Elezioni: allarme astensione da parte di milioni di fuorisede

Per le elezioni che si terranno questo 25 settembre vi è un concreto pericolo di astensione da parte di milioni di studenti e lavoratori fuorisede. Questo perché non potranno votare nel loro comune di residenza.

scheda elettorale
Scheda elettorale – Nanopress.it

Il pericolo che potrebbe ampliare la mole di astenuti dalle elezioni consiste nel fatto che tutti i fuorisede, tra studenti e lavoratori, non potranno votare all’interno del comune in cui risiedono, ma saranno costretti a ritornare nel comune del domicilio.

Questo risulta problematico perché oltre a dover sostenere i costi del viaggio, dovranno anche tentare di organizzare gli impegni. Perciò vi è il pericolo concreto che circa 5 milioni di elettori non parteciperanno alle urne. 

Elezioni: obbligatorio il ritorno al domicilio

In base alla legge italiana dunque, tutti coloro che studiano o lavorano in una città differente da quella del domicilio, per esercitare il loro diritto al voto devono spostarsi e tornare nella città natale. 

Questo crea non poche difficoltà. Infatti oltre a dover sostenere le spese dei viaggi, appare estremamente complicato organizzare gli impegni in modo da potersi recare nella città del domicilio unicamente per votare. 

Studenti universitari
Studenti universitari – Nanopress.it

La legge prevede alcune deroghe che includono però poche categorie di persone. Infatti possono votare nel comune di residenza solo i militari, le forze dell’ordine e coloro che sono ricoverati in ospedale. 

Dunque a lanciare l’allarme per le elezioni di questo 25 settembre, oltre che a un grandissimo numero di giovani che si sono espressi sulla questione attraverso i social, sono stati Emma Bonino e Piero Fassino. 

Questo proprio in vista del fatto che già secondo le stime, il tasso di astensione alle prossime elezioni sarà molto alto; aggravato poi da milioni di fuorisede che rifiuteranno di sostenere i costi e tempi degli spostamenti.

“Non che i responsabili politici non conoscano il tema: è dal 2017 che poniamo il problema e tutte le volte ci viene risposto che non è il momento”.

Ha affermato Emma Bonino.

Il voto di coloro che vivono all’estero

Il problema del voto però non intercorre per coloro che vivono stabilmente in un paese estero e sono iscritti all’Aire o in specifiche liste elettorali. Infatti quest’ultimi riceveranno le schede per posta e potranno dunque votare per corrispondenza.

Non si spiega dunque il motivo per cui questo non valga per tutte le persone che lavorano e studiano lontano da casa. Dopo anni e anni di denunce da parte dei fuorisede e anche da parte di esponenti politici, ancora nessuno ha preso in mano la situazione.

Il voto è un diritto fondamentale e allo stesso tempo un dovere a cui non si deve rinunciare, per questo dovrebbe essere assicurato e semplificato per tutti il più possibile.

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