Nel 2018, Di Maio dichiarava che non si sarebbe mai alleato con il partito che toglieva i figli alle famiglie con l’uso dell’elettroshock.
Le accuse di Luigi Di Maio rivolte al PD, ritornano adesso alla luce del giorno, a distanza di pochi anni. Il Ministro degli Esteri spera in un seggio alle elezioni di settembre 2022 grazie all’aiuto proprio del Pd, il “partito di Bibbiano” come disse nel 2018.
Il Ministro degli Esteri, ex pentastellato, ha da poche ore fondato “Impegno civico” con Bruno Tabacci e aspira a candidarsi il prossimo 25 di settembre in asse con il Pd. Nel frattempo, le accuse elettriche che Luigi Di Maio muove proprio al Partito democratico tornano a bussare alla porta del Ministro.
È il 2018, Luigi Di Maio dichiara su Facebook di non volere avere niente a che fare con il Pd, il “partito di Bibbiano”, quello “che usa l’elettroshock sui bambini” per toglierli dai genitori e darli ad altre famiglie. Di Maio, accusa duramente del Pd nel “caso di Bibbiano” per il coinvolgimento di diversi esponenti del Partito democratico, tra i quali il primo cittadino Andrea Carletti.
Finalmente, nello scenario di scandalo oggetto dell’indagini, non si fa nessun riferimento alla pratica dell’elettroshock. Tuttavia, durante l’esposizione mediatica del “caso di Bibbiano”, si parla dell’uso dell’elettroshock sui bambini. In realtà, il riferimento è a un dispositivo terapeutico chiamato Neurotek, la “macchinetta dei ricordi”, utilizzato nelle terapie EMDR per ridurre gli effetti negativi di eventi traumatici.
Nel 2019 Bibbiano, comune italiano della provincia di Reggio Emila, è teatro di uno scandalo di storie su abusi sessuali perpetrati ai danni di bambini. L’inchiesta “Angeli e demoni” porta alla luce un sistema di manipolazioni psicologiche e comportamentali che, con il pretesto di aggressioni sessuali fabbricate ai danni dei bambini coinvolti nel caso, serve a strappare via i figli dai genitori per venderli ad altre famiglie. L’indagine porta all’arresto di 19 persone coinvolte, inclusi medici e politici in parte relazionati con incarichi politici nel Pd.
Il “caso di Bibbiano” ritorna in auge in queste ultime ore, a poco più di un mese dalle prossime elezioni, per le dichiarazioni di allora rilasciate da Luigi Di Maio. È il segretario del Pd di Bibbiano, Stefano Marazzi, a chiedere al Ministro degli Esteri di scusarsi per quelle dichiarazioni.
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