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Nell’ambito delle elezioni negli Stati Uniti, i repubblicani hanno avuto la meglio. La destra è riuscita ad ottenere una vittoria incredibile sul partito di Obama, strappandogli sia la Camera che il Senato. L’impresa sembrava difficile, ma alla fine è riuscita. I repubblicani sono riusciti a conquistare uno dopo l’altro 7 collegi. La tornata elettorale è stata segnata da una grave sconfitta democratica e dalla disfatta di Obama. Quest’ultimo, durante la campagna elettorale, ha evitato di farsi vedere in collegi, nei quali era scarsa la sua popolarità.
La sinistra è stata abbandonata anche da gruppi sociali che l’hanno sempre sostenuta. In molti casi hanno fatto la differenza i numeri, il cui andamento è piuttosto evidente, toccando anche punte del 15%. Adesso il Presidente degli Stati Uniti cercherà di correre ai ripari, convocando una riunione bipartisan. Nonostante la volontà di collaborazione, è difficile andare al di là dei provvedimenti più necessari per arrivare ad una giustificazione di spesa di fine anno.
Le votazioni di midterm si sono tenute il 4 novembre. Si tratta di una consultazione elettorale che si svolge ogni quattro anni, a metà del mandato del Presidente. L’obiettivo è quello di rinnovare un terzo del Senato e la totalità della Camera dei Rappresentanti. Inoltre si è votato anche per le assemblee elettive degli Stati e per scegliere 36 governatori. Un’altra questione su cui si è puntato è quella dei referendum che sono stati effettuati contemporaneamente in alcuni Paesi, riguardanti temi come l’utilizzo della cannabis o l’aborto.
Obama temeva di non ottenere un adeguato sostegno, dato che il Presidente non era visto positivamente dai sondaggi che sono stati realizzati. I repubblicani miravano ad ottenere un pieno controllo del Senato, con un numero maggiore di seggi, e Obama ha chiuso la campagna elettorale dei democratici con un appello breve e chiaro rivolto ai suoi: “Ho per voi un solo messaggio. Dovete andare a votare”.
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Per cosa si è votato
Oltre al rinnovo di una parte del Senato, le elezioni puntavano anche all’elezione totale del ramo della Camera. Qui i repubblicani avevanov la maggioranza dei seggi e miravano a mantenere la loro posizione di vantaggio anche dopo le elezioni. In 36 Stati, tra i quali anche la Florida, il Kansas e il Wisconsin, si è votato anche per eleggere il nuovo governatore.
Inoltre queste elezioni, che secondo le analisi del Center for Responsive Politics costituiscono il midterm più costoso (4 miliardi di dollari) della storia degli Stati Uniti, hanno visto anche il coinvolgimento degli elettori di diversi Stati, nei quali si è votato anche per dei referendum che riguardano l’introduzione della cannabis a scopo terapeutico, la legalizzazione della marijuana, la gestione delle armi, l’aumento del salario minimo a l’aborto.
Le critiche ad Obama
I repubblicani, nel portare avanti la loro campagna contro il Presidente Obama, hanno puntato su alcune situazioni che riguardano in particolare la politica estera. L’opposizione critica la scelta di Obama di non mandare truppe in Siria e di agire esclusivamente con incursioni aeree, una decisione che non viene vista come credibile per attuare definitivamente un conflitto contro l’Is. Il senatore McCain ha affermato: “Lui è stato il capo della Casa Bianca più debole sul tema della sicurezza nazionale in tutta la mia vita, per mantenere una promessa elettorale ha ordinato il ritiro completo dall’Iraq, nonostante il Paese non fosse pronto”.