Gli elettori fuori sede, secondo l’ordinamento italiano, non possono votare in qualsiasi Comune, in cui sia presente un seggio elettorale. Le persone che abitano in un’altra città per motivi di studio o di lavoro devono esercitare il loro diritto di voto nel Comune di residenza, in quello in cui si è presenti con l’iscrizione nelle apposite liste elettorali. Ecco perché non si può votare fuori città di residenza, ma si deve scegliere di tornare nel proprio Comune di residenza oppure di farsi delegare come rappresentante di lista in un altro Comune.
Dal punto di vista economico sono previsti degli sconti e delle agevolazioni per gli elettori fuori sede, tuttavia esistono degli ostacoli oggettivi che sono stati messi in evidenza. Ciò rappresenta un rischio molto grande perché ci sono in pericolo circa 800.000 voti di tutti quegli elettori che, se non sceglieranno di tornare nel Comune in cui risiedono, non potranno esercitare il loro diritto. A tutti questi bisogna aggiungere quei nostri connazionali che, pur lavorando in una città diversa da quella natale, hanno scelto di non cambiare residenza. Si calcola che complessivamente si tratterebbe di circa 1 milione di voti a rischio.
Una situazione diversa da quella che riguarda i residenti all’estero, per i quali è previsto il voto per corrispondenza anche se ultimamente ci sono state molte polemiche per gli studenti Erasmus, che sembrerebbero essere esclusi da questa modalità di voto. E’ nata una specifica community per gli studenti universitari fuori sede: il gruppo “Io voto fuori sede“, che mette in evidenza come, anche a causa delle sessioni d’esame, sia difficile ritornare a votare nel Comune in cui hanno la residenza.
E’ stata avviata una petizione sull’argomento e gli studenti chiedono un voto per corrispondenza o un voto per delega. Ci sono due progetti di legge a tal proposito, ma ancora non si è arrivati ad una soluzione. Alcuni chiedono un rimborso totale del viaggio mentre altri sarebbero favorevoli al voto in un seggio diverso, ma manca un decreto apposito del Governo. Il sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini ha chiarito che si sta cercando una strada per risolvere il problema ed evitare di perdere tutti questi voti, che potrebbero essere anche determinanti per il futuro nel nostro Paese.
In previsione di queste Elezioni Regionali e Comunali 2015, sono stati applicati agevolazioni per consentire agli elettori di ritornare al proprio Comune di residenza e votare, secondo la circolare n.20 inviata dal Ministero dell’Interno. Lo sconto applicato è del 60% sul prezzo del biglietto per i treni regionali e del 70% su quello dei treni di media e lunga percorrenza. I biglietti sono validi venti giorni e utilizzabili fino a 10 giorni prima e dopo della data di votazione. In caso di ballottaggio, previsto il 14 giugno, i ticket saranno utilizzabili dal 5 al 25 giugno. L’acquisto di tali biglietti scontati è possibile solo tramite l’esibizione di carta di identità e tessera elettorale. Per chi invece risiede all’estero sono stati previsti sconti sulle autostrade e il 40% sull’importo del volo aereo per chi viaggia con Alitalia.