A darci un’idea più precisa di quali siano le intenzioni dei vari partiti che candidano esponenti per le Elezioni Europee 2014, possono essere anche i loro programmi politici. Proprio esaminando nel dettaglio questi ultimi si possono capire tanti particolari, i quali a volte comunque si rivelano piuttosto contraddittori o, al limite, anche fantasiosi. Non si tratta di parteggiare per l’uno o per l’altro partito, anche perché i punti oscuri di questi programmi appartengono a tutti gli schieramenti, sia di Destra che di Sinistra.
Sono dei punti sui quali dovremmo riflettere, anche per avere più chiare le opportunità di voto. Vediamo insieme qualcuno di questi punti così originali.
L’Altra Europa con Tsipras
Questo programma appare contraddittorio soprattutto nella parte che riguarda l’economia. Gli appartenenti a questa lista ad un certo punto dichiarano che è necessaria una politica che contrasti le delocalizzazioni per operare in situazioni di basso costo del lavoro e di assenza di organizzazioni sindacali. Non si capisce come mai si vogliano utilizzare questi strumenti così “forti” e non si cerchi di capire da dove derivino alcuni problemi che causano difficoltà economiche.
Nuovo Centrodestra
Il Nuovo Centrodestra presenta apparentemente un programma che ha intenzione di effettuare tagli alla spesa e alla burocrazia. Niente da ridire, se non fosse per una frase che è veramente tutta un programma. In uno specifico punto viene detto: “Stop ai derivati e a tutta la finanza creativa”. Forse non tutti sanno che i derivati sono quegli strumenti finanziari in uno dagli imprenditori per coprire i rischi che derivano dalle transazioni commerciali. Vietare l’uso di questi strumenti sarebbe impossibile. Inoltre non risulta chiaro che cosa si intenda nello specifico per finanza creativa.
Partito Democratico
Suscita quasi ironia il punto in cui il programma del Partito Democratico si propone di sradicare la povertà infantile. Non è chiaro per niente che cosa si intende per povertà riferita ai bambini.
Movimento 5 Stelle
Il programma presentato dal Movimento 5 Stelle non si distingue di certo per l’ampiezza. E’ composto soltanto da 7 punti, i quali riescono perfino ad essere in contraddizione tra di loro. Due esempi si dimostrano significativi: da una parte viene detto no all’euro e dall’altra sì agli eurobond.
Fratelli d’Italia
Il partito di Giorgia Meloni non vuole i derivati e nemmeno l’euro. Desidererebbe invece la nascita di un’agenzia europea, per contrastare l’egemonia di quelle americane. Ci si chiede a che cosa servirebbe un’agenzia di rating pubblica in riferimento alle esigenze dei cittadini, delle imprese e degli investitori.
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