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Per le Elezioni Europee del prossimo 25 maggio, nelle liste presentate da tutti partiti ci sono volti noti e celebrità, ma spiccano anche esclusioni eclatanti. Nella giornata di sabato è giunta la notizia che la Cassazione ha riammesso le liste di Green italia – Verdi europei, che infatti, non erano state inserite perchè non è stata riconosciuta loro, in un primo momento, l’esenzione dalle firme. Nella circoscrizione Sicilia-Sardegna oltre al partito ambientalista sono stati esclusi il Partito Comunista e il Movimento Bunga Bunga-Usei, perché non sottoscritte da almeno 30mila elettori. Non appare nemmeno Antonio di Pietro dell’Italia dei Valori, che alle precedenti consultazioni per Strasburgo, nel 2009, toccava l’8% e aveva 7 dei suoi candidati eletti. Vediamo dunque chi sono tutti gli esclusi dalle liste per le Elezioni Europee 2014.
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Green Italia-Verdi Europei
Tutte le liste – con 73 candidati – erano state respinte perché non era stata riconosciuta l’esenzione dalle firme. Il gruppo, che ha cambiato nome rispetto alle ultime consultazioni europee, avrebbe dovuto raccogliere tra le 30mila e le 35mila firme.
Tra i candidati Verdi, ci sono nomi noti dei movimenti e delle associazioni di difesa del territorio e dell’ambiente, ma anche rappresentanti della green economy, esperti di nuove tecnologie.
Oltre agli storici esponenti Angelo Bonelli, Marco Boato, Syusy Blady era stata scelta come capolista del movimento ambientalista nel Nord Est, Oliviero Alotto per il Nord Ovest, Annalisa Corrado per il Centro, per il Sud Vincenzo Fornaro e per le isole Fabio Granata, ex vicepresidente della commissione antimafia.
Il partito ambientalista ha presentato ricorso alla Cassazione, che li ha reintegrati, scatenando la reazione del Partito Comunista, che invece invece è rimasta fuori dalla tornata elettorale.
Il Partito Comunista
Marco Rizzo, segretario nazionale del Partito Comunista, ha commentato polemicamente la decisione della Cassazione che ha permesso di ammettere i Verdi alle Elezioni Europee: “Entrambe le forze politiche hanno presentato ricorso all’ufficio elettorale nazionale della Corte di Cassazione che ha risposto con un risultato che evidenzia una palese disparità: i Comunisti sono stati esclusi mentre i Verdi sono stati ammessi“.
Rizzo si domanda provocatoriamente: “Qual è stato il criterio, a parità di condizioni?“.
“Evidentemente ha fatto premio la posizione politica. Il Pc in Italia ha una posizione netta contro la Ue, mentre i Verdi sono molto più disponibili verso l’Europa. Questo ha fatto la differenza“, ha concluso il segretario del Pc, annunciando un “ulteriore ricorso ai Tar“, promettendo che la “lotta contro l’imperialismo Ue e Nato non si ferma certo con un cavillo giuridico e istituzionale“.
In lista per il Partito Comunista c’erano Marco Rizzo, Alessandro D’alessandro, Alberto Lombardo, Monica Perugini, Stefano Panicci, Canzio Giuseppe Visentin, Roberta Tagliavini e Ivana Fiondi.
Altri esclusi eccellenti
Gianni Vattimo, dopo ben due legislature resterà a casa. Svanito il progetto Idv, aveva tentato di autocandidarsi nel Movimento 5 Stelle ma Beppe Grillo non lo ha permesso.
Sonia Alfano, dopo aver realizzato l’obiettivo di creare la Commissione Antimafia a livello europeo, ha visto il suo nome scomparire dalle liste elettorali.
Una delle assenza più clamorose è quella di Claudio Scajola, che Forza Italia ha cancellato all’ultimo dalle liste del Nord Ovest. L’ex ministro è stato escluso, sembra, per far posto a Toti, al quale avrebbe in qualche modo fatto ombra.
Sempre dalle liste di Forza Italia resta escluso anche Sergio Berlato, deputato per tre legislature al Parlamento europeo.