, che ha invece il più alto numero di denunce, e Toscana, mentre i maggiori sequestri sono avvenuti invece in Puglia. In Italia l’ecoreato più frequente è risultato quello di inquinamento ambientale con 118 casi accertati, 30 invece complessivamente i casi accertati di disastro ambientale. Tra le inchieste e i sequestri che in questi 8 mesi hanno destato maggior scalpore, vengono citati il sequestro della discarica abusiva di Calvi Risorta in provincia di Caserta, quello di due impianti di produzione a biomassa in provincia di Cagliari, dell’area di un cantiere nei dintorni di La Spezia, e infine un caso di sversamenti illeciti nel fiume Sarno.

In definitiva quella che emerge è la capillare attività delle forze dell’ordine e della magistratura nel fermare gli illeciti, ma quello che impressiona è il boom di reati accertati, che dimostra quanto fosse davvero necessario approvare questo pacchetto di norme, che soltanto nel maggio 2015 ha avuto finalmente luce dopo anni di dibattiti e discussioni cadute nel vuoto. Se la legge funziona perfettamente come avamposto di legalità, ossia nel ripristino di ciò che è consentito e cosa no attraverso denunce e sequestri, manca ancora un riscontro dal punto di vista preventivo: va bene la repressione dei reati, ma le leggi dovrebbero servire anche come deterrente nel compierli, che in questo caso sono contro il territorio in cui viviamo e la salute pubblica. Probabilmente 8 mesi sono ancora troppo pochi per capire se la legge sugli ecoreati funziona anche sotto questo aspetto, ma non c’è dubbio che la diminuzione dei reati accertati, una volta constatata l’efficacia delle norme, sarà lo snodo fondamentale per avere un pieno successo in questo delicato ambito.

Giulio Ragni

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