Un incendio divampato in una chiesa copta in un quartiere della capita egiziana Il Cairo ha provocato oltre quaranta morti e decine di feriti.
Una domenica di lutto per la comunità copta, a causa l’incendio che è divampato nell’interno di una chiesa nella capitale del governatorato di Giza, provocando una strage. All’interno della chiesa bruciata durante la messa erano presenti centinaia di persone. Tra le decine di morti, anche diversi bambini.
L’allarme è stato dato verso le 9.00 ora locale. I primi soccorsi hanno raggiunto la chiesa di Abu Sifin, situata nella zona del popolare quartiere Imbaba a sudest della capitale Il Cairo, solo due minuti dopo la richiesta di aiuto. Le forze di sicurezza e la protezione civile hanno lavorato per controllare l’incendio e di evacuare morti e feriti.
Secondo le primissime ricostruzioni, diffuse dai media egiziani, le fiamme sarebbero state causate da un cortocircuito che avrebbe innescato il rogo nella chiesa. Il Ministero dell’Interno dello stato africano, ha informato che l’incendio ha avuto origine da un condizionatore d’aria istallato nel secondo piano dell’edificio. Il ripristino dell’erogazione elettrica ha provocato delle scintille che hanno acceso le fiamme e ha dato origine a una spessa nube di fumo che ha scatenato il panico. La fuga precipitosa ha provocato una calca. Il bilancio provvisorio parla di almeno 41 persone morte, tra i quali il sacerdote della chiesa Abdel Masih, e il ferimento di altre 14. Cinque persone tra i soccorritori sono rimaste ferite.
Le televisioni egiziane hanno mostrato la chiesa completamente bruciata nel suo interno. Il Presidente, Abdel Fattah al-Sisi, ha scritto sul suo profilo ufficiale di Facebook lasciando un messaggio di cordoglio alle famiglie delle vittime. Il capo dello Stato ha poi informato i cittadini di seguire gli sviluppi dell’incidente in coordinamento con le altre istituzioni competenti. Il Presidente ha poi “presentato le sue condoglianze per telefono” al capo della Chiesa ortodossa copta che rappresenta la più grande comunità cristiana del Medio Oriente.
Il governo egiziano, per voce del primo ministro Mostafa Mabdouly ha anche dichiarato che le famiglie delle vittime avranno un risarcimento di 100mila sterline egiziane (circa 5mila euro) e i feriti di 20mila sterline (circa mille euro).
Il procuratore generale dello Stato, Al-Sawi, ha ordinato la formazione di un numeroso gruppo di esperti per avviare un’inchiesta. La squadra di investigazione si è immediatamente recato sul sito della tragedia per indagare l’accaduto.
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