Toni moderati e pacati per idee estreme contro l’Europa, gli immigrati e l’Islam. È questo il segreto del successo di Norbert Hofer, candidato alle elezioni presidenziali in Austria con il FPOE, il partito della destra libera nazionale. Il volto moderato della destra nazionalista, che non rinnega il passato e anzi lo ricorda con orgoglio, scagliandosi contro ciò che rende moderno il paese che si appresta a guidare, dall’accoglienza dei profughi ai diritti delle coppie gay. Con i suoi 45 anni, Hofer è il più giovane a correre per la carica di presidente, ruolo che promette di cambiare, usando tutti i poteri del Capo dello Stato per portare avanti le istanze della destra populista. Chi è davvero Norbert Hofer?
Nato a Vorau, piccolo comune della Stiria, il 2 marzo 1971, Hofer inizia la carriera politica nelle fila del FPOE nel 1995 quando lascia il lavoro da sistemista per la Lauda Air e si iscrive al partito della libertà, diventando capo ufficio stampa per la regione. Dal 1996 al 2007 è segretario provinciale del partito e dal 2010 al 2015 entra nel governo del Land con la carica di segretario di controllo sociale.
Toni pacati e parlantina sciolta, sorriso affascinate e rassicurante, Hofer è attualmente terzo vice presidente del Parlamento. Sposato in seconde nozze e padre di 4 figli, cammina con l’aiuto di un bastone a causa di problemi alla spina dorsale a seguito di un incidente con il parapendio.
La sua candidatura alla Presidenza è arrivata sul filo del rasoio, quasi all’ultimo momento: a convincerlo non solo i risultati del partito ma anche il sentimento anti immigrati che si inizia a respirare nel paese. Tutta la sua campagna elettorale si è basata su questo: l‘Austria agli austriaci, non c’è posto per gli immigrati, l’Islam non fa parte del paese e l’Europa è il male.
Hofer ha dalla sua il fascino della gioventù rispetto al candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen. Non è abituato a urlare e sbraitare, come il leader del FPOE Heinz-Christian Strache. Con toni sommessi, rivendica il passato nazista dell’Austria con gesti e parole. Come ricorda Repubblica, nel 2013 si presentò alla Camera con un fiordaliso impuntato sulla giacca, il fiore usato negli anni ’30 dai nazisti quando il partito era ancora vietato, ed è membro di due confraternite studentesche ultranazionaliste e pangermaniste.
Contro le unioni civili e le adozioni gay, in vigore rispettivamente dal 2010 e dal 2015, a favore delle armi (lui stesso ammette di andare in giro armato di pistola), contrario alle politiche europee specialmente sul fronte immigrazione, tanto da definire l’accordo con la Turchia “fatale”, a favore di una chiusura totale dei confini nazionali ai profughi, nonostante un irrigidimento delle politiche migratorie, Hofer è il volto moderato di una destra populista che continua ad avanzare in Europa e che spaventa sempre di più.
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