Le elezioni in Germania segnano un nuovo corso per la politica tedesca con l’addio alla stabilità politica che ha caratterizzato gli ultimi 12 anni. La Cdu di Angela Merkel vince ma è in forte calo: pur rimanendo il primo partito perde quasi 9 punti (-8,6%), voti che sembrano essere andati all’estrema destra xenofoba dell’Afd che, per la prima volta, entra in Parlamento con 94 seggi e diventa il terzo partito del Paese al 12,6%. Crollano ancora una volta i socialdemocratici di Martin Schulz che si fermano al 20,5% (-4,9%) e annunciano la fine della grande coalizione, con la Spd che andrà all’opposizione. A sorprendere davvero è però il risultato dell’Alternative für Deutschland: per la prima volta dal secondo dopo guerra, un partito tedesco di estrema destra farà parte del Bundestang.
I risultati del voto in Germania del 24 settembre incoronano ancora Merkel che, grazie al 33% della coalizione, si avvia a diventare cancelliere per la quarta volta, pronta a guidare il governo tedesco. Il sorriso però è a metà: la vittoria è troppo risicata per garantire una stabilità politica, anche in virtù della legge elettorale tedesca piuttosto complessa, e sarà necessaria la Grosse Koalition, cioè la grande alleanza tra i diversi partiti, per garantire stabilità. I socialdemocratici però si sono sfilati e l’estrema destra non può essere un partner di governo.
Elezioni in Germania, i risultati
A fine spoglio, questi sono i risultati delle elezioni in Germania. La coalizione di Merkel, Cdu-Csu rimane il primo partito col 33%, ma è in forte calo con -8,6% rispetto al 2013; l’Spd di Martin Schulz si fermano al 20,5% (-4,9%); boom dell’estrema destra dell’AfD al 12.6% (+7.9%); salgono i liberali del Fpd 10,4% che rientrano in Parlamento (+5,6%); tengono i Verdi 9,0% (+0,6%) e la sinistra di Linke 9,0% (+0,4%).
Affluenza in aumento rispetto alle ultime elezione: il 24 settembre ha votato il 76,2% dei 61 milioni di tedeschi chiamati alle urne, contro il 71,5% di quattro anni fa.
A conferma dei risultati, la composizione del Parlamento vedrebbe 238 seggi a Cdu-Csu, 148 ai socialdemocratici, 95 all’Afd 95, 78 ai Liberali, 66 alla sinistra di Linke 66 e 65 ai Verdi.
Merkel cancelliera per la quarta volta
I risultati danno comunque ad Angela Merkel la quasi certezza del quarto mandato alla guida del governo, ma la soddisfazione è a metà. “Speravamo in un risultato migliore, è ovvio, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo alle spalle un periodo molto intenso e faticoso”, ha detto a commento del voto. “Per questo ritengo che gli obiettivi strategici che ci siamo posti li abbiamo raggiunti”.
“Siamo la forza maggiore – ha continuato Merkel – abbiamo l’impegno e la responsabilità di creare un governo e non ci sottrarremo a questa responsabilità”. Ha definito poi l’ingresso dell’Afd in Parlamento “una grande sfida”. “Vogliamo che i loro elettori tornino a noi” ha aggiunto. “Vogliamo riprenderci gli elettori ascoltando le loro preoccupazioni e le loro paure – ha sottolineato la cancelliera – anzitutto facendo buone politiche”. Tra queste, ha enunciato Merkel, la lotta all’immigrazione illegale.
Spd all’opposizione
Pesa invece molto la sconfitta dell’Spd che tocca una delle punte più basse della sua storia. “Con oggi finisce la nostra collaborazione con la Cdu, Csu, la Spd andrà all’opposizione”, ha così annunciato il candidato dei socialdemocratici per la cancelleria, Martin Schulz. “Queste sono ore difficili e amare”, ma l’Spd “difenderà il Paese dall’estrema destra, questo è il nostro compito” ha assicurato Schulz.
Festeggia l’estrema destra populista
“Ce l’abbiamo fatta, siamo nel Bundestag e cambieremo questo Paese”. Così, nella prima dichiarazione a caldo dopo gli exit poll preliminari, il co-leader di Afd, Alexander Gauland. “Il fatto che siamo il terzo partito più forte – ha proseguito Gauland – significa che daremo la caccia al governo, daremo la caccia alla Merkel o a chiunque altro. E ci riprenderemo il nostro Paese e la nostra nazione”.
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