Una road map sull’efficienza energetica per salvare l’Europa dal disastro ecologico e consentire nel Vecchio Continente una crescita economica sostenibile: il Wwf ha presentato un piano in 5 tappe per mettere finalmente in pratica quanto finora è stato speso in discorsi e belle parole riguardo le questioni più urgenti in campo ambientale. Secondo l’associazione infatti è tempo di agire, come sottolinea il loro rapporto ‘Dalla crisi all’opportunità: cinque passi verso economie europee sostenibile’, in cui vengono snocciolati dati preoccupanti sullo stato di salute ambientale dell’Europa.
Dal rapporto, basato su oltre 400 studi e ulteriori ricerche prodotte da istituzioni importanti come l’Ocse, il programma ambiente delle Nazioni unite (Unep), la Banca mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l’Organizzazione internazionale del lavoro e la Commissione europea, oltre a varie agenzie di consulenza governative e interventi di economisti di fama mondiale, emerge infatti che grazie alla sospirata efficienza energetica si potrebbe dare vita a risorse economiche annuali equivalenti all’intero piano di investimenti Juncker previsto per rilanciare l’economia europea, ovvero oltre 300 miliardi di euro. Per fare questo secondo il Wwf è necessario attuare un piano in 5 tappe, obiettivi da raggiungere nei prossimi 5 anni: stop agli scarti, economia circolare, energie rinnovabili, tasse sui danni all’ambiente, e nuovi indicatori di benessere.
Per il Wwf è fondamentale infatti arrivare alla massima promozione delle energie rinnovabili e ottenere una efficace riduzione delle emissioni, approdando così ad un’economia circolare che non preveda lo scarto, il rifiuto, l’inquinamento, ma promuova i cosiddetti processi produttivi circolari. In aggiunta servono politiche fiscali e finanziarie che eliminino i sussidi a sostanze nocive per l’ambiente come i combustibili fossili, e prevedere finalmente una tassa sui danni all’ambiente, visto che i disastri naturali sono costati negli ultimi 10 anni più di 150 miliardi all’Europa, afferma ancora il Wwf, mentre ‘le industrie europee sono costrette a importare materie prime non più disponibili in Europa del valore di 300 miliardi‘. Una volta effettuate queste cinque tappe, si potrà pensare a due obiettivi più a lungo termine, ovvero una ‘leadership globale nello sviluppo sostenibile‘ ed una strategia green che ci consenta di convivere con i limiti biofisici del pianeta entro il 2050. Il messaggio che il Wwf lancia ai governi europei può essere sintetizzato così: nessuna economia può crescere senza risorse naturali, e la Terra si sta impoverendo sempre di più a causa della cecità dei leader mondiali alle problematiche ecologiche. Riuscirà l’Europa ad invertire la rotta?