L’attivista più importante del Medio Oriente Alaa Abd el-Fattah, detenuto attualmente in Egitto, ha fatto sapere alla famiglia di aver interrotto lo sciopero della fame.
Il 40enne aveva iniziato lo sciopero della fame contro condizioni di detenzione il 2 aprile e da allora ha introdotto soltanto pochissime chilo calorie giornaliere. La famiglia, che riesce a fargli visita di tanto in tanto, ha spiegato che le condizioni dell’uomo stavano repentinamente peggiorando. Dopo l’inizio del summit Cop27 delle Nazioni Unite, sul clima ha smesso anche di bere. Dopo un periodo di silenzio ora emerge la lettera alla famiglia che presto però potrà vederlo di persona.
Alaa Abd el-Fattah è uno dei più importanti attivisti egiziani e uno dei protagonisti principali della rivoluzione in Egitto del 2011. Un uomo che ha lottato per rendere l’informazione senza censura alla portata di tutti e che per questo ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti.
La sua attività è stata però vista come anti governativa e gli ultimi dieci anni li ha passati in prigione con soltanto qualche breve stop. Il suo ultimo arresto è stato a causa della pubblicazione di alcuni post sui social a sostengono dei detenuti politici in Egitto.
Amnesty ritiene che nel paese vi siano circa 65.000 detenuti politici e ritiene inoltre che l’Egitto violi i diritti umani. Una condizione carceraria dura in Egitto non è una novità ma nonostante le pressioni da parte delle autorità internazionali la Nazione non ha cambiato la sua condotta.
Sei mesi fa Abd el-Fattahha deciso di avviare uno sciopero della fame come segno di protesta contro le disumane condizioni di carcerazione. La famiglia sì è detta molto preoccupata per la sua salute e durante le ultime visite il deperimento fisico era molto evidente.
La madre di Sanaa Seif ha fatto avere la cittadinanza britannica a suo figlio, avendo origini britanniche ma proprio dopo che è stata concessa l’Egitto ha confermato altri cinque anni di carcere per l’attivista.
In concomitanza con il ritrovo delle potenze mondiali per la Cop27 sul clima, Sanaa Seif ha scelto anche di non bere più. Durante il summit centinaia di persone hanno manifestato per i diritti umani e per la liberazione dell’prigioniero politico.
Le sue condizioni però sono peggiorate a tal punto da necessitare di un intervento medico, di cui la famiglia è stata informata. Poi però dopo o ripetuti tentativi dell’avvocato di famiglia, respinti ogni volta, non si è più saputo nulla.
L’uomo ha fatto avere una lettera alla famiglia scongiurando così in primis il peggio dato che la madre e la sorella Sanaa Seif avevano ipotizzato di tutto.
L’attivista Abd el-Fattahha ha fatto avere sue notizie alla famiglia. Ha mandato una lettlera nella quale ha innanzitutto scritto: “Ho interrotto il mio sciopero. Spiegherò tutto giovedì”.
Giovedì compirà 41 anni e vuole festeggiare con la famiglia che andrà a trovarlo in carcere. Non ha spiegato cosa sia successo e quale intervento abbia dovuto affrontare. Ha soltanto fatto sapere che le sue condizioni sono migliorate e che ora ha ripreso a bere e mangiare.
Il detenuto politico ha scritto: “Da oggi bevo di nuovo acqua così puoi smettere di preoccuparti finché non mi vedrai di persona. I segni vitali oggi sono OK. Mi misuro regolarmente e ricevo cure mediche”.
Ha chiesto alla madre e alla sorella di portare con loro una torta perché vuole festeggiare il compleanno assieme a loro e ai compagni di cella.
In tutto ciò riemerge la polemica contro il Regno Unito che, nonostante l’importante influenza sull’Egitto, ha scelto di restare marginale alla questione senza esporsi per el-Fattahha.
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