E’ arrivato Bruno Tabacci a sostegno di Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri evita così il fastidio della raccolta firme per le prossime elezioni politiche.
Con una nota l’entourage di Insieme per il Futuro, ha fatto sapere nelle ultime ore Elezioni, di aver siglato l’accordo con il sottosegretario Bruno Tabacci. Con il suo Centro Democratico, infatti si darà vita al nuovo progetto volto a non costringere Luigi Di Maio a dover ricorrere alle firme per partecipare alle prossime elezioni in vista il 25 settembre.
Si è parlato di evoluzione di Insieme per il Futuro nella nota rilasciata dal team di Luigi Di Maio, in merito all’unione tra Centro Democratico di Bruno Tabacci e il gruppo parlamentare dell’ex pentastellato.
Il ministro degli Esteri in questo modo potrà partecipare alle prossime elezioni, fissate il 25 settembre, senza dover ricorrere alla raccolta firme per la creazione del partito.
Una pratica che sarebbe costata a Di Maio non poca fatica e preoccupazione, visto che le tempistiche per un percorso del genere non sono mai un dettaglio. E con le elezioni praticamente ormai alle porte, l’assist di quelli pesanti è arrivato proprio dai Bruno Tabacci.
Un’unione che va ancora una volta a rimarcare la nuova strada che l’ex braccio destro di Grillo ha intenzione di percorrere, ossia quella del centro. Una scelta completamente opposta a quella del suo partito che lo stesso Di Maio, nel commentare le recenti uscite di conte, aveva definito nelle scorse settimane “di estrema sinistra“.
Dal sottosegretario Bruno Tabacci dunque è arrivato l’accordo che permetterà a Luigi Di Maio di poter partecipare con Insieme per il Futuro alle elezioni del 25 settembre, dopo la recente caduta del Governo Draghi.
L’accordo elettorale con il partito di Tabacci era servito a Di Maio a formare gruppi al Senato e alla Camera, esattamente come successo per Emma Bonino e la sua + Europa, ma con risultato disastrosi in quel caso.
Il progetto di Di Maio però pare sia stato appoggiato a pieno da Tabacci, il quale si era già detto sostenitore dello scissionista pentastellato.
Il gruppo parlamentare del ministro degli Esteri dunque, anche senza aver avuto rappresentanza dall’inizio della legislatura, con tale accordo eviterà la raccolta firme che in passato aveva già messo nei guai altri partito, come Forza Italia.
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