Le elezioni del 25 Settembre non sono lontane ed i partiti in queste ore sono alle prese con la costruzione delle liste e delle alleanze. C’è chi deve anche raccogliere le firme per potersi presentare. Calenda dopo lo strappo con il PD è in stretto contatto con Renzi pe la nascita del Terzo Polo.
Il cantiere del Terzo Polo è in fermento e Calenda, Segretario di Azione, è in stretto contatto con Renzi di Italia Viva. Il tentativo è giungere ad una intesa elettorale presentandosi così, in maniera congiunta, agli elettori. Essere quella terza via di centro che tanto viene sempre ricercata in Italia.
Per il leader di Azione l’accordo va ricercato a tutti i costi. Oggi saranno serrati i contatti tra lui e l’ex segretario del PD per poter presentare una offerta diversa agli italiani.
L’ex ministro, poi, assicura che lo scoglio della raccolta firme non ci sarà per il suo partito. Infatti, il Parlamento Europeo ha certificato con una nota al Viminale che Carlo Calenda è stato eletto nella lista Pd-Siamo europei.
Essendo, da quanto affermato egli stesso, Azione la stessa associazione di Siamo europei la raccolta firme dovrebbe essere così superata per il suo partito.
La raccolta firme per presentarsi alle elezioni è proprio lo strumento per far si che chi si candidi abbia comunque un minimo di riscontro elettorale, un minimo di connessione con il tessuto sociale. Verrebbe da chiedersi come sia possibile che un partito che abbia difficoltà a raccogliere le firme possa poi avere un risultato elettorale.
Intanto il leader di Azione si mostra ottimista sul fatto che ci sia tutto un mondo di moderati che non vuole votare né la destra né la sinistra. Da qui la necessità di un terzo polo anche se con Renzi sono tanti i nodi da sciogliere. Uno su tutti, ad esempio, la leadership della coalizione. Sul chi parlerà in campagna elettorale e su come saranno suddivisi i collegi.
Del resto, come afferma lo stesso Calenda, Azione ed Italia Viva sono due forze politiche che seppur vicine da un punto di vista programmatico si erano comunque trovate a fare scelte diverse nel recente passato.
La necessità dell’accordo, però, resta tutta e l’obiettivo per l’ex ministro è quello di “arrivare una maggioranza Ursula che chieda a Mario Draghi di restare a Palazzo Chigi”.
Berlusconi attacca Renzi e Calenda entrambi fuoriusciti dal Pd, entrambi imprevedibili. Figure abili nel palazzo ma lontani dai cuori della gente, li taccia così il leader di Forza Italia affermando di essere il vero centro quello coerente con le migliori tradizioni politico-culturali italiane.
Intanto alcuni fuoriusciti, proprio, da Forza Italia che hanno trovato casa nel partito di Calenda iniziano ad uscire allo scoperto. E’ il caso di Maria Stella Gelmini che spiega come la sua ex forza politica decidendo di seguire la Lega nel far cadere il governo Draghi si sia consegnata completamente alla destra ed al populismo.
La stessa ex ministra ritiene che il vuoto lasciato al centro dal partito di Berlusconi possa essere colmato da Azione. Cercando di attirare chi preferisce l’europeismo piuttosto che il populismo od il sovranismo.
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