Una polemica ha travolto il panorama sportivo italiano e si tratta di qualcosa di molto delicato come il tema del razzismo. Nelle ultime ore abbiamo assistito a uno scenario in cui a essere protagoniste sono state due grandi sportive italiane, ovvero la pallavolista Egonu e la velocista Dosso.
Sono storie che lasciano l’amaro in bocca sempre ma, l’attenzione mediatica che attraggono persone con un peso nella società, è ovviamente maggiore. Ciò non toglie che si tratti della stessa esperienza di fondo, ovvero l’essere umiliati per via delle origini straniere quando si vive, si studia, si lavora in un paese come l’Italia. Due grandi campionesse, con storie diverse ma simili, che si sono sentite umiliate nel paese che le accetta però solo quando portano risultati che rimarranno nella storia.
Egonu non è sola, da Dosso insultata al 16enne chiamato “negretto”
Nel mondo dello sport si è sollevata una polemica che non dovrebbe nemmeno essere discussa nel 2022. Lo sport è fatto di sudore e di dedizione che, seppur possano sembrare scontate, sono la realtà quotidiane di qualsiasi atleta. Se si vanno poi a toccare livelli agonistici elevati, l’impegno che viene messo nello sport è al pari o a volte maggiore di quello che si metterebbe per qualsiasi altro mestiere.
Due delle nostre stelle sportive più promettenti sono state vittime di insulti razzisti e discriminatori quando sono le prime a dedicare tempo e sudore alla riuscita sportiva dell’Italia nel mondo. La pallavolista Egonu che è stata un’atleta fondamentale per la riuscita dell’impresa azzurra si è sentita chiedere come mai si ritenesse italiana.
Dopo tanti sforzi e tante batoste prese, questa affermazione l’ha davvero messa in crisi e ha espresso tutto il suo rammarico dopo la partita con gli Stati Uniti. Qualcosa che ha colpito profondamente i tifosi perché è emersa la delusione profonda della grande sportiva.
Stessa sorte per la velocista Zaynab Dosso, medaglia di bronzo agli europei, che è stata insultata in un locale davanti all’indifferenza totale e anzi alle risate divertite di chi ha assistito. È rimasta davvero male per l’accaduto e ha voluto esternare il suo sfogo tramite i social.
A quanto pare però il razzismo nello sport non è radicato soltanto ai livelli alti ma è già una consuetudine anche ai livelli decisamente più amatoriali. Un 16enne è stato protagonista di un brutto episodio ma la solidarietà della squadra ha davvero dato una risposta chiara all’accaduto.
Allenatore chiama ‘negretto’ calciatore della squadra rivale
Il razzismo nello sport sta dilagando e gli episodi che stanno emergendo colpiscono ogni tipo di categoria. Gli allievi del Cas Sacconago, Varese, hanno lasciato la partita prima del fischio finale in segno di vicinanza al loro compagno di squadra. Il ragazzo ha ricevuto insulti razzisti dall’allenatore della squadra rivale, il Gallarate. L’uomo ha chiamato il sedicenne marocchino ‘negretto’ scatenando l’indignazione generale.
Il Gallarate lascia decidere in merito a ogni responsabilità le autorità competenti. Si attiene alle decisioni della federazione senza entrare in merito all’insulto razzista. Non hanno dato ulteriori informazioni in merito all’accaduto invece è l’allenatore del Cas che chiede delle scuse per il giovane.