Elena Del Pozzo uccisa dalla madre a Mascalucia, Catania: diffuso il risultato dei rilievi condotti dagli inquirenti nella casa della donna alla ricerca di tracce compatibili con l’ipotesi che la piccola, 5 anni il prossimo 12 luglio, sia stata uccisa nell’abitazione e poi portata nel campo in cui è stata seppellita.
Sono ore di intensa attività investigativa sul caso della piccola Elena, uccisa barbaramente a Mascalucia, nel Catanese, e per la cui atroce morte è stata arrestata la madre, la 24enne Martina Patti. Rea confessa, la donna avrebbe inferto alla bimba di 4 anni almeno 11 coltellate di cui una, fatale, avrebbe reciso l’arteria succlavia.
È arrivata la risposta all’interrogativo numero uno sulla morte di Elena Del Pozzo, la bimba di quasi 5 anni brutalmente uccisa a Mascalucia.
Dove si è consumato l’omicidio della minore? È la domanda per cui, in queste ore, gli inquirenti avrebbero raggiunto un risultato nitido all’esito dei rilievi tecnici condotti dai Carabinieri del Sis e dal Ris di Messina.
Nelle ultime ore, gli sforzi investigativi si sarebbero concentrati nella casa di Martina Patti e sarebbero stati utili a risolvere il dubbio sul fatto che la bambina possa essere stata colpita a morte all’interno dell’abitazione oppure nel luogo in cui il suo cadavere è stato occultato.
Il corpo della piccola sarebbe stato trovato parzialmente sepolto in un campo distante poche centinaia di metri dall’abitazione sede degli attuali rilievi, la stessa in cui la vittima viveva con la madre 24enne attualmente indagata e arrestata per l’efferato delitto.
All’interno dell’appartamento della donna sarebbero state repertate diverse tracce ematiche ma, secondo quanto diffuso dalla Procura di Catania e riportato da Adnkronos, si tratterebbe di “sangue da riporto“.
Elementi che sarebbero stati depositati nella casa dalla madre della bambina in un tempo successivo all’omicidio e all’occultamento del cadavere. La conclusione a cui sarebbe giunto chi indaga, quindi, è solo una: Elena Del Pozzo non è stata uccisa in casa.
Ed è ancora giallo sull’arma del delitto che Martina Patti, in sede di interrogatorio dopo il fermo, avrebbe indicato trattarsi di un coltello da cucina. Al momento non sarebbe stata ancora ritrovata e sono in corso ricerche nell’area in cui è stato rinvenuto il corpo della bimba.
Ancora al vaglio, inoltre, l’ipotesi (mai scartata) che la donna possa aver agito con l’aiuto di uno o più complici. La 24enne avrebbe dichiarato di aver agito da sola e di aver colpito la figlia nello stesso luogo del ritrovamento, ma anche questo aspetto sarebbe da chiarire.
Al momento le certezze sul delitto sembrano essere poche. Una su tutte arriva dall’esito dell’esame autoptico condotto sulla piccola, che avrebbe restituito agli investigatori l’istantanea di un vero e proprio orrore.
Le coltellate inferte alla bambina sarebbero oltre 11 e una si sarebbe rivelata letale poiché, avrebbe rilevato l’autopsia, avrebbe attinto l’arteria succlavia provocando lesioni irreversibili.
La morte di Elena Del Pozzo non sarebbe stata immediata. Secondo quanto trapelato a margine degli accertamenti medico legali, il decesso sarebbe intervenuto in modo lento e dopo più di un’ora dal pasto che la piccola avrebbe consumato all’asilo intorno alle 13.
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