Il leader No Green Pass Stefano Puzzer, candidato alle prossime elezioni, si dichiara pronto a un confronto sui maggiori temi di interesse nazionale.
Stefano Puzzer, leader attivo dei No Green Pass, ma totalmente vaccinato per sua propria scelta, entra in politica come candidato per la lista Italexit dell’euroscettico Luigi Paragone. Lo vedremo nel vivo della lotta per il potere con un programma elettorale che promette battaglia e scontri mediatici.
Il candidato No Green Pass, Stefano Puzzer, ex portuale e leader delle proteste dei lavoratori del porto di Trieste, ammette che non è facile mettere insieme le voci delle piazze. Decide, quindi, che il miglior modo di ascoltare il grido delle proteste è quello di metterci la propria faccia. Il viso di Stefano Puzzer sarà nei manifesti elettorali di tutta Italia.
Stefano Puzzer giustifica la nuova scelta con la motivazione di voler “unire la politica del dissenso” cancellando così, come per magia, una sua vecchia dichiarazione. Non è di molto tempo fa, infatti, la sua più ferma convinzione, adesso virale, di essere contrario a qualsiasi proposta di futura partecipazione politica.
I punti principali che è intenzionato a portare avanti nel suo programma sono chiari: togliere qualsiasi obbligo vaccinale e ovviamente, la soppressione del Green Pass; opporsi agli aiuti militari sul fronte della guerra in corso tra Ucraina e Russia; finalmente, abbracciare gli ideali del partito Italexit di un’Italia fuori dall’Euro e dall’Ue.
Stefano Puzzer lavora nel porto di Trieste dal 1994. Da ragazzo giocava a calcio nelle giovanili della Triestrina. Un viso semplice, come lui stesso dice di avere, incoronato re dalla folla No Green Pass. Acclamato, per aver esaltato il dissenso sul certificato vaccinale obbligatorio battendosi contro la sua l’azienda che lo richiedeva ai dipendenti per legge.
Puzzer, che si definisce un sognatore rivoluzionario, ha all’attivo un intenso curriculum di partecipazioni in proteste e manifestazioni pubbliche. Il suo profilo non sembra essere quello di un ingenuo, ma del più saggio degli strateghi, cercando il consenso e le simpatie del popolo e mettendosi sempre in prima linea. Lo ricordiamo in una delle sue missioni, di natura tragicomica, che lo porta a Ginevra senza accreditamento, davanti all’ufficio delle Nazioni Unite, per il tentativo fallito di denunciare i fatti accaduti al porto di Trieste.
Certamente, la notizia della candidatura politica di Stefano “Ciccio” Puzzer non è una sorpresa, ma il naturale destino di un cavaliere No Green Pass.
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