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Meteo

El Niño e le conseguenze meteo in arrivo

El Niño protagonista dell’autunno 2023? A partire dal prossimo mese di settembre, si prevede che il fenomeno atmosferico avrà un impatto significativo sul clima globale. Questo evento porterà a cambiamenti nelle condizioni climatiche a livello mondiale, con conseguenti effetti sulle precipitazioni e sulle temperature anche in Italia. L’autunno si prospetta come una stagione potenzialmente tumultuosa a causa di questi mutamenti climatici.

Torna El Niño – nanopress.it

El Niño è una fenomeno ricorrente che si caratterizza per un aumento insolito delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale. Si manifesta ciclicamente ogni pochi anni, con una durata variabile che può superare l’anno. Questo fenomeno è parte di un ciclo più ampio noto come ENSO, che comprende anche la sua controparte fredda, La Niña.

El Niño, le caratteristiche prevalenti

Le principali caratteristiche di tale fenomeno di natura atmosferica includono un riscaldamento delle acque superficiali nel Pacifico centrale e orientale, con possibili effetti sulle correnti marine e sui modelli atmosferici. Questo fenomeno può portare a cambiamenti significativi nei modelli climatici globali, con piogge intense e inondazioni in alcune aree e siccità in altre.

El Niño può portare a cambiamenti significativi a livello previsionale – Nanopress.it

L’aumento delle temperature marine può causare danni agli ecosistemi marini, come la decolorazione dei coralli e una riduzione delle risorse alimentari per la fauna marina. Gli impatti si estendono anche a settori come l’agricoltura e la pesca, con potenziali danni alle coltivazioni e alle infrastrutture.

El Niño individuazione dei segnali

Gli studiosi monitorano attentamente le condizioni dell’Oceano Pacifico al fine di individuare segnali che possano anticipare la possibile comparsa di El Niño, poiché tali previsioni svolgono un ruolo fondamentale nel prepararsi alle conseguenze potenziali. Il termine “El Niño”, che in spagnolo significa “il bambino”, è stato coniato da pescatori delle coste peruviane ed ecuadoriane che spesso riscontravano questo fenomeno durante il periodo delle festività natalizie.

El Niño, fase di un ciclo

È rilevante sottolineare che El Niño costituisce solamente una fase all’interno del ciclo ENSO. L’opposta fase, La Niña, è contraddistinta dal raffreddamento delle acque dell’Oceano Pacifico equatoriale e produce effetti climatici che tendono a essere inversi rispetto a quelli di El Niño.

El Niño ed El Niña comparazione tra le due fasi inserite all’interno del ciclo ENSO – Nanopress.it

Entrambi questi fenomeni sono elementi costitutivi del ciclo ENSO, il quale comporta fluttuazioni termiche delle acque superficiali nel Pacifico equatoriale e ha un’influenza significativa sui modelli climatici a livello globale.

Il 2022, i dati

Di recente, La Niña ha esercitato un impatto di rilievo sul clima globale. Nonostante le aspettative tradizionali, il 2022 è stato caratterizzato da temperature eccezionalmente elevate, stabilendo il record come l’anno più caldo mai registrato. Nella prima parte dell’estate 2023, sono state registrate temperature straordinarie, inclusi picchi di calore in Italia e in altre regioni.

Gli esperti stanno seguendo con crescente apprensione le alterazioni che fenomeni quali El Niño e La Niña stanno subendo a causa dei mutamenti climatici. Questi eventi, che coinvolgono masse d’aria e d’acqua di dimensioni considerevoli, influenzano in modo significativo il sistema climatico terrestre.

Quanto sarà forte El Niño?

Considerando le previsioni del NOAA che indicano un El Niño particolarmente intenso ( o superNiño) e il riscaldamento delle acque nel Mediterraneo, è possibile che gli effetti attesi, siano più pronunciati in Europa e in particolare in Italia.

El Niño atteso molto intenso. Quali conseguenze? – Nanopress.it

L’alta pressione nordafricana che persiste potrebbe portare a temperature marine superiori alla media, generando variazioni termiche significative e aumentando il rischio di temporali. Tuttavia, le previsioni del Centro Meteo Europeo indicano piogge superiori alla media in Italia a partire da settembre.

Gli anni con El Niño forte

Periodi di El Niño intensi possono influenzare le condizioni meteorologiche in Europa, portando a cambiamenti nei modelli climatici. Tuttavia, va notato che gli effetti esatti di possono variare da evento a evento e che altri fattori climatici possono anche giocare un ruolo significativo.

Valore quasi estremo del fenomeno può portare a temperature molto miti in Europa nell’inverno – Nanopress.it

Di seguito sono riportati alcuni esempi di anni in cui un forte El Niño ha avuto un impatto rilevante sulla situazione meteorologica in Europa:

  1. 1997-1998: questo è stato uno dei più forti eventi registrati nella storia. Ha causato un aumento delle temperature in Europa, in particolare durante l’inverno, con periodi di precipitazioni ridotte e siccità in alcune aree.
  2. 1982-1983: un altro evento molto significativo, che ha portato a temperature sopra la media e condizioni più secche in alcune parti dell’Europa.
  3. 2015-2016: anche se non è stato classificato come  estremamente forte, ha comunque avuto un impatto sulle condizioni climatiche in Europa. In alcune regioni, è stato associato a inverni più caldi e asciutti del normale.
  4. 2009-2010: sebbene non fosse tra gli eventi più intensi e per alcuni versi similare al 2015-2016, ha avuto effetti sul clima europeo, contribuendo a un inverno relativamente mite in alcune parti e ad alcune anomalie climatiche.

El Niño ecco come può agire

El Niño, questo fenomeno climatico che si manifesta attraverso variazioni nelle temperature dell’acqua dell’Oceano Pacifico equatoriale e nei modelli di vento atmosferico, non incide in modo uniforme lungo tutto l’anno. È durante l’inverno, specialmente nell’emisfero settentrionale (dicembre-febbraio), che il suo impatto si fa maggiormente sentire. In questi periodi, si verificano cambiamenti significativi nei modelli climatici a livello mondiale.

Periodi maggiormente soggetti a variazioni con la presenza de El Niño

Nell’Europa, ad esempio, si è osservato che durante gli anni in cui si è manifestata questa anomalia, alcune regioni possono beneficiare di inverni più miti e meno rigidi rispetto alla norma. Tuttavia, è importante notare che gli effetti non sono costanti e possono variare da un anno all’altro e da una zona all’altra del continente.

Effetti in Usa

Negli Stati Uniti, soprattutto nella parte meridionale, può causare inverni più caldi e umidi rispetto alla media. Tuttavia, l’entità di queste variazioni può differire a seconda delle condizioni specifiche di ciascun evento.

Nelle regioni dell’America Latina, le conseguenze, invece, possono differire notevolmente. Ad esempio, nazioni come il Perù e l’Ecuador possono essere colpite da precipitazioni intense e alluvioni anche eccezionali.

Conseguenze nella stagione estiva

Quando si passa alla stagione estiva nell’emisfero settentrionale (giugno-agosto), l’effetto di El Niño tende generalmente ad attenuarsi rispetto all’inverno. Anche se potrebbero verificarsi alcune deviazioni nelle precipitazioni e nelle temperature in alcune parti del mondo, l’impatto complessivo di El Niño durante l’estate è solitamente meno evidente.

È importante sottolineare che questo fenomeno interagisce con altri fattori climatici e ambientali, creando una complessa rete di influenze che modellano i modelli climatici globali. Inoltre, ogni evento di è unico e può comportare variazioni specifiche che dipendono da una serie di fattori interconnessi.

Gianfranco Spensieri

Meteorologo professionista - Sono nato a Campobasso nel mese di settembre del 1980, sono laureato in Ingegneria Civile e Ambientale. Nel corso degli anni ha approfondito in modo particolare tutte le tematiche relative all’innesco delle frane superficiali in rapporto alle precipitazioni e analizzato le principali cause relative all'inquinamento atmosferico. Dal 2017 collaboro quotidianamente con la Testata Giornalistica Regionale della Rai facendo parte dei meteorologi di Rai Meteo per quanto concerne la regione Molise. Da marzo 2023 entra a far parte della squadra di NanoPress curando la parte meteo e ambiente.

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