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Spettacoli

Ed Sheeran ha sofferto di Binge Eating, cos’è questo disturbo

In una recente intervista, Ed Sheeran, cantante di fama mondiale, ha ammesso di aver sofferto di binge eating: ma in cosa consiste questo disturbo? Ecco qualche nozione utile.

Ed Sheeran – Nanopress.it

In un mondo in cui l’apparenza regna sovrana e sovrasta anche la sostanza, in cui sembrare è più importante di essere, in cui l’immagine supera la personalità, sentirsi “meno” degli altri è (tristemente) quasi all’ordine del giorno. Vediamo ogni giorno milioni di ragazzine in tutto il mondo iniziare a soffrire di disturbi alimentari, spinte da un desiderio di raggiungere una perfezione – impossibile da raggiungere tra l’altro – imposta da internet, dal web, dai social. Eppure, sia chiaro, questo problema non riguarda solo loro: anche diverse star di fama mondiale hanno ammesso, negli anni, di averne sofferto. Tra questi vi è Ed Sheeran, che ha dichiarato di essere stato affetto di binge eating. Ecco di cosa si tratta.

Ed Sheeran e il binge eating

Essere famosi comporta anche una certa dose di stress. “Facile essere stressati con un conto in banca a sei zeri”, penserete. Eppure la verità è che i soldi non fanno la felicità e abbiamo visto tantissimi esempi negli anni di cantanti, attori, conduttori ricchissimi e famosissimi (magari anche in tutto il Pianeta) alle prese con problemi di droga, alcol, disturbi psicologici disparati.

Sì, perché avere perennemente i riflettori puntati in faccia, sentirsi sempre osservati da tutti i fronti, sapere che c’è gente pronta a giudicare tutto quello che fai quotidianamente, non è poi così facile da gestire. Almeno, non lo è sempre. Abbiamo visto Vip (oppure presunti tali) nostrani lamentarsi costantemente dei paparazzi, dei commenti degli haters. Certo, a volte possiamo biasimarli – perché c’è chi palesemente cerca attenzioni e poi si lamenta quando ne ha troppe – ma altre proprio no: il giudizio perenne, alla lunga, diventa pesante da tollerare. Punto.

E poi c’è il confronto con i colleghi. “Tizia ha i glutei più alti e sodi dei miei”, “Caio ha il triplo dei miei bicipiti”, “Sempronio è più tonico di me”. Sia chiaro, questo riguarda uomini e donne di tutte le età. E questi sono pensieri che balenano nella mente della cosiddetta gente comune – la very normal people – ma anche dei Vip.

Quando, però, questa sfilza di ragionamenti entra nella testa di qualcuno – chiunque esso sia – inizia inevitabilmente a fare danni. Il paragone, il confronto, la comparazione (chiamatelo pure come volete) può essere benefico quando diventa costruttivo: vedere X fare qualcosa “meglio” – se non fosse che la parola “meglio” è così soggettiva sarebbe tutto più facile – e sentirsi spronati a fare di più, ad arrivare più in alto, a raggiungere traguardi più importanti è sano. Ma vedere Y fare qualcosa “meglio” – idem con patate – e sentirsi inferiori, non solo non lo è affatto, ma diventa a lungo andare solo nocivo. E quando diciamo nocivo intendiamo che può davvero portare a conseguenze gravi.

Potremmo traslare questo discorso su tutto: sul lavoro, sull’arte – parlando di star – ma anche sull’aspetto fisico, come abbiamo anticipato. Un conto è ammirare qualcuno, un altro è sentirsi in competizione con lui/lei e rendere quella competizione malsana e tossica. Un po’ come accade in una relazione sentimentale: le discussioni costruttive arricchiscono, quelle distruttive, appunto, demoliscono (lo dice il nome stesso del resto). La stessa identica cosa vale per questa sorta di “lite con sé stessi”: “qualcuno è migliore di me, allora io devo lottare contro me stesso per potermi sentire al suo stesso livello e, non riuscendoci, mi sento costretto/a a mettere in atto iniziative più o meno deleterie per me per potermi sentire quantomeno in pace con me stesso”, questo è il ragionamento che parte – involontariamente (?) – e che, quando prende il via, è difficile da placare.

Ed Sheeran – Nanopress.it

Ma se vi dicessimo che questo è lo stesso identico pensiero che ha vissuto incontrastato per tempo immemore di una superstar mondiale come Ed Sheeran, colui che ha scritto alcune delle ballad più celebri dell’ultimo decennio (e non solo), che ha avuto l’onore di collaborare con cantanti e Vip famosissimi (i Coldplay, tanto per citarne una), che ha milioni di fan sparsi in tutto il globo? E se poi vi dicessimo anche che questo ha portato persino lui ad avere problemi alimentari? E se infine vi dicessimo che questi erano riconducibili tutti al binge eating?

Il suo racconto

“Ed Sheeran è uno dei cantanti più apprezzati nel millennio, a dispetto del suo aspetto da persona semplice, per così dire”: questo è un po’ il pensiero comune (non diteci che non lo avete mai pensato) ed è anche quello che spesso leggiamo su riviste, siti, social. La sua immagine perenne da “persona comune”, lontanissima da quella della star mondiale, condita poi da outfit che definire casual sembra quasi un’offesa al mondo della moda, la sua “incapacità” – oppure forse scarsa voglia – di curarsi, di uscire con capelli perfetti, con abiti eleganti – al netto di qualche look che verosimilmente gli avrà consigliato qualcun altro da sfoggiare nelle grandi occasioni – lo rende più l’amico della porta accanto che il cantante super f*go da idolatrare. E forse il problema è (quasi) tutto lì.

Sheeran è molto lontano dall’immagine di colleghi come Justin Bibier, Harry Styles, Shawn Mendes, tanto per citare qualche icona pop (sia nella musica che nello stile). Il primo – al netto della sua vita privata che pure ha fatto parlare tantissimo dall’inizio della seconda decade del 2000 ad oggi – è riconoscibilissimo non solo per le sue canzoni (che possono piacere oppure no, a ognuno la sua sentenza), ma anche per i suoi look sempre studiati, curati, al passo con i tempi moderni. Il secondo è celebre (anche) per i suoi outfit genderless, per la sua volontà di usare il mondo del fashion per portare alti i suoi valori di uguaglianza e inclusività ed è l’idolo delle ragazzine di tutto il mondo. Il terzo, ammettiamolo, ha un fisico che probabilmente fa invidia anche ai primi due colleghi.

Ebbene, pare che Ed abbia sofferto anche per via di alcuni di loro, che vedeva troppo distanti da sé (dal punto di vista dell’immagine, si intende), ma con cui ha collaborato diverse volte nel corso della sua carriera. Immaginate di lavorare fianco a fianco con qualcuno che per voi, in quel momento, è quasi un ostacolo da superare, perché sta nuocendo gravemente alla vostra sicurezza: è un incubo, eppure il cantante ha dovuto farlo (è pur sempre il suo lavoro quello).

E, infatti, in un’intervista rilasciata a Rolling Stones, Ed Sheeran ha apertamente dichiarato: “Sono già di mio insicuro, ma entrare in un settore in cui vieni paragonato a qualsiasi altra pop star è dura. La mia carriera è iniziata all’epoca degli One Direction (di cui il succitato Harry Styles ha fatto parte, ndr) e guardandoli non potevo che chiedermi: “Perché non ho anche io gli addominali scolpiti come loro?”. Poi ti capita di incidere canzoni con Justin Bieber e Shawn Mendes. Parliamo di cantanti con corpi incredibili e io restavo sempre quello grasso”. 

Sembra quasi la storia del super ragazzino nerd, un po’ sfi*ato, che a scuola prende tutti dieci, è amatissimo dai professori, che ne apprezzano le doti e l’impegno, ma poi si sente sempre emarginato perché non è affascinante come molti altri suoi compagni di classe ritenuti magari meno talentuosi di lui, ma decisamente più piacenti. In questo caso, la differenza sta (anche) nel fatto che Ed, al contrario del ragazzino nerd, non pare aver avuto mai troppi problemi con le donne (ha avuto fidanzate anche molto belle e anche la sua attuale moglie lo è) e riesce comunque a piacere sia alle ragazzine che alle donne e decisamente la sua arte – sia le canzoni che scrive che quelle che interpreta anche – convince davvero tutti. 

C’è da dire che forse (anche) questo lo rende così amato dal pubblico: il fatto che venga visto come un “essere umano” (in tutti i sensi) e non sembri irraggiungibile, conforta e rincuora tantissime persone. E poi, ammettiamolo, la sua musica è talmente orecchiabile e i suoi testi sono talmente profondi che il suo aspetto passa inevitabilmente e automaticamente in secondo piano (com’è giusto che sia e come dovrebbe essere per tutti, peccato che in questo mondo contemporaneo, viga prepotentemente l’apparenza, che ormai ha surclassato abbondantemente la sostanza).

Eppure sempre questo ha portato lo stesso cantautore ad avere seri problemi alimentari: come ha dichiarato lui stesso nella succitata intervista rilasciata a Rolling Stones, ha sofferto di binge eating, definito anche disturbo da alimentazione incontrollata. In cosa consiste esattamente? In frequenti episodi di abbuffate incontrollate: chi ne soffre, in pratica, avverte l’esigenza di ingurgitare quantità di cibo ingenti in pochissimo tempo, spesso senza neanche avvertire un senso di fame reale, fino a sentire uno spiacevole senso di sazietà.

In genere, perché se ne parli, è necessario che vi siano alcune caratteristiche: in primis, le abbuffate devono essere caratterizzate dalla voracità (in genere chi è affetto da questo disturbo ingerisce una quantità di cibo di gran lunga superiore rispetto a quella che la maggior parte degli individui ingerirebbe nello stesso lasso di tempo e in circostanze simili), poi devono avvenire in completa solitudine (per il senso di vergogna) e devono essere prive di ogni controllo.

Detto ciò, Ed Sheeran non è l’unico artista di fama mondiale ad aver sofferto di disturbi alimentari. Prima di lui anche Elton John si era accorto di essere affetto da bulimia e lo aveva scritto nel suo libro memoir e, proprio leggendolo, il cantautore si è accorto di avere alcuni dei suoi stessi sintomi, tanto che ha affermato: “Mi sono ritrovato a fare esattamente ciò di cui parla Elton nel suo libro: rimpinzarsi fino allo sfinimento”.

Dobbiamo specificare, però, che tra le due patologie vi è una differenza sostanziale: chi soffre di binge eating disorder non mette in atto comportamenti di compenso (ad esempio non vomita, non utilizza lassativi e così via).

In ogni caso, Sheeran ha ammesso di non sentirsi ancora oggi perfettamente a suo agio nell’affrontare questo tema così delicato, ma di volerne parlare perché sa benissimo che moltissime persone nel mondo soffrono del suo stesso disturbo e lo tengono nascosto praticamente a tutti. Oggi, a quanto pare, il binge eating è sotto controllo, eppure il cantautore continua a essere “un divoratore di tutto”. Ma adesso cerca di spostare questa sua foga sua altro: l’allenamento, ad esempio, che lo aiuta a stare bene.

Mens sana in corpore sano, si dice. Ed è proprio vero: questa ne è una delle tantissime dimostrazioni. Ricordatevi sempre di prendervi cura di voi, in tutti i sensi: questo è il primo vero passo verso un equilibrio reale.

Anna Gaia Cavallo

Mi chiamo Anna Gaia Cavallo, ho 30 anni, sono nata a Salerno e lì ho vissuto fino ai miei 18 anni. Poi il viaggio verso Siena per l'università, la laurea in economia e gestione d'impresa e poi il ritorno nella mia città natale. Qui, dopo un anno di lavoro nel settore economico, ho capito che non era questa la strada giusta per me e ho deciso di seguire quella che era sempre stata la mia più grande passione fin da piccola: la scrittura. A quel punto ho lasciato tutto quello che avevo costruito nei sei anni precedenti e ho intrapreso un altro percorso, quello che mi ha portato a diventare giornalista. Iscritta all'albo dei pubblicisti della Campania dal 2019, dopo aver attraversato diversi mondi, sono approdata sul pianeta Nanopress nel 2022 come editor e qui amo occuparmi di cronaca e attualità, ma quando mi capita di scrivere di musica raggiungo il massimo del piacere.

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