Rispetto degli alleati anche nelle diversità. Giorgia Meloni prova a compattare il centrodestra dicendosi fiduciosa su Berlusconi e Salvini.
Giorgia Meloni, durante la festa festa nazionale della Confederazione Aepi, ha rilasciato una lunga intervista parlando anche degli alleati, del PD, e del linciaggio che avrebbe subito per aver “alzato la voce durante un comizio”.
A Giorgia Meloni adesso anche il compito di compattare la destra. Che in questi giorni la linea più atlantista della leader di Fratelli D’Italia abbia fatto vacillare la Lega, che con Matteo Salvini preme per ridurre – insieme a tutto il partito – gli aiuti da inviare all’Ucraina in termini di armi, non vi è alcun dubbio.
Sarà tema che verrà trattato anche a Pontida, l’importante raduno che si terrà domani nella cittadina storica per il Carroccio. Tappa fondamentale della campagna elettorale non solo dei leghisti, ma anche del centrodestra in generale.
A tal proposito, la Meloni ha voluto rimarcare l’apparente sintonia – anche nelle divergenze – con gli alleati di centro-destra. Del resto le alleanze, così come gli alleati, non hanno come presupposto l’amore incondizionato, piuttosto quello del raggiungimento di un obiettivo personale.
La numero uno di FdI ha parlato dei suoi obiettivi, qualora dovesse arrivare a capo del Governo, e del rapporto con Berlusconi e con Matteo Salvini in una recente intervista.
Belle parole quelle della Meloni, nei confronti dei leader della Lega e di Forza Italia. Due uomini che la politica la conoscono, e che agiscono per il bene del Paese. Una retorica che però fatica a nascondere le enormi divergenze anche all’interno delle alleanze di centro-destra, diventate ormai praticamente un elefante nella stanza (non ultime le pubbliche accuse e repliche sul tema caro bollette).
L’unione della destra, contro una sinistra sfilacciata. E ancora, un inneggiare con toni alti ad altre epoche da parte della sinistra, contro il linciaggio ricevuto per qualche “urlo” durante i comizi. Sono i soliti temi, quelli trattati da Giorgia Meloni, nel riferirsi ai suoi avversari politici.
La leader di Fratelli d’Italia ha parlato in una recente intervista, durante la festa della Confederazione Aepi, intervenendo anche sui partiti Forza Italia e Lega, con i quali sarebbe d’accordo sui grandi temi. Accordi che mancano invece nella sinistra, la quale secondo la Meloni sarebbe diventato un partito estremista.
Tornando sulle voci di un possibile accordo con il Pd, la Meloni estremizza chiedendo di inserire nella Costituzione che il Pd debba ogni anno governare. “Sono dieci anni che dico: mai con il Pd“, e questo comunque vadano elezioni, ne è convinta ancora la leader di FdI.
Una sinistra nervosa, per aver perso un ipotetico stato di potere, contro una destra apparentemente al lavoro con unione di intenti. La politica torna anche sulle frasi di Michele Emiliano, che aveva chiamato la Puglia durante un convegno la “nuova Stalingrado d’Italia”, dicendosi scioccata dagli applausi di Letta e dal fatto che nessun dirigente del Partito Democratico abbia preso le distanze da tali affermazioni.
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