La famiglia di Eleonora Gambuti, morta per una diagnosi errata, ha fatto causa all’Ausl di Rimini.
Siamo di fronte a un nuovo presunto caso di malasanità che ha visto morire una giovane donna con il sogno di trasferirsi ad Ibiza per aprire un locale e iniziare una nuova vita. Eleonora ha trovato la morte a soli 36 anni per una diagnosi sbagliata che le ha causato una setticemia. Vediamo cosa è successo.
Stava progettando il suo futuro Eleonora, giovane 36enne di Rimini che durante il lockdown si era presentata alla guardia medica per alcuni dolori. Dopo una valutazione i sanitari hanno deciso per il ricovero a causa di un sospetto di infezione.
La giovane contemplava da tempo il sogno di trasferirsi ad Ibiza per aprire il suo locale insieme al fidanzato che presto avrebbe sposato e quindi, cambiare vita però durante il lockdown era impossibile farlo e così, costretta a casa, impegnava il suo tempo a organizzare la futura partenza. Da alcuni giorni però lamentava dei dolori e così ha deciso di rivolgersi alla guardia medica.
Dopo le prime visite è stata ipotizzata l’infezione ma questo è uno dei misteri di questa vicenda perché è stata probabilmente proprio questa la causa del decesso.
Dal momento del ricovero all’ospedale di Rimini i familiari non hanno più saputo nulla sulle sue condizioni di salute, fatto sta che dopo 15 gironi di permanenza, il suo cuore ha cessato di battere senza che nessuno dei suoi cari sia riuscito a vederla dopo l’entrata nella struttura.
Erano mesi difficili caratterizzati dalle restrizioni dovute al Covid ma non è stato solo questo il problema, accanto all’ansia di non avere notizie sulle condizioni di salute di una giovane ragazza si è aggiunta la disperazione di aver appreso di non poterla più riabbracciare perché era morta.
A diffondere la notizia è stato il Corriere di Romagna, con cui i genitori hanno parlato riferendo la loro intenzione di fare causa all’Ausl di Rimini con l’accusa di malasanità.
Eleonora era in buona salute e i suoi genitori non si danno pace per una morte inaspettata e improvvisa. Si pensa a un errore nella diagnosi, per questo è stata presentata formale denuncia alla magistratura nei confronti dell’ospedale ed è stata aperta un’inchiesta per capire l’operato dell’Ausl di Rimini.
Dalle informazioni trapelate si evince che la ragazza era stata ricoverata per un’infezione, tuttavia la causa della morte sembrerebbe essere una setticemia, quindi un germe nel sangue che però non è stato localizzato durante gli esami e nemmeno dopo una serie di consulti a distanza.
Rimane quindi un grande dubbio perché se è vero che si sospettava un’infezione come mai non è stata trattata a dovere? Perché non si è capita la gravità della cosa? È stato preso alla leggera un caso che invece era critico e quindi qualcuno ha lavorato in modo superficiale? Domande per ora senza risposta.
I legali che seguono la famiglia Gambuti hanno chiesto un risarcimento economico per la morte della 36enne e il dibattimento inizierà il 28 marzo. Di certo nulla potrà restituire ai genitori la dolce figlia morta lontano dalla loro presenza.
A rivolgersi all’avvocato Roberto Rinaldi, che segue il caso, sono stati i familiari di Eleonora e l’ex compagno, distrutti da un dolore che difficilmente si rimarginerà e questo ci porta ancora una volta a riflettere su come la negligenza medica, qualora venisse confermata, sia una piaga della società da combattere perché un piccolo errore di valutazione può costare delle vite, ma se non possiamo affidarci a professionisti, come dobbiamo curarci?
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