La normativa sulla Par Condicio disciplina l’accesso dei soggetti politici ai mezzi di informazione nel periodo precedente alle elezioni. L’obiettivo è quello di dare a tutti i candidati parità ed equità di trattamento nelle trasmissioni radiotelevisive. Per i quotidiani cartacei e online, rappresentando un mezzo di comunicazione diverso, le regole non si applicano.
LEGGI ANCHE: Elezioni amministrative 2016: date e comuni al voto
La Par Condicio, espressione che deriva dal latino pari condizioni e che si ispira al principio americano dell’equal time, è regolata dalla legge 28/2000, approvata dal governo D’Alema. Legge denominata, appunto, “Tutela della Par Condicio”, che prevede “disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica”. Fino al 1993 la legge si occupava solo dell’affissione dei manifesti elettorali nei 30 giorni precedenti al voto. Con la legge 515/1993 si comincia a disciplinare la comunicazione durante le campagne elettorali. Il vero intervento legislativo arriva però nel 2000 con norme sulla comunicazione politica che regolano la presenza dei politici in televisione e in radio.
Le regole della Par Condicio
Come funziona la Par Condicio? Entra in vigore almeno 45 giorni prima delle elezioni, in concomitanza con la convocazione dei comizi elettorali. Il 21 aprile è scattata la Par Condicio per le Comunali 2016. Queste le regole principali da rispettare. Le forze politiche devono ricevere uguale minutaggio televisivo. Questo può anche non succedere all’interno di una sola trasmissione, ma anche in “un ciclo di più trasmissioni, purché ciascuna di queste abbia analoghe opportunità di ascolto”. L’importante è che il minutaggio sia uguale nell’arco della settimana. Le trasmissioni politiche devono andare inoltre in onda dalle 7 del mattino e mezzanotte (l’una per la radio).
Quali sono i programmi televisivi per cui valgono queste regole? Si tratta di “programmi di comunicazione politica”, ovvero “ogni programma in cui assuma carattere rilevante l’esposizione di opinioni e valutazioni politiche manifestate attraverso tipologie di programmazione che comunque consentano un confronto dialettico tra più opinioni”. I conduttori delle trasmissioni politiche come i talk show sono inoltre chiamati a essere imparziali e obiettivi.
Sono previsti inoltre degli spazi gratuiti in radio e televisione in cui i partiti possono mandare spot elettorali. Possono durare tra 1 e 3 minuti (tra 30 e 90 secondi per gli spot radio) e devono andare in onda in spazi televisivi autonomi in quattro fasce orarie: 9-11, 14-16, 18-20 e 22-24. Ogni soggetto politico può mandare sulla stessa emittente massimo due spot al giorno.
E ancora, i sondaggi non possono essere divulgati nei 15 giorni precedenti le elezioni. Il silenzio elettorale scatta alla mezzanotte del giorno precedente il voto, e finisce con la chiusura delle urne. In questo periodo nelle emittenti radiotelevisive è vietata la campagna elettorale. Vietati anche i comizi e le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
A chi spetta far rispettare la Par Condicio?
Il compito di far rispettare la Par Condicio spetta all’Agcom (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) per le televisioni e le radio private; alla Commissione di vigilanza Rai per le reti pubbliche. Le eventuali sanzioni alle emittenti spettano all’Agcom.