Recenti analisi hanno rilevato eccessive presenze del batterio Escherichia Coli in mare. Divieto di balneazione in 28 spiagge dell’Emilia Romagna.
Sono 28 i punti della riviera romagnola con divieto di balneazione. La decisione, da parte dell’Arpae, Agenzia regionale per la prevenzione per l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna, subito dopo i controlli effettuati sulle acque dei vari lidi. Rilevata un’eccessiva quantità di batteri in mare: l’ Escherichia Coli.
Troppo alto il livello di batteri in mare. L’arpae ha comunicato nella giornata di oggi, 28 luglio, di aver emesso il divieto di balneazione a causa del ritrovamento del batterio Escherichia Coli nelle acque dei vari litorali. Lo ha fatto con una nota nella quale l’associazione per l’ambiente regionale spiega di aver appreso, a seguito dei rilievi di due giorni fa, la presenza dei batteri, decidendo dunque di mettere i divieti nelle spiagge fuori norma.
Il divieto si è esteso a 28 punti della costa, di cui ben 26 della provincia di Rimini. Saranno chiusi a partire da oggi dunque i tratti del comune di Goro, quelli di Pinarella e di Cervia, insieme alla spiaggia di Rimini, Riccione, Bellaria-Igea Marina,, Misano Adriatico e Cattolica.
Una tale verifica è stata resa possibile dal monitoraggio che avviene durante le stagioni in 98 parti differenti della costa. Una pratica volta a ridurre l’inquinamento in mare, svolta dall’associazione ambientale insieme con la capitaneria di porto.
Ulteriori rilievi sarebbero stati previsti per la giornata di oggi, ma rinviati a causa del meteo e delle mare agitato.
Tra le ipotesi, si legge ancora nel comunicato, possibile l’aumento delle temperature e delle condizioni climatiche “eccezionali”, che avrebbero avuto tale effetto sulle composizione delle acque. Ma anche la siccità, che provoca poco ricambio d’acqua e la mancanza di vento.
I parametri microbiologi controllati sono due, ossia l’Escherichia Coli e l’Enterococchi intestinali. Il superamento di uno dei due parametri fa scattare immediatamente il divieto di balneazione.
Rimane il fatto che tali episodi si verificano solitamente al seguito di forti piogge. Al momento non è chiaro dunque il motivo di tali parametri nell’acqua.
Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha commentato i dati proventi dall’Arpae, rivolgendosi alla Regione e alla stessa associazione con l’intento di organizzare un incontro tecnico per discutere della questione, visto che a causa della siccità questi nuovi risultato rimango “senza alcuna spiegazione tecnica”.
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