Il presunto re del narcotraffico avrebbe gestito nel sudest asiatico un mercato di metanfetamine dal valore annuo di vari miliardi di dollari. Aveva già scontato una condanna per un reato legato agli stupefacenti.
Negli Stati Uniti nell’ultimo anno sequestrate 379 milioni di dosi di Fentanyl, sufficienti a uccidere tutti i presenti nel Paese.
Presunto narcotrafficante estradato in Australia
Tse Chi Lop, presunto re del narcotraffico soprannominato “El Chapo” d’Asia, è stato estradato in Australia dopo quasi due anni di battaglia legale con le autorità olandesi. L’uomo è accusato di gestire un impero multimiliardario di droga e in particolare di metanfetamine.
L’imputato, un 59enne con doppia cittadinanza cinese e canadese, era stato arrestato nel gennaio 2021 dopo l’atterraggio nell’aeroporto di Amsterdam, in Olanda, con un volo proveniente da Taiwan. Le autorità locali lo avevano fermato dando seguito a un mandato di cattura emesso dalle autorità australiane nel 2019.
Tse Chi Lop, attraverso i suoi avvocati, ha negato le accuse mosse verso di lui. Dopo mesi di tentativi per evitare l’estradizione, a novembre aveva rinunciato al processo di appello. Le leggi di estradizione olandesi hanno reso non troppo complesso l’iter per consegnarlo all’Australia. Non ha però rinunciato a sostenere che fosse stato messo su un volo per l’Olanda contro il suo volere e in violazione delle leggi taiwanesi che prevedevano l’estradizione verso il Canada dove è cittadino, salvo la sua eventuale contrarietà.
Il commercio illegale di metanfetamine
Il commercio asiatico di metanfetamine è stimato valere miliardi di dollari l’anno. Tse Chi Lop è sospettato di essere a capo di un’organizzazione chiamata Sam Gor, che le autorità credono sia l’entità più grande attiva nel mercato specifico. Nel 2018 le indagini hanno ipotizzato che l’organizzazione guadagnasse annualmente tra gli 8 e i 17.7 miliardi di dollari in proventi illeciti.
In particolare, i soldi potrebbero provenire dalla gestione di una fabbrica che produce in vasta scala droghe sintetiche in estese aree del Myanmar. Il Paese è martoriato dalla guerra civile e è purtroppo una terra di nessuno, contesa da gruppi rivali di signori della guerra e da miliziani.
Gli affari sarebbero stati gestiti dall’uomo da Hong Kong, Macao e il sudest asiatico. L’esistenza del business e del suo coinvolgimento era stata resa nota per la prima volta solo nel 2019 grazie a un’inchiesta condotta da Reuters.
Il suo arresto non ha però inibito in alcun modo il mercato della droga nel sudest asiatico. Nel 2021 è stato sequestrato un carico record di metanfetamina di un miliardo di pasticche.
In precedenza Tse si era dichiarato colpevole di cospirazione per un tentativo di importare eroina negli Stati Uniti e condannato a scontare nove anni in carcere nel 2000. Dopo sei anni è stato liberato e ha fatto ritorno prima in Canada e poi a Hong Kong. Ora a seguito dell’estradizione rischia l’ergastolo.
L’emergenza negli Usa
E a proposito di droga, sono proprio gli Stati Uniti che hanno un problema enorme con le sostanze illegali. La DEA, ossia l’agenzia federale americana antidroga che fa capo al Dipartimento di Giustizia, ha di recente reso noto di aver sequestrato nel 2022 così tanto Fentanyl che sarebbe bastato a uccidere ogni persona presente negli Stati Uniti. Tra polvere e pasticche, il sequestro ha riguardato in totale oltre 379 milioni di dosi letali.
Questa sostanza è un oppioide più forte dell’eroina che può addirittura compromettere la capacità di respirare. Quindi è estremamente nociva e pericolosa. Secondo la DEA, il Fentanyl è la droga a più alto rischio di morte attualmente in circolazione nel Paese perché anche minime quantità mettono a repentaglio la vita di chi ne fa uso.
Il mercato, secondo le autorità, è alimentato da due cartelli messicani della droga, si chiamano Sinaloa e Jalisco. La sostanza è prodotta in massa in Messico ma proviene dalla Cina.