[didascalia fornitore=”ansa”]Il luogo dove l’uomo si è dato fuoco a Milano, all’angolo fra viale Zara e via Laurana[/didascalia]
Un giovane di 27 anni di origine egiziana si è dato fuoco in viale Zara a Milano nel pomeriggio del 16 luglio, mentre alcuni uomini della polizia che era intervenuta cercavano di calmarlo. L’uomo, secondo alcune fonti di stampa, avrebbe minacciato i poliziotti prima di cospargersi di liquido infiammabile e darsi fuoco. Alla base del gesto, alcuni dissapori con un suo ex coinquilino, titolare di una macelleria che l’egiziano voleva dare alle fiamme per dispetto.
I due ex coinquilini avevano litigato già sabato per via di alcune lettere contenenti documenti che il 27enne aspettava ma che non sarebbero state consegnate volontariamente dal gestore della macelleria.
Così il giovane egiziano aveva rotto il vetro della porta dell’esercizio commerciale ed era scappato.
Nel pomeriggio di lunedì l’uomo è tornato presso il negozio, con una tanica di liquido infiammabile che avrebbe cosparso sul pavimento della macelleria, così l’ex coinquilino ha chiamato il 113.
Quando la polizia è intervenuta l’uomo è scappato verso Viale Zara e si è dato fuoco, nonostante gli agenti stessero tentando di calmarlo.
Quasi nello stesso istante una pattuglia della Guardia di Finanza si è fermata per prestare soccorso usando l’estintore per spegnere le fiamme che stavano avvolgendo il corpo del nordafricano.
Sul posto sono quindi giunti i vigili del fuoco e il 118 che nel frattempo erano stati allertati, così l’egiziano è stato trasportato all’ospedale Niguarda dove è stato ricoverato nel reparto grandi ustionati in prognosi riservata per le sue gravissime condizioni.
Anche i due agenti, di 27 e 29 anni, sono stati portati in ospedale con ustioni alle braccia, ma sono stati medicati e dimessi subito dopo.